MILANO " GANGSTER "
Un romanzo d’azione in cui il protagonista assoluto è il Male.
Il Male vorrebbe essere il padrone delle
nostre anime e ogni giorno è necessario lottare per difenderci e allontanarlo.
Un narrato che abbraccia
il periodo tra gli anni dei terrorismo e quelli della guerra di mafia al nord,
intriso di personaggi che si dimenano in ogni modo per fronteggiarlo o
foraggiarlo, nelle distese praterie d’asfalto della metropoli, con assassini, corruttori,
faccendieri e criminali.
Il solo dio che
professano è il denaro e per quello si dannano in una vita che non è più la
loro, tra misfatti, crimini e guerre intestine tra gangster.
Ma il bene è dietro
l’angolo, bisogna solo saperlo aspettare, riconoscerlo e apprezzarlo.
Incipit
“Raggiunse una zona
cespugliosa e isolata, si sbottonò la patta e urinò. Subito dopo, si abbassò
per riallacciarsi il laccio di una scarpa, quella sinistra e alzando lo
sguardo, incontrò la bocca di una 92S che gli vomitò in faccia il fuoco della
calibro 9, spegnendolo”.
“In bagno, si tolse tutti i vestiti, le
scarpe nuove, le mutande e i calzini, gettò tutto nella vasca da bagno e vi
diede fuoco”.
IV
di copertina
Le
operazioni “Wall Street”, “Nord-Sud”, “Belgio”, “Hoca-Tuca”, “Count Down”, e
“Fine” portano all’arresto e al processo per associazione mafiosa di tremila
persone, a 87 ergastoli e alla confisca di enormi patrimoni immobiliari,
aziendali e finanziari.
Si
parla di un rapporto 3 a 1 rispetto alla Sicilia del maxi-processo del pool di
Palermo.
PREFAZIONE
Così le cosche si vendono ai politici - Panorama
di Arianna Giunti
“La politica - scrivono i magistrati come un
ritornello nelle loro ordinanze di custodia cautelare – è il vero capitale
sociale della criminalità organizzata in Lombardia”. Ha origini lontane ma si è radicato e consolidato
nella “Milano da bere” degli anni ottanta, dove i soldi scorrevano a fiumi,
questo antichissimo do ut des fra cosche e politici, riflesso di uno
strapotere sempre più imperante, tentacolare, camuffato da colletti bianchi e
faccendieri.
Un lungo romanzo criminale. Soldi, ma soprattutto
appalti, favori, promesse politiche.
Si inizia con qualche incontro al ristorante, magari
con una cena a base di pesce fresco e champagne, il genere preferito dai boss e
si conclude con un brindisi di augurio che suggella un patto.
Un
incontro, quello fra politici e padrini, che comunque “avviene sempre a metà
strada” come ricorda l’investigatore della Squadra mobile di Milano Celeste
Bruno, impegnato negli anni novanta nella lotta alla criminalità organizzata.