GIAMBATTISTA
PIRANESI Dopo Albrecht Dürer, le sale restaurate di Palazzo Sturm accolgono un altro
tra i giganti dell’incisione mondiale: Giambattista Piranesi (1720-1778). La mostra — a cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza — propone tutti i
capolavori grafici di Giambattista Piranesi patrimonio delle raccolte
bassanesi. Un corpus completo che comprende incisioni sciolte e molte altre
racchiuse in volumi ai quali si aggiunge la serie completa delle Carceri
d’Invenzione proveniente dalle collezioni della Fondazione Giorgio
Cini di Venezia. La città di Bassano del Grappa ha scelto di omaggiare il grande genio di
Piranesi in occasione del terzo centenario della sua nascita (4 ottobre 1720). «Il patrimonio conservato nei nostri Musei Civici non cessa di stupirci»
dichiara Elena Pavan, Sindaco di Bassano del Grappa, «il desiderio di aprire i
nostri archivi e di valorizzare le nostre collezioni nascoste ci permette ora,
per la prima volta nella storia dei nostri musei, di ammirare i capolavori
grafici di Piranesi e di coglierne il genio artistico e la straordinaria
abilità nella tecnica incisoria». Il patrimonio grafico dell’artista di origini venete, che conta a Bassano
circa 570 opere, viene esposto nel quarto e quinto piano di Palazzo Sturm,
spazi destinati alle esposizioni temporanee, inaugurati dopo l’ultima campagna
di restauro, con la mostra Albrecht Dürer. La collezione Remondini.
L’esposizione, che ha riscosso un gran successo di pubblico e di critica, ha
inaugurato il filone dedicato all’arte incisoria — di cui Palazzo Sturm
conserva uno dei patrimoni più importanti al mondo — esponendo all’interno di
teche in acciaio e vetro quelle opere che per motivi conservativi non sono
tradizionalmente esposte al pubblico. L’allestimento è costituito da
cinquantasei teche progettate dallo studio APML architetti, strutture pensate
per preservare le condizioni ottimali di conservazione delle opere sia da un
punto di vista microclimatico che luministico. «Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo è la mostra completa
delle incisioni piranesiane conservate a Bassano» afferma Chiara Casarin,
curatore della mostra, «una mostra che risponde alla volontà di esporre al
pubblico i tesori conservati nella sala stampe e negli archivi della Biblioteca
e che conferma, ancora una volta, quanto l’insegnamento degli antichi sia vivo
nell’arte contemporanea». «La mostra che i Musei Civici di Bassano dedicano al genio di Piranesi»
dichiara Pierluigi Panza, curatore della mostra, «testimonia un importante
progresso nello studio delle collezioni permanenti della città e consente di
sottolineare alcune precisazioni sulle vicende biografiche dell’artista e della
sua famiglia». Disegnatore, incisore, antiquario e architetto, Giambattista Piranesi è
considerato il più grande esponente dell’incisione veneta del Settecento. La sua attività ha influenzato non solo architetti ma anche scenografi e
pittori oltre che lasciare un forte impatto anche sulla fantasia letteraria.
Veneto di nascita ma romano d’adozione, Piranesi si presenta in questa mostra
con tutta la sua incredibile potenza grafica. Giunto a Roma appena ventenne, decide di trasferirvisi definitivamente a
partire dal 1746, iniziando la produzione delle celebri Vedute di Roma:
raccolte di tavole raffiguranti ruderi classici e monumenti antichi, tra cui
quelle presenti nelle collezioni di Bassano del Grappa. Architetto di un unico
edificio, la chiesa di Santa Maria del Priorato a Roma, Piranesi diede vita
nelle sue incisioni ad architetture che stupirono il mondo, magnificamente
oniriche ma al contempo potentemente concrete e per questo destinate a colpire
la fantasia di molti. Di lui parlarono con ammirazione sconfinata non solo
esperti d’arte e di architettura ma anche poeti e scrittori; tra i molti
Marguerite Yourcenar volle dedicargli una biografia dove, a proposito delle Carceri
– l’opera forse più famosa di Piranesi – scrive trattarsi di «una delle
opere più segrete che ci abbia lasciato in eredità un uomo del XVIII secolo». Per la prima volta nella loro storia i Musei Civici di Bassano del Grappa
espongono al pubblico il corpus completo di incisioni piranesiane presenti
nelle collezioni permanenti cittadine. Un corpus completo che comprende le più
celebri Vedute di Roma: tavole raffiguranti i monumenti antichi
realizzate dall’artista nell’intero arco della sua vita. A queste si aggiungono
i quattro tomi delle Antichità Romane, preziosi volumi che costituiscono
il fulcro della visione archeologica di Piranesi. Fondamentali per l’intera
opera piranesiana e, allo stesso tempo, punto di partenza per le opere
successive di argomento analogo e complementare, queste tavole forniscono un
quadro unitario organico della città di Roma attraverso l’individuazione dei
monumenti, delle zone e degli spazi, della cinta muraria, della rete degli
acquedotti e delle porte urbane. La mostra gode dell’importante collaborazione della Fondazione Giorgio Cini
di Venezia per il prestito delle 16 tavole tratte dalla celebre serie delle Carceri
d’Invenzione. Pubblicata una prima volta nel 1748, l’opera completa viene
data alle stampe nel 1761, diffusa con il titolo Carceri d’Invenzione di G.
Battista Piranesi archit. vene. Per la loro straordinaria libertà di
immaginazione e per la capacità di trasferire nel segno grafico una sensibilità
pittorica, le incisioni rivelano l’influenza dei Capricci di
Giambattista Tiepolo, incontrato da Piranesi presumibilmente nel 1745, poco
prima della sua ripartenza per Roma. Assieme alle Vedute, le Carceri
d’Invenzione costituiscono l’opera più famosa della produzione piranesiana
e testimoniano la grande abilità nell’uso della tecnica incisoria da parte
dell’artista. In mostra due video approfondiscono il percorso espositivo e narrano il
successo di Giambattista Piranesi all’estero, i punti salienti della vita
dell’artista a partire dal ritrovamento dell’atto di battesimo. Si tratta di The
Lumière Mystérieuse, scritto e diretto da Massimo Becattini e Giovan
Battista Piranesi 1720-1778, realizzato in occasione della grande mostra
dedicata all’artista nel 1978 dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo si completa con il
film che Factum Arte ha realizzato in occasione della mostra Le arti di
Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer,
organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini nel 2010. Il video di animazione,
creato da Grégoire Dupond per Factum Arte, ricostruisce tridimensionalmente
ogni ambiente delle 16 tavole delle Carceri, dando allo spettatore la
sensazione di poter camminare all’interno di questi spazi contraddittori e
visionari. Nelle Carceri così come in tutte le sue acqueforti la decadenza di
Roma viene esaltata nella sua terribile bellezza con una carica visionaria che
ha saputo esercitare un importantissimo riferimento artistico per la cultura
contemporanea. In mostra sono esposte anche le lettere tra il conte Remondini
di Bassano del Grappa e Francesco Piranesi, figlio di Giovambattista e
continuatore dell’attività. Nel catalogo sono inoltre presentati nuovi
documenti relativi alla genealogia di Piranesi e ai suoi rapporti con Venezia. Luca Pignatelli è l’artista contemporaneo con il quale i curatori della
mostra vogliono testimoniare quanto, ancora una volta, l’insegnamento artistico
degli antichi sia vivo nella produzione artistica del presente. Come in
Piranesi, anche nei lavori di Pignatelli la storia è assoluta protagonista e
diventa di volta in volta quella che lo stesso artista definisce una
“rappresentazione stratificata del tempo”. Gli orologi inseriti nella Veduta
del Castello dell’Acqua Felice di Pignatelli, oggi, raccontano questa
storia e lo fanno mostrandosi in qualità di piccoli oggetti perfetti che hanno
scandito il passato e determinato la vita di molti uomini. Il catalogo scientifico della mostra edito da Silvana Editore, a cura di
Chiara Casarin e Pierluigi Panza, presenta tutte le opere e le incisioni di
Piranesi esposte a Palazzo Sturm con i testi di Chiara Casarin, Pierluigi
Panza, Luca Massimo Barbero, Enzo Di Martino, Manlio Brusatin e Stefano
Pagliantini. In attesa dell’apertura delle porte al pubblico il prossimo 20 giugno, i
Musei Civici raccontano la mostra nei canali social con video d’approfondimento
e incursioni nel backstage, dettagli e curiosità sulle opere. Musei Civici Bassano del Grappa Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo A cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza Palazzo Sturm 20.6—19.10.2020 Salvo diverse e successive indicazioni sulle modalità di accesso e date le
vigenti restrizioni relative al contenimento del Covid-19 e riferibili
all'accessibilità degli spazi museali, il giorno 20 giugno alle ore 18 sarà
possibile accedere alla mostra solo previo invito personale da esibire
all'ingresso e dal giorno 21, in orario museo, preferibilmente prenotando
l'ingresso a fasce orarie mediante mail o telefono alla biglietteria del Museo
Civico. Materiale Stampa e Immagini HD: www.studioesseci.net/mostre www.museibassano.it/area_stampa ID: area stampa password: museopress2018 Ufficio Stampa Studio ESSECI — Sergio Campagnolo Referente: Roberta Barbaro T +39 331 614 73737 Chiara
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