Sabato torna l’ora
legale: gli effetti sulla
dieta e i consigli per sapere cosa è meglio mangiare Dormiremo un’ora in meno e ci metteremo a tavola in orari
diversi dal solito. Ecco alcuni suggerimenti dell’esperto per capire quali
alimenti e quando possono essere di aiuto per riprendere il ritmo circadiano
grazie alla loro azione biochimica Milano, 23
marzo 2023 – È un cambiamento a cui siamo ormai abituati per almeno 2
volte l’anno quello che ci fa spostare le lancette dell’orologio. Ma quanto può
incidere sulla nostra tavola e sulla nostra dieta? Per capire meglio la
relazione tra i nostri ritmi interni e quelli a tavola, interviene Paolo
BIANCHINI, consulente nutrizionale e autore del Metodo
Bianchini da lui ideato COSA SUCCEDE
SE SI INCEPPA IL RITMO CIRCADIANO CON IL CAMBIO DELL’ORA Esiste nel
nostro organismo un meccanismo chiamato ritmo circadiano che rappresenta
l’orologio biologico di numerose funzioni dell’organismo (es. temperatura
corporea, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, secrezione ormonale e ciclo
sonno-veglia) e che può risentire del cambio delle lancette. “I cambiamenti
di questa attività vengono regolati da una serie di molecole specifiche
prodotte prevalentemente dall’ipotalamo, ma anche da fattori esterni come il
cambio dell’ora, l’alternanza a buio/luce, la temperatura, le esigenze sociali.
La ghiandola pineale – spiega BIANCHINI -
secerne la melatonina che favorisce il ciclo sonno veglia e viene prodotta solo
in condizioni di buio. Possono avvenire delle alterazioni di questo ritmo a
seguito di motivazioni endogene oppure a seguito di una mancata
“sincronizzazione” tra l’orologio biologico e il ritmo imposto all’esterno come
per esempio il caso del cambio dell’ora solare. Le conseguenze di questa
alterazione sono affaticamento, sonnolenza diurna ma anche disturbo del sonno
con difficoltà ad addormentarsi. Un corretto stile alimentare può mantenere la
corretta funzionalità del ritmo circadiano e quindi di un buon ciclo
sonno/veglia”. MOLTO PESCE
(MELATONINA) E NIENTE CEREALI E LATTICINI (ALZANO LA GLICEMIA) Gli alimenti
che aiutano a riprendere il ritmo circadiano e compensare il cambiamento
dell’ora, sono quelli che mantengono un buon controllo glicemico e ormonale. “Evitiamo gli
stereotipi per cui cereali, banane, uva e latticini conciliano il sonno: non è
vero! Un piatto unico composto da proteine e verdure costituiscono quel binomio
ottimale per regolarizzare la risposta ormonale che serve a intervenire sul
nostro orologio biologico interno. Parlo di pesce azzurro (come alici, orata,
branzino, sgombro o salmone ricco di acidi grassi omega-3) che favoriscono la
sintesi di vitamina D che è in grado di regolare i livelli di melatonina. Il
pesce, cotto al forno o a vapore, deve essere sempre accompagnato da una
leggera verdura cotta al vapore come ad esempio finocchio o zucchina. Vanno
evitati sicuramente – prosegue BIANCHINI -
cibi amidacei come i cereali (anche integrali), la frutta fresca,
cioccolato e i latticini. Questi sono tutti alimenti sfavorevoli al pasto
serale perché aumentano i livelli di glicemia nel sangue innescando di
conseguenza la produzione di insulina. Questo ormone può provocare attacchi di
sonnolenza quasi improvvisa o addirittura insonnia creando ripetuti risvegli
notturni”. È ORA DI
REGOLARE L’OROLOGIO BIOCHIMICO DEGLI ALIMENTI Per sfruttare
al massimo i benefici della biochimica degli alimenti, è bene seguire anche una
tempistica legata ai pasti dovrà avvicinarsi al nuovo orario. “A determinati
orari corrispondono funzioni ormonali differenti che comportano un’elaborazione
e un’assimilazione a livello biochimico diversa. Per esempio l’orario ottimale
del mattino è tra le 7 e le 8.30, perché è in quel lasso di tempo che il fisico
accetta meglio gli alimenti con un carico glicemico più elevato. Vale anche per
l’ora della cena (che deve essere nutriente ma leggera) – continua BIANCHINI
- che è preferibile si concluda al massimo
entro le ore 20.30 per facilitare la digestione e l’addormentamento. La sera
tardi la ghiandola pineale situata nel cervello inizia a secernere melatonina,
l’ormone che favorisce il sonno e la temperatura corporea inizia ad abbassarsi.
Dall’ipofisi, viene liberato l’ormone della crescita (GH), che permette il recupero
muscolare, cioè la riparazione e rigenerazione di cellule e tessuti. Se, al
contrario, si assumesse un pasto ricco di carboidrati o molto grasso si
innalzerebbero i livelli di insulina nel sangue con conseguente produzione di
cortisolo, sviluppando una vera e propria violenza per il nostro organismo che
invece sta facendo il possibile per “spegnersi”. |