“Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio
e la Storia della Natura” Como, Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e
Palazzo del Broletto Fino al 31 agosto 2024 Prosegue con successo, fino a sabato 31 agosto a Como, la
mostra “Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura”:
c'è ancora
un mese di tempo per visitare l'esposizione che ripercorre le
vicende di Plinio il Vecchio - cittadino comasco -, mettendo in luce la
straordinaria fortuna della sua opera attraverso i secoli e la sua attualità
nella società contemporanea, impegnata in una profonda riflessione sulla
salvaguardia dell'ambiente e sul rapporto dell'uomo con la natura. Presentata dalla Fondazione Alessandro Volta e
realizzata in occasione delle celebrazioni del Bimillenario Pliniano con
la curatela di Gianfranco Adornato, Professore di Archeologia presso la
Scuola Normale Superiore di Pisa, la mostra si diffonde in città a partire
dalle prestigiose sedi dell’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e
del Palazzo
del Broletto - con un allestimento ricercato a cura
dell’Architetto Paolo Brambilla - coinvolgendo luoghi cittadini
attraverso un percorso open-air, fino al nuovo spazio multimediale Vis Comensis. Il percorso espositivo presenta oltre quaranta opere provenienti
dalle maggiori istituzioni museali italiane, tra cui le Gallerie
degli Uffizi, i Musei Vaticani, la Biblioteca Palatina - Complesso
monumentale della Pilotta, il Museo Archeologico di Firenze - Direzione
Regionale Musei della Toscana, il Museo Archeologico Nazionale di Venezia -
Direzione Regionale Musei Veneto, l’Opera della Primaziale Pisana e
il
Museo Palatino - Parco Archeologico del Colosseo, e dalle
principali istituzioni cittadine come la Biblioteca Comunale di Como e la Diocesi di Como. L’esposizione include inoltre opere di artisti contemporanei
internazionali del calibro di Luigi Spina, Fabio Viale,
Giulio
Paolini, Andy Warhol e Cy Twombly,
ispirate all’opera e alla storia di Plinio Il Vecchio, insieme a due nuove
opere degli artisti Fabrizio Musa (Como 1971; vive e lavora
tra Como e New York) e Giuliano Collina (Intra-Verbania
1938; risiede a Como). La mostra intende celebrare la vita e l'opera di Plinio il
Vecchio, illustrandone la straordinaria fortuna attraverso i secoli e la sua
attualità nella società contemporanea, impegnata in una profonda riflessione
sulla salvaguardia dell'ambiente e sul rapporto dell'uomo con la natura. Attraverso
una galleria di ritratti imperiali e di ricostruzioni di alcuni luoghi iconici
della Roma di età Flavia, il visitatore è invitato a comprendere il ruolo di
Plinio nella società del suo tempo, la sua carriera politica e militare, il
rapporto con il potere, i numerosi viaggi in Europa, ovvero quel background che
è alla base delle vaste conoscenze messe in campo nella stesura dell’opera, già
apprezzata e consultata dagli autori contemporanei. Il volgarizzamento da parte
di Landino e le edizioni a stampa rendono evidente la pervasività della
Naturalis Historia nella cultura europea. Sono esposti alcuni “capolavori”
dell’arte antica, “accessibili” all’autore comasco nel contesto urbano di Roma
o menzionati in quei libri definiti, non a caso, storico-artistici perché si
occupano degli artisti e delle opere d’arte nel mediterraneo greco, oltre a una
selezione di gemme, conservate alle Gallerie degli Uffizi, che rappresentano un
microcosmo e incarnano al massimo grado le meraviglie della natura. Alcuni
esemplari antichi sono messi in relazione col testo pliniano per illustrarlo e
spiegare, tramite le parole di Plinio, la grandiosità di questi oggetti, della
natura e degli artisti che li hanno lavorati. Plinio continua a ispirare
scrittori e artisti contemporanei sia attraverso il mito della sua morte che
attraverso l'unicità della sua opera, intesa a descrivere in maniera ordinata
il mondo in tutte le sue manifestazioni naturali. L'ultima sezione della mostra
è dunque dedicata alla fortuna di Plinio nell'immaginario contemporaneo,
dall’arte concettuale di Cy Twombly alle sculture di Fabio Viale, alle
fotografie di Luigi Spina, afferma il curatore Gianfranco
Adornato. “La mostra intende ispirare il visitatore all’importanza della
cultura classica, come elemento necessario per le sfide dell’oggi. Un’arte che
intende emozionare ed incantare, ma anche insegnare che i valori etici e morali
della nostra storia potrebbero essere ancora di ispirazione. L’ambizione è
quella di sensibilizzare ad un Umanesimo pliniano, come riscoperta del sapere
di Plinio il Vecchio e collocare nuovamente l’uomo al centro della natura e
della vita – dichiara Luca Levrini,
Presidente Fondazione Alessandro Volta e Presidente Comitato Nazionale per le
celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio – Plinio il
Vecchio non ha scolpito statue, non ha dipinto quadri. Eppure, è presente
indirettamente in molti di essi. Grazie a lui, infatti, è stata trasmessa la
conoscenza ed il contesto immateriale del sapere, fonte d’ispirazione per
l’arte. La mostra a lui dedicata rende quindi plastica la sua Naturalis
Historia, quasi che la sua immensa opera scritta si sia concretizzata in statue
della cultura antica. Valorizzare tali principi significa esaltare
convintamente la cultura come splendida identità nazionale italiana, oggi
rappresentata nella mostra di Como dalle opere di alcuni dei più importanti
musei nazionali”. “Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della
Natura” guida il visitatore attraverso i
secoli, per illustrare la rilevanza, la fortuna, l’influenza e l’eredità
multiforme della Naturalis Historia e del suo autore sul processo di sviluppo
culturale europeo. Fulcro storico e artistico dell’intero percorso espositivo è
costituito da due tra le più celebri e discusse opere statuarie dell’antichità:
la Statua di efebo nudo tipo Westmacott conservata a
Castel Gandolfo e concessa dai Musei Vaticani - da cui provengono anche i busti dei tre
imperatori Tiberio, Tito e Augusto - e il Doriforo,
in prestito dalle Gallerie degli Uffizi insieme ai ritratti degli
imperatori Claudio, Vespasiano e Domiziano e a quattordici gemme,
esemplari antichi messi in relazione con il testo pliniano per sottolineare la
grandiosità di questi preziosissimi oggetti. La mostra offre al pubblico la
possibilità di ammirare lo splendido Ritratto di Nerone del Museo
Palatino, il Ritratto di Giulio Cesare dell’Opera della
Primaziale Pisana, il Ritratto di Caligola, dalla
collezione Grimani del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, oltre che le
gemme con il Ritratto virile del cosiddetto Otone e
il
Busto con ritratto di Caligola del Museo Archeologico di
Firenze e l’importantissimo manoscritto della Naturalis
Historia, di Gaius Plinius Secundus, illustrato da
Cristoforo Cortese proveniente dalla Biblioteca Palatina. In
occasione delle celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il
Vecchio, nato a Novum Comum (l’odierna Como) tra il 23 e il 24 d.C. e morto a
Stabia nel corso dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, “Il catalogo del
mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura” vuole celebrarne
la figura e sottolineare l’importanza della sua opera per generazioni di
letterati, scienziati e artisti - Petrarca, Boccaccio, Leonardo, Giovio,
Winckelmann, Leopardi, Borges e Calvino sono solo alcuni dei suoi grandi
studiosi e ammiratori - che, grazie alle sue descrizioni dei capolavori perduti
dell’antichità hanno potuto dare un nome, un volto e un autore a gran parte
delle opere del passato. Nelle due sedi principali - Palazzo del
Broletto e l’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio - la mostra si
articola in sei sezioni che indagano diversi aspetti della sua
vita e della sua fortuna: “Plinio e il suo tempo”, dedicato
all’illustrazione del ruolo di Plinio nella società del suo tempo, “Plinio e Como”,
che racconta la storia della città di Como attraverso le voci dei suoi
cittadini più celebri, “La Naturalis Historia e la sua fortuna”,
che ricostruisce la fama della Naturalis Historia attraverso alcuni
dei più importanti codici dell’opera, “Nobilia opera a Roma”, che
illustra il ruolo dei capolavori greci nel contesto urbano di Roma e nella
storia dell'arte antica, “I prodigi della natura. Le gemme”,
approfondimento che indaga il mondo delle gemme, vero e proprio microcosmo che
incarna al massimo grado le meraviglie della natura nella Naturalis Historia
e “Il mito contemporaneo. Morte e fortuna di Plinio nel XX secolo” sezione
dedicata all’influenza di Plinio, all’eruzione del Vesuvio e alla distruzione
di Pompei ed Ercolano nell'immaginario contemporaneo e cinematografico. Ad arricchire la mostra, i lavori di importanti artisti
contemporanei che richiamano le opere e la vita di Plinio il Vecchio, tra cui
il fotografo Luigi Spina, con la prima assoluta del suo progetto Interno
Pompeiano e lo scultore Fabio Viale presente con alcune
delle sue maggiori opere - tra le quali il Laocoonte, Venus e Kouros -
sulle quali sovrascrive nuovi valori attraverso il processo di “tatuatura”,
secondo una tecnica da lui stesso messa a punto. Il dialogo con il
contemporaneo prosegue con la serigrafia Vesuvius di Andy Warhol, l’opera
Naturalis
Historia di Giulio Paolini e tre serie
dell’artista statunitense Cy Twombly: Natural History
II, Six Latin Writers and Poets and Poets e
Five
Greek Poets and a Philosopher. A questi si aggiungono anche Plinio il Vecchio.txt di Fabrizio Musa (Como
1971; vive e lavora tra Como e New York), un acrilico su tela che appartiene ad
un ciclo di opere dedicate alle figure più illustri del panorama comasco e Plinio il
Vecchio di Giuliano Collina (Intra-Verbania
1938; risiede a Como), un carboncino su carta che ritrae il celebre naturalista
così come appare nell’edicola a sinistra sulla facciata del duomo di Como,
scolpita dai fratelli Rodari. Interamente dedicato a quattro tra i più importanti cittadini
comaschi - oltre che Plinio il Vecchio, il nipote Plinio il Giovane (61 ca. -
114 d.C.), il cui epistolario ci restituisce la più vivida e intima descrizione
dell’Italia nell’età imperiale, Paolo Giovio (1483-1552), fondatore del primo
“museo” moderno in cui raccolse una rilevante collezione di ritratti di “uomini
illustri” e Alessandro Volta (1745-1827), inventore della pila e scopritore del
metano – il nuovo spazio multimediale Vis Comensis, situato in un
importantissimo edificio storico di Como, dal XIX secolo sede del più antico
liceo cittadino, è parte integrante del percorso espositivo. Per tutto il 2024 infatti,
la terza sala dello spazio Vis Comensis - nato nell'ambito del progetto
emblematico MAKE Como dalla collaborazione tra Fondazione Alessandro Volta e
Provincia di Como, con il supporto di Fondazione Cariplo e la curatela di
Accademia Pliniana – ospita un approfondimento dedicato a Plinio il Vecchio. In
una sorta di galleria virtuale, attraverso le videoinstallazioni e
l’interazione vocale - realizzati da Kaos Produzioni, gruppo di ricerca
artistica che si occupa di progetti multimediali, scenici ed espositivi -, il
pubblico può attivare una breve narrazione visiva di alcune delle sculture più importanti dell’epoca romana, decifrabili grazie agli scritti di
Plinio nel suo enciclopedico lavoro, la “Naturalis Historia”. Si segnala l'app predisposta per VIS Comensis http://viscomensis.fondazionealessandrovolta.it realizzata con la collaborazione di DkR (https://dkr.srl) e Sentiero dei Sogni. L’esposizione è accompagnata dal volume “Il catalogo del
mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura” edito da 24 ORE Cultura che,
grazie a numerosi contributi scientifici di studiosi emeriti, intende celebrare
la straordinaria fortuna della vita e dell’opera pliniana attraverso i secoli.
Il libro è disponibile presso il bookshop della mostra, nelle librerie e
online. LE SEZIONI DELLA MOSTRA PIU’ NEL DETTAGLIO Plinio e il suo tempo: attraverso
una galleria di ritratti imperiali e di ricostruzioni di alcuni luoghi iconici
della Roma flavia, viene raccontato il ruolo di Plinio nella società del suo
tempo, la sua carriera politica e militare, il rapporto con il potere, i
numerosi viaggi in Europa, ovvero quel contesto socio-culturale che è alla base
delle vaste conoscenze messe in campo nella Naturalis Historia. Plinio e Como: numerosi
sono i monumenti della prima età imperiale conservati nel Museo Civico “P.
Giovio” di Como; in questa occasione, si racconta la storia della città,
fondata da Cesare come Novum Comum, attraverso le voci dei suoi cittadini più
celebri, le iscrizioni dedicatorie, i rilievi, le statue ritratto. La Naturalis
Historia e la sua fortuna: attraverso alcuni dei più importanti codici della Naturalis
Historia, viene ricostruita la fortuna di questa opera dall'epoca
tardo antica a quella moderna, mettendo in luce alcuni momenti di svolta quali
la prima traduzione in volgare da parte di Landino. A fianco di manoscritti e
incunabuli, alcune opere d'arte coeve illustrano la pervasività della Naturalis
Historia nella cultura dell'epoca, cercando di delineare l’impatto
dell’opera sulla nascita di una storiografia storico-artistica moderna, da P.
Giovio, a G. Vasari, fino a J.J. Winckelmann. Nobilia opera a Roma: viene
indagato il ruolo dei capolavori greci nel contesto urbano di Roma ma anche
nella storia dell'arte antica, ponendo l'attenzione su singoli casi di
ricezione di opere greche. Attraverso le copie romane di originali greci e le
pitture, l’obiettivo è quello di ripercorrere alcuni momenti della storia
dell’arte antica, così come riportata da Plinio medesimo. I prodigi della natura. Le gemme: le gemme rappresentano nella Naturalis Historia un microcosmo che
incarna al massimo grado le meraviglie della natura. Alcuni esemplari antichi
sono esposti in relazione al testo pliniano per illustrarlo e spiegare, tramite
le parole di Plinio, la grandiosità di questi oggetti, della natura e degli
artisti che li hanno lavorati. Il mito contemporaneo. Morte e fortuna di Plinio nel XX secolo: Plinio continua a ispirare scrittori e artisti contemporanei sia
attraverso il mito della sua morte che attraverso l'unicità della sua opera,
intesa a descrivere in maniera ordinata il mondo in tutte le sue manifestazioni
naturali. L'ultima sezione è dunque dedicata alla fortuna di Plinio,
all’eruzione del Vesuvio e alla distruzione di Pompei ed Ercolano
nell'immaginario contemporaneo e cinematografico. Comitato Nazionale per le celebrazioni dei duemila anni dalla
nascita di Plinio il Vecchio Il 2023/2024 è un biennio
rilevante per la storia italiana ed europea: si celebrano duemila anni dalla
nascita di Gaius Plinius Secundus, Plinio il Vecchio, nato a Como nel 23 d.C. e
impostosi come figura cruciale del processo di sviluppo culturale europeo. La
sua Naturalis
Historia non solo è la più
antica ‘enciclopedia’ giunta fino a noi, ma è anche una delle più significative opere dell’antichità. Con
l'obiettivo principale di approfondire ed evidenziare l’influenza dell’opera
pliniana sul processo di sviluppo culturale europeo dall’antichità ad oggi, il
MiC ha riconosciuto il Comitato Nazionale per le celebrazioni dei duemila anni
dalla nascita di Plinio il Vecchio con D.M. 20 febbraio 2023, n. 87. Oltre ad
essere sostenuto dal Ministero della Cultura, il Comitato gode del sostegno di
Fondazione Cariplo e della Camera di Commercio di Como-Lecco. Fondazione Alessandro Volta Fondazione Alessandro Volta, per la promozione dell’Università,
della ricerca scientifica, dell’alta formazione e della cultura, nasce nel 2014
dalla fusione di due storiche istituzioni lariane: il Centro di Cultura
Scientifica Alessandro Volta ed UniverComo, associazione per la promozione
degli insediamenti universitari in Provincia di Como. Realtà del tutto
originale nel panorama italiano e internazionale, unisce a un’intensa attività
di organizzazione di scuole, seminari, convegni scientifici ed iniziative
culturali una funzione di collegamento del mondo accademico e della ricerca con
il tessuto culturale, economico e sociale del territorio. Le attività di
Fondazione Alessandro Volta si sviluppano concretamente attorno a quattro
principali ambiti di intervento: scienza, cultura, educazione, sostenibilità. INFORMAZIONI “Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della
Natura” 3 maggio – 31 agosto 2024 Ex Chiesa di San Pietro in Atrio (Via Odescalchi) e Palazzo del
Broletto (Piazza del Duomo), Como mail: plinio23@fondazionealessandrovolta.it | telefono: 031 579811 ORARI Ex Chiesa di San Pietro in atrio dal martedì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 20.00 sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00 lunedì (chiuso) Palazzo del Broletto dal martedì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 18.00 sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 lunedì (chiuso) VIS Comensis Dal venerdì alla domenica dalle ore 14.00 alle ore 20.00 Dal lunedì al giovedì chiuso Si segnala l'app predisposta per VIS Comensis http://viscomensis.fondazionealessandrovolta.it realizzata con la collaborazione di DkR (https://dkr.srl) e Sentiero dei Sogni. Lo spazio VIS Comensis resterà aperto anche dopo la chiusura della
mostra, fino al 31 ottobre 2024, per poi riaprire in occasione della nuova
stagione espositiva del 2025. BIGLIETTI Biglietto unico per tutte le sedi espositive (Ex Chiesa di San
Pietro in Atrio, Spazio Museale VIS Comensis, Palazzo del Broletto) fino al 31
agosto 2024 Intero: 10€ Ridotto: 5€ (Per gli studenti fino a 19 anni e per i gruppi con
almeno 15 partecipanti) Gratuito: Per i minori di 14 anni e per i disabili (con relativo
accompagnatore) Possibilità di realizzazione di visite guidate per le scuole e per
gruppi a partire dai 15 partecipanti a prezzo ridotto di 5,00€ (prentazione
alla mail eventi@fondazionealessandrovolta.it) Biglietti acquistabili online al link https://bit.ly/4djVRAJ o direttamente in loco con carta di credito e/o bancomat. UFFICI STAMPA Ufficio stampa mostra ddlArts Alessandra de Antonellis | alessandra.deantonellis@ddlstudio.net mob. 339 3637388 Ilaria Bolognesi | ilaria.bolognesi@ddlstudio.net |
mob. 339 1287840 Ufficio stampa Fondazione Alessandro Volta Paola Carlotti | paola.carlotti@ellecistudio.it | mob. 335 7059871 Chiara Lupano |chiara.lupano@ellecistudio.it | mob. 335 7835403 Fondazione Alessandro Volta Mail info@fondazionealessandrovolta.it | tel. 031 579811 Via per Cernobbio 11, 22100 Como (CO) |