Museo
Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci INAUGURA PLAYLAB DAI 3 AI 6 ANNI, IL PRIMO MUSEO DELLA LORO VITA Il Museo Nazionale Scienza e
Tecnologia Leonardo da Vinci inaugura PLAYLAB, il nuovo spazio
educativo di 400 mq che vuole essere il primo Museo che le bambine e i
bambini dai 3 ai 6 anni visiteranno nella loro vita. PLAYLAB è dedicato all’infanzia ed è
un invito aperto al gioco creativo e a un viaggio nell’immaginazione nato dalla
lunga esperienza in programmi e spazi educativi che il Museo sviluppa e offre
alle scuole e alle famiglie a partire dagli anni Novanta. Il progetto è stato
realizzato grazie al contributo di PPG, multinazionale che opera da
oltre 140 anni nel settore dei rivestimenti, vernici e materiali speciali. Per missione il Museo contribuisce
all’educazione, all’orientamento, al benessere e alla coesione sociale fornendo
strumenti che vengono declinati in attività e percorsi dedicati a scuole e
famiglie; è in questo contesto e dalla considerazione sempre più emergente che,
in una società complessa come quella in cui viviamo, sia fondamentale
costruire, fin dalla più piccola età, un rapporto con scienza e tecnologia che
si inserisca in un progetto in cui i protagonisti siano proprio i bambini e le
bambine tra i 3 e i 6 anni di età. “PLAYLAB rappresenta un
nuovo interessante capitolo della storia del Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia. Aprire uno spazio dedicato ai più piccoli, per stimolare in
loro curiosità rispetto al mondo in cui vivono e per permettere loro di
esplorarlo e conoscerlo nelle modalità e con gli strumenti adeguati alle loro
età e capacità, è una scelta lungimirante che renderà il museo ancora più
apprezzato da bambine e bambini e dalle famiglie. Con PLAYLAB, ancora una
volta, il Museo della Scienza e della Tecnologia dimostra di avere a cuore i
nostri giovani, la loro crescita culturale e personale di individui”, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano. All’interno di PLAYLAB ogni ambiente
ed esperienza sono studiati per mettere bambine e bambini al centro del
processo di apprendimento, invitandoli a scoprire quanto sta intorno a loro
attraverso l’osservazione, l’interazione, l’esplorazione e il racconto come
azioni fondamentali per lo sviluppo del pensiero scientifico, sociale ed
emotivo. Trasformare ed Esplorare sono i due temi
che hanno orientato l’ideazione dello spazio e l’interpretazione dei contenuti
STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) in modo trasversale. Ogni
attività e ogni ambiente propongono i temi dell’esplorazione e della trasformazione
attraverso un’interpretazione scientifica, fantastica e narrativa. L’obiettivo
è creare un ambiente adatto a costruire un atteggiamento attivo e curioso verso
il mondo e gettare le basi per l’acquisizione di conoscenze e competenze utili
a far crescere un rapporto positivo con la scienza sin dall’infanzia. “Negli ultimi venti
anni l’impegno educativo definito dalla missione e la volontà di contribuire al
benessere e alla coesione sociale nella società hanno portato il Museo a
rivolgersi e prendersi cura di una molteplicità di pubblici. Le numerose
sperimentazioni di metodologie educative e pedagogiche che possono sostenere le
giovani generazioni, la scuola e la comunità educante, sono dunque espressione
di un indirizzo strategico dell’istituzione. PLAYLAB completa e integra questo
impegno nella convinzione che in una società complessa come quella in cui
viviamo sia necessario costruire, fin dalla più piccola età, un rapporto sereno
con scienza e tecnologia che ponga le basi per una cittadinanza attiva,
creativa, consapevole e inclusiva.”, Francesca Pasinelli Consigliera di Amministrazione
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. “PLAYLAB nasce dalla missione e
dall’esperienza pluriennale del Museo in ambito pedagogico, dal sogno di
offrire una risorsa permanente e di qualità in risposta a un bisogno crescente,
a cui si aggiunge la collaborazione con professionisti e realtà qualificate
nazionali e internazionali. In PLAYLAB, le famiglie troveranno una risorsa
educativa per l’orientamento di bambine e bambini tra i 3 e i 6 anni che
potranno giocare, inventare, immaginare e raccontare assieme ai loro adulti di
riferimento. Per il Museo PLAYLAB è un progetto di dimensione fisica ed
economica superiore alla media, segno di un una crescita dell'istituzione in
termini di capacità e di ambizione. Tale sviluppo è ulteriormente confermato
dalla fiducia di realtà di rilievo come PPG che ha deciso di sostenere, con
grande senso di responsabilità sociale, un’operazione legata all’innovazione
pedagogica e alla volontà di contribuire alla crescita culturale degli adulti
del futuro, dando loro strumenti e opportunità di arricchimento personale fin dalla
prima infanzia”, Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo. “Il sostegno di PPG alla creazione
di PLAYLAB dimostra la nostra visione di coltivare una nuova generazione di
talenti e innovatori che plasmeranno il futuro. Crediamo che questo spazio
dedicato, progettato per bambini e bambine dai 3 ai 6 anni, favorirà il
raggiungimento di questo obiettivo ambizioso. Qui, le materie STEM vengono
presentate in ambienti interattivi e coinvolgenti che stimolano la creatività,
la curiosità e l'esplorazione scientifica. Inoltre, PLAYLAB riflette il nostro
impegno verso le comunità in cui operiamo, arricchendo il panorama educativo e
culturale di Milano con uno spazio inclusivo accessibile ai cittadini e al
crescente numero di visitatori attratti dalla città. Per dare vita a questa
nuova risorsa educativa, i tecnici di PPG hanno contribuito con la loro
competenza selezionando con cura oltre 750 litri di prodotti vernicianti SIGMA
COATINGS®, utilizzati per rivestire pareti e arredi. Questa collaborazione ha creato
un ambiente accogliente e stimolante dove i bambini e le bambine più piccoli
possano iniziare a scoprire le meraviglie della scienza attraverso il gioco Pedro
Serret - Salvat, President and General Counsel PPG EMEA (Europe, Middle East
Africa). PLAYLAB è organizzato in 5 ‘stanze
e propone 2 diverse modalità di fruizione: quattro sono
caratterizzate da installazioni artistiche e attività di esplorazione,
costruzione e storytelling, dove i bambini e le bambine insieme ai loro
adulti accompagnatori possono muoversi in modo libero. L’ultima - l’Atelier
- è dedicata a percorsi strutturati, seguendo la tradizione dei
laboratori interattivi del Museo, e invita ad approfondire, sperimentare,
condividere idee e riflettere sulle proprie esperienze. Le stanze incoraggiano le piccole
visitatrici e i piccoli visitatori a non separare le tante dimensioni
dell’esperienza di apprendimento, né a semplificarla; cercano piuttosto di
renderla più ricca attraverso linguaggi e strumenti di esplorazione e scoperta
molto diversi fra loro. Per questo motivo ogni stanza ha una sua caratteristica
e nasce dal dialogo e dalla progettazione condivisa tra lo staff educativo e
altre figure, interne al Museo (designer, curatori e conservatori) ed esterne
(artisti, insegnanti e pedagogisti). La prima stanza è un bosco di quinte e sagome che
ricordano alberi con chiome di foglie in equilibrio: nidi dove dondolare e
nascondersi, un paesaggio sonoro fatto di canti di uccellini, rumori e fruscii
del bosco che circonda e invita a prendere tempo e ad ascoltare. Qui, il tatto
e l’ascolto fanno da guida per la scoperta degli stimoli. La stanza accoglie Where
We Find Ourselves, un’installazione che nasce dalla collaborazione
con Andrew Amondson, artista e film-maker statunitense che vive a Berlino;
e i Nidi di Andrea Salvetti, insieme sculture e oggetti di
design, creati dalla volontà di conoscere, maneggiare e interpretare le
proprietà dei materiali dando vita a cose nuove che uniscono le discipline. La seconda stanza accoglie Le Beau Chantier,
un’installazione site-specific che nasce dalla collaborazione con due scultori,
performer e coreografi francesi, Yvan Clédat e Coco Petitpierre.
Si tratta di un grande spazio popolato da strutture semplici tutto da
inventare: cerchi, triangoli, forme in gommapiuma morbide e colorate che
bambine, bambini e adulti accompagnatori possono usare, combinare e indossare
per immaginare e costruire il proprio ambiente-paesaggio. La terza stanza propone tante attività che cambiano
in base alla programmazione. Ad esempio, si disegna con fasci di luce e
materiali trasparenti e si esplorano i riflessi per riempire di animali un
immaginifico bosco digitale; si gioca con la luce, il corpo e gli oggetti di
scena come sul palco di un grande teatro d'ombre trasformando la nostra sagoma
in chimere e figure fantastiche. Lo spazio mette in dialogo l’analogico con il
digitale con il bosco di Luce, un’installazione di arte digitale
nata dalla collaborazione con il Collettivo auroraMeccanica. Ospita
anche Luminis, creata dallo studio di progettazione MioCugino. Infine, la quarta è la stanza
delle storie e degli oggetti, che aspira a creare connessioni con le collezioni
del Museo attraverso lo storytelling e il gioco simbolico. Insieme, ci sono
anche oggetti della vita quotidiana e l’opera d’arte LdV/P.90 creata da Tristan
Blondeau in un tentativo di ampliare ancora di più il modo di esplorare il
mondo intorno a noi. Adulti, bambine e bambini sono incoraggiati a osservare
gli oggetti esposti da punti di vista insoliti, a conoscere le loro storie e
quelle di chi ha scelto di collezionarli e, allo stesso tempo a creare una
propria storia attraverso la quale cercare e costruire identità, senso e
significato. L’ultimo ambiente, l’Atelier,
è uno spazio in cui lo staff educativo del Museo, affiancato talvolta da ospiti
speciali quali artisti, musicisti, attori o storyteller, propone un programma
di attività facilitate per il pubblico scolastico e per le famiglie dando modo
alle piccole visitatrici e ai piccoli visitatori di dedicare del tempo ad un
lavoro più approfondito. La proposta educativa, progettata in modo da non
orientare verso un’unica soluzione, consente lo sviluppo di percorsi personali,
mettendo al centro dell’esperienza chi apprende. Ambiente, materiali e
strumenti integrano diversi linguaggi: parole, immagini, suoni, oggetti tecnologici
e analogici sono stati scelti nel tentativo di rompere degli schemi
tradizionali e generare nuovi punti di vista e modi di apprendimento aperti e
inclusivi. “PLAYLAB è, oggi, l’espressione
della nostra più avanzata riflessione pedagogica e il risultato di una lunga
ricerca in temi, approcci e linguaggi che vogliono valorizzare la natura
complessa e meravigliosa dell’infanzia. Lo staff educativo ha lavorato per 3
anni in stretta collaborazione con lo staff della Divisione Creativa del Museo,
con artisti internazionali e con esperte ed esperti dell’ambito per realizzare
uno spazio educativo, un programma di attività e dar vita a un’esperienza che
possano essere il più possibile speciali e allo stesso tempo accoglienti,
contribuendo a far diventare i musei un luogo di appartenenza e a costruire un
rapporto positivo con la scienza fin dalla più giovane età”, Maria
Xanthoudaki, Direttrice Education del Museo. Ogni esperienza di PLAYLAB è pensata
per favorire la collaborazione e la condivisione tra tutte le persone presenti:
dall’esplorazione delle forme ai materiali fino ai suoni della natura,
dall’utilizzo di osservazione e immaginazione per creare delle storie alla
costruzione di un proprio mondo immaginario con materiali destrutturati, fino
alla possibilità di giocare con la luce e le ombre tra strumenti analogici e
digitali. PLAYLAB è uno degli spazi educativi
presenti all’interno del Museo e rappresenta una nuova importante risorsa volta
a coinvolgere migliaia di famiglie, scuole e visitatori con l’obiettivo di
creare una relazione positiva con il mondo delle STEM a partire dalla più
giovane età. Dal 2016, PPG collabora con il
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci per ispirare le future
generazioni attraverso diverse iniziative STEM, con il coinvolgimento di gruppi
scolastici, insegnanti, famiglie e figli dei dipendenti. Nel 2021, questa
collaborazione si è ampliata con il finanziamento da parte di PPG per la
progettazione e la ristrutturazione di i.lab Chimica. Oggi, questa partnership
si rafforza ulteriormente con il supporto di PPG a PLAYLAB. Il contributo finanziario di PPG,
unito ai prodotti vernicianti Sigma Coatings e alla competenza tecnica
dell’azienda, ha garantito l’utilizzo di tecnologie innovative e ad alte
prestazioni per la ristrutturazione. Questa collaborazione è in linea con
l’impegno globale di PPG verso le comunità e con il lavoro della PPG
Foundation, che nel 2023 ha investito oltre 17,5 milioni di dollari per
sostenere organizzazioni in quasi 40 Paesi. Attraverso queste iniziative, PPG
promuove opportunità educative per formare i futuri talenti STEM, sviluppa una
forza lavoro qualificata nei settori dei rivestimenti e della manifattura, e
sostiene i dipendenti affinché amplifichino il loro impatto attraverso volontariato
e donazioni. Fondazione Rocca e Federazione Nazionale dei
Cavalieri del Lavoro hanno finanziato un primo studio di benchmarking che
ha consentito di avviare i lavori progettuali e l’impegnativa campagna di
fundraising per l’attuazione del progetto. L’installazione Where We Find
Ourselves è realizzata nell’ambito del progetto “Un piano per
l’accessibilità sensoriale al Museo” sostenuto da Fondazione Cariplo. INFO PER IL PUBBLICO PLAYLAB apre al pubblico del Museo a
partire dal weekend 30 novembre - 1 dicembre con due diverse modalità di
fruizione: ·
ESPLORA PLAYLAB consente l’accesso libero per giocare ed esplorare gli
ambienti in autonomia; ·
ATELIER-PLAYLAB consente l’accesso a uno spazio organizzato per
svolgere percorsi guidati dallo staff del Museo. Ogni
esperienza nel PLAYLAB è pensata per favorire la collaborazione e la
condivisione tra tutti i partecipanti, adulti compresi. L’accesso
al PLAYLAB è consentito solo su prenotazione ed è incluso nel biglietto di
ingresso del Museo. I
bambini e le bambine devono essere accompagnati da un adulto per tutta
la permanenza nel PLAYLAB. È
consentito accedere solo senza scarpe. I
percorsi nell’atelier non danno accesso agli altri ambienti del Playlab. |