Palladio:
il mistero del volto
Vicenza 1
settembre. Il Centro di studi palladiani questa mattina ha presentato
alla stampa il busto di Andrea
Palladio appena acquisito alle proprie
collezioni.
È Antonio Canova a commissionare una testa di
Palladio per la raccolta dei busti di artisti che fin dal Cinquecento affollava
l’interno del Pantheon, a Roma. Siamo nel 1813 e la scelta di Canova ricade
sull’allievo amatissimo Leandro Biglioschi, artista di origine polacca attivo a
Roma nei primi decenni dell’Ottocento e specializzato nella realizzazione di
“teste dei nostri più illustri Italiani maestrevolmente eseguite in marmo”
(Sebastiano Ciampi, 1809).
Allo stesso Biglioschi, noto anche come abilissimo
modellatore in cera, Canova commissionerà altri ritratti di uomini celebri,
come il Beato Angelico e Carlo
Goldoni. Nel 1821, poco prima della propria morte, Canova
si farà sostituire da Biglioschi alla guida della prestigiosa – e a tutt’oggi
attiva – Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Alta 51 centimetri, l’opera del CISA è una
versione a grandezza naturale del busto colossale collocato al Pantheon nel
1813 e oggi conservato nella Protomoteca in Campidoglio. I due ritratti sono
quasi identici nella fisionomia e nei dettagli della barba e dei capelli, ma
mentre l’esemplare capitolino è rappresentato in abiti cinquecenteschi, quello
di Vicenza è in puro stile neoclassico, all’antica, a petto nudo.
La preziosa resa esecutiva non lascia dubbi sulla
provenienza dell’opera dall’atelier di Canova. Si tratta quindi di
un’importante aggiunta alle rare prove della fortuna figurativa ottocentesca
dell’iconografia palladiana.
L’opera, oggi presentata in anteprima alla stampa,
sarà esposta nella mostra “Palladio. Il mistero del volto” che avrà luogo Palladio Museum dal 3 dicembre 2016 al 4 giugno 2017.
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