Predizione è prevenzione: ora disponibile un nuovo
device per prevenire le ipoglicemie e facilitare interventi intelligenti La cornice è quella dell’appuntamento annuale con i più
prestigiosi diabetologi italiani e internazionali riuniti alla VI edizione del
Theras Day. L’occasione è un confronto sugli aspetti clinici e l’innovazione
tecnologica per la gestione del diabete che da oggi può vantare un nuovo
sistema di monitoraggio in continuo della glicemia altamente affidabile,
accurato e personalizzabile Roma,
15 maggio 2023 – Tra le principali paure di coloro che soffrono di diabete, c’è
sicuramente quella dell’ipoglicemia, accompagnata da quella di non poterla
prevedere in tempo. Una
soluzione viene dalla tecnologia di ultima generazione (Dexcom G7) con
l’evoluzione del nuovo sistema di monitoraggio in continuo della glicemia,
presentato in Italia nel corso della VI edizione del Theras Day, evento che ha
visto la partecipazione di esperti del diabete nazionali e internazionali. “Quella dell’ipoglicemia, come quella dell’iperglicemia,
sono le due estreme espressioni di uno squilibrio del metabolismo del glucosio
nel sangue. Per mantenere questi livelli entro limiti ottimali, il corpo
produce l'ormone insulina, che aiuta le cellule ad assorbire il glucosio dal
sangue. L’obiettivo della terapia insulina è quello di evitare le ipo e
iperglicemie, ma soprattutto quello di mantenere un controllo glicemico stabile
nel tempo, definito “time in range”, vale a dire il tempo della giornata
trascorso con intervallo glicemico ottimale. E’ molto importante poter
monitorare questi livelli – interviene Graziano DI CIANNI,
Presidente Associazione Medici Diabetologi (AMD) - ma lo è ancora di più poterlo
fare in continuo per avere un andamento costante in tempo reale ogni 5 minuti
ed essere allertati con anticipo se occorre fare dei cambiamenti terapeutici.
La predizione del dato è la condizione per attivare un processo di prevenzione
che può allontanare le temute complicanze da ipoglicemie inavvertite e il
rischio di livelli di complicanze gravi, che pretendono l’intervento di una
terza persona”. PIU’ DEL 25% HA IPOGLICEMIE INAVVERTITE E RISCHIA 6 VOLTE
DI PIU’ L’ipoglicemia
è un pensiero costante che preoccupa la maggior parte della popolazione con
diabete, che conta circa 500 milioni nel mondo, 50 in Europa (1) e 3,5 in
Italia (2). Allarma anche uno studio (3) tra quanti soffrono di diabete 1, in
cui oltre il 25% ha ipoglicemie inavvertite, condizione che aumenta 6 volte il
rischio di degenerare in ipoglicemia severa. L’incidenza di ipoglicemie severe
nelle persone con diabete tipo 2 è
pari a 9 casi ogni 100 persone in un anno, ma sale a 15 casi negli
ultrasettantacinquenni. “Le ipoglicemie rappresentano il più comune effetto
collaterale di molte terapie per il diabete e in particolare di quella
insulinica. L’ipoglicemia è ancora più temibile considerato che spesso può
essere asintomatica e inavvertita e la persona con diabete può quindi non
accorgersene. Dal punto di vista sociale il verificarsi di episodi di ipoglicemia
ha un impatto negativo su molti aspetti della vita quotidiana della persona con
diabete, quali l’attività lavorativa, la vita sociale, la guida, la pratica
sportiva, le attività del tempo libero e presenta un alto costo per la comunità
soprattutto per l’impatto economico legato alle ospedalizzazioni. La
prevenzione dell’ipoglicemia - continua Riccardo CANDIDO,
Vice Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) - deve
pertanto diventare uno degli obiettivi principali nella terapia del diabete. La
possibilità di avvalersi di nuove tecnologie nel monitoraggio in continuo della
glicemia che siano in grado di predire il rischio ipoglicemico rappresenta un
indubbio vantaggio per le persone con diabete che sono in grado di prendere
decisioni anticipate per evitare il verificarsi dell’episodio ipoglicemico con
miglioramento della qualità di vita, della gestione della malattia e con una
riduzione dei costi”. LE LINEE GUIDA E I DATI SULL’USO DELLA TECNOLOGIA PER IL
40% PER I SENSORI La
tecnologia ha assunto nel tempo un ruolo sempre più centrale, come raccomandato
anche nelle recenti Linee Guida per il diabete tipo1(4). Un’attenzione che si è
concentrata anche su 300 centri di diabetologia e 500 mila pazienti con diabete
al centro di uno studio italiano(5). Quello
che emerge è che il 40% dei pazienti con diabete di tipo 1 (oltre 13mila)
utilizza sistemi di monitoraggio in continuo, una percentuale che aumenta per
gli under 18, che per più di un terzo indossano il microinfusore (35%), mentre
più della metà (57%) ha deciso di abbandonare l’uso dei pungidito per la
misurazione della glicemia per passare alla modalità tecnologica dei sensori. “Si tratta sicuramente di uno step importante se pensiamo a
quanti soffrono di diabete di tipo 1 e che si stanno dimostrando predisposti ad
accogliere soluzioni che aiutino a migliorare la qualità di vita soprattutto
tra le nuove generazioni. Avere a disposizione dei software che forniscono dati
riguardanti le metriche dell’andamento della glicemia – riprende DI CIANNI -
sta
migliorando l’approccio con i pazienti. C’è un’evoluzione tra la crescente
richiesta dei pazienti che vogliono migliorare la qualità di vita e la risposta
dei colleghi che vogliono soddisfare questo bisogno fisiologico, psicologico e
anche estetico nel rispetto della sostenibilità e della riorganizzazione del
sistema”. IL SISTEMA AFFIDABILE, ACCURATO E PERSONALIZZABILE L’accuratezza
del nuovo sistema (Dexcom G7, distribuito in Italia da Theras) si evince dallo
studio(6) ed è accompagnato dallo sviluppo di molti elementi, supportati dalla
semplicità di utilizzo per il paziente, in quanto basta una semplice pressione
per indossare il dispositivo. Tra
queste peculiarità, si distingue l’attenzione per le esigenze e la quotidianità
di chi lo indossa, grazie ad avvisi personalizzabili (nel rispetto degli
standard di sicurezza e delle indicazioni del medico), e all’affinata
esperienza digitale che li accompagna. “Oggi per Paolo, Martina e tante altre persone che vivono
con il diabete è un giorno importante. Possono contare su un nuovo sistema che
può seguirle nella loro quotidianità e su cui possono fare affidamento per la
gestione della loro malattia – prosegue Filippo MONTANARI, Marketing
Director di Theras - ed è un giorno importante anche per i loro medici, poiché grazie a
questa innovazione avranno l’opportunità di poterli curare ancora meglio di
prima. L’impegno di Theras resta sempre quello di fornire, anche grazie alla
partnership con importanti aziende come DEXCOM, le migliori tecnologie e al
contempo di affiancarle a soluzioni e servizi, come T-CARE, che consentano ai
pazienti, alle loro famiglie e al personale sanitario di utilizzarle al
meglio”. |