Il dolore che colpisce
in media circa 1 persona su 3 con diabete: come riconoscere la polineuropatia
diabetica dolorosa (PND) con 5 segnali E’ una
delle complicanze del diabete che ha sintomi precisi ma che troppo spesso
vengono confusi. Gli esperti commentano come le terapie con tecnologie ad alta
frequenza riducono in media il dolore nei pazienti dell’80% Milano, 27 febbraio 2024 – È un triste traguardo quello che riguarda molte delle persone che soffrono
di diabete. A preoccuparli è la polineuropatia diabetica dolorosa (PND),
riconosciuta e trattata purtroppo spesso molto tardi e solitamente con pochi
benefici. I risultati di un nuovo studio sulle terapie di stimolazione spinale ad
alta frequenza (10 kHz) confermano però l’efficacia di questo tipo di
tecnologia, dove è possibile osservare una riduzione media del dolore del
79,9%. “Le persone che soffrono di
polineuropatia diabetica dolorosa attraversano decenni di dolore con notevoli
ripercussioni sulla qualità di vita. Il dolore persistente può avere impatti
duraturi sulla vita quotidiana e sullo stato emotivo dei pazienti. Intervenire
tempestivamente –commenta Giuliano DE CAROLIS, Dirigente
Anestesia e Terapia del dolore AOU Pisana - non solo allevia i sintomi, ma
può anche contribuire a garantire una migliore salute complessiva e un
benessere ottimale per chi deve gestire oltre al dolore anche il proprio
diabete. I risultati dello studio, oltre a rafforzare l’efficacia di questo
trattamento, mostrano l’importanza di utilizzarla in maniera precoce”. CHE COS’È La neuropatia diabetica è un termine utilizzato per definire un gruppo di
patologie nervose spesso associate a disabilità che può interessare sia il
diabete di tipo 1 (17,5% dei casi) che il tipo 2 (31,5% dei casi). Il diabete,
quando non tenuto "sotto controllo", ossia con i livelli di zucchero
nel sangue elevati per lungo tempo, provoca una serie di alterazioni tra cui la
produzione di sostanze infiammatorie e un aumento dello stress ossidativo. I
nervi periferici sono il bersaglio di questa alterata produzione di sostanze
che in ultimo li danneggiano portando allo sviluppo della neuropatia. I 5 SEGNALI PER RICONOSCERLA “I sintomi della PND colpiscono gli arti
inferiori a partire dalle dita dei piedi fino al polpaccio, ma possono
estendersi anche ad altre parti del corpo. Ecco i 5 segnali più noti – continua DE CAROLIS – che ciascun paziente con diabete e
caregiver deve conoscere e monitorare, al fine di agevolare l’intervento del
medico per ridurre il forte dolore ed evitare complicanze gravi e invalidanti”. 1.
Formicolio: è un bruciore diffuso che rallenta i movimenti e lascia l’arto intorpidito
per lungo tempo. 2.
Ridotta sensibilità: viene meno la capacità di riconoscere al tatto le temperature, alte e
basse, provocando ustioni e ulcere che guariscono poi lentamente e con
difficoltà 3.
Dolore acuto: è riconoscibile perché può essere improvviso come una scossa elettrica, oppure
pulsante o pungente 4.
Debolezza muscolare: facilmente riscontrabile nelle gambe, può influenzare la capacità di
camminare e svolgere attività quotidiane 5.
Frequenti cadute: la compromissione dei nervi che controllano la sensazione e il movimento
ha come effetto quello di ridurre la coordinazione e l'equilibrio, aumentando
il rischio di cadute IL
PERCORSO DEL TRATTAMENTO E LA TERAPIA FARMACOLOGICA Secondo le ultime linee guida
internazionali, la terapia farmacologica antidolorifica rappresenta il primo livello
di intervento (uso di anticonvulsivanti e antidepressivi), sebbene possano poi
avere però un effetto limitato a lungo termine e raramente portano a una
remissione significativa dei sintomi. LO STUDIO
SUGLI IMPULSI ELETTRICI CHE ALLEVIANO IL DOLORE Tra gli approcci non
farmacologici raccomandati dall'ADA (American Diabetes Association) oltre
all'attività fisica e alle patch, ci sono le terapie di stimolazione nervosa. Negli ultimi anni infatti la
terapia SCS (Spinal Cord Stimulation) ad alta frequenza in grado di erogare
stimolazioni a 10.000 Hz, ha dimostrato di ottenere miglioramenti clinici
significativi della sintomatologia dolorosa della PND nelle persone resistenti
alla terapia farmacologica standard: un recente studio ha evidenziato con tale
frequenza di erogazione una riduzione media del dolore di circa il 79,9. “La
neurostimolazione spinale ad alta frequenza è una modalità di stimolazione che
agisce senza essere mai percepita dal paziente. È una tecnica che noi usiamo
già da qualche anno – conclude Massimo
INNAMORATO, Direttore UOC Terapia Antalgica Romagna – e che ora stiamo
applicando anche nei casi di pazienti con neuropatia diabetica con ottimi
risultati. Questo trattamento prevede l'impianto di elettrodi nello spazio
epidurale, che inviano impulsi in grado di inibire i segnali dolorifici tipici
della polineuropatia diabetica dolorosa. L’impulso oltre a mascherare il dolore
, ripristina il microcircolo, riducendo quindi la sofferenza e migliorando la
ripresa del movimento e la qualità di vita”. |