Il violino Stradivari Tyrrell, sintesi di bellezza assoluta
Sarà esposto dal 28 gennaio al 5 febbraio al Museo
del Violino, a Cremona
Definito "uno dei
migliori esempi del lavoro del Maestro", è conservato in perfette
condizioni: sarà possibile ascoltarlo in quattro brevi concerti con Riccardo
Zamuner e Lisa Lee
Da sabato
28 gennaio a domenica
5 febbraio, le collezioni del Museo del Violino, a Cremona, si
arricchiscono di un nuovo, straordinario capolavoro. Sarà, infatti, possibile
ammirare il violino Tyrrell
1717 di Antonio Stradivari. Le eccelse qualità di
costruzione e l’ottimo stato di conservazione portarono gli Hill, noti esperti
di liuteria, a definire lo strumento, oggi appartenente a una collezione
privata ed esposto grazie a J&A Beare e in collaborazione con J&A Beare
Scientific Research Department, “uno
dei migliori esempi del lavoro del Maestro”. Non a caso è stato
più volte affiancato al celebre Le
Messie, evidenziando tratti di affinità in numerosi dettagli
costruttivi oltre che nell’evidente e diffusa presenza di vernice originale.
Se
nei resoconti ottocenteschi si può leggere di strumenti di Stradivari ritrovati
in condizioni perfette, oggi gli esemplari per i quali la definizione valga
ancora possono essere contati sulle dita di una mano. Il Tyrrell è tra questi
grazie all’amore con cui è stato conservato da quando, nel diciannovesimo
secolo, arrivò in Gran Bretagna. Il commerciante londinese William Davis lo
acquistò da un certo Harper nel 1839, quindi lo rivendette, l’anno successivo,
al funzionario governativo Edward Tyrrell, nella cui collezione affiancò altri
preziosi strumenti cremonesi. All’inizio del Novecento, W.E. Hill & Sons lo
cedette a George Neill, andando tra l’altro ad affiancare il Lam, ex Scotland University 1734,
anch’esso esposto a Cremona nell’ambito del network friends of Stradivari. In seguito anche
Clarence Payne, Gerald Segelman, Howard Gottlieb e l’attuale proprietario hanno
preservato lo strumento in condizioni eccellenti.
Oltre
l’ottima conservazione anche il modello
rende il violino particolarmente
raro. È stato, infatti, realizzato utilizzando la forma S (MS 33)
esposta al Museo del Violino. Di dimensioni piuttosto compatte, si abbina a
pochi strumenti oggi conosciuti, tra i quali lo Szekely, del 1718, e il Muntz, del 1736.
Particolarmente interessanti anche il taglio dei fori armonici, le bombature, i
filetti e l’elegante scultura della testa, caratteristiche ognuna esemplare
della abilità e dei percorsi di ricerca espressi da Antonio Stradivari.
Per
questo, l’autunno scorso, il violino è stato oggetto di accurate analisi,
coordinate da Fausto Cacciatori, presso il Laboratorio Arvedi di Diagnostica
non Invasiva dell’Università di Pavia, attivo all’interno del Museo. I
risultati di tali indagini saranno presentati nel corso di un incontro, sabato
28 gennaio, dalle 9,30, in Auditorium Giovanni Arvedi. Interverranno Fausto
Cacciatori, Bruce Carlson e Marco Malagodi. L’ingresso alla conferenza è
libero.
Sarà
inoltre possibile ascoltare il Tyrrell
in quattro brevi recital solistici, nei due week end, sabato e domenica
alle 12. Sul palcoscenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi saliranno Riccardo Zamuner, a
gennaio, e Lisa Lee,
a febbraio. Laureato al Conservatorio San Pietro a Majella, all’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia di Roma e al Conservatorio di Lugano, frequenta la
prestigiosa Accademia di Alto Perfezionamento Walter Stauffer di Cremona, dove
è allievo del maestro Salvatore Accardo. Ha meritato importanti riconoscimenti
in concorsi internazionali.
Laureata
al The Curtis Institute of Music and the Guildhall School of Music and Drama,
la violinista Lisa Lee si è affermata in prestigiosi premi
internazionali. Svolge intensa attività concertistica come solista e in
formazioni da camera.
Il
biglietto per assistere alle audizioni costa 10 Euro, mentre per bambini fino a
dieci anni è previsto l’ingresso ridotto a 5 Euro.