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SOLO LA PREVENZIONE CI FA VIVERE PIU’ A LUNGO.

I VACCINI SONO UN’ARMA FONDAMENTALE PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO, SOPRATTUTTO QUANDO UNA MALATTIA LOCALE SI ESPANDE IN TUTTO IL PAESE O MEGLIO IN TUTTO IL PIANETA TERRA DIVENTANDO PANDEMIA.

E’ L’ATTUALE CASO DELLA SARS-CoV-2 / 2019 NATA PER ZOONOSI, DAGLI ANIMALI SELVATICI COME IL PANGOLINO, IN CINA NEI MERCATI DI ANIMALI SELVATICI DELLA CITTA’ DI WUHAN E DIFFUSASI IN BREVE TEMPO SU TUTTO IL GLOBO USANDO COME VETTORE PRIVILEGIATO GLI UOMINI CHE PRENDONO GLI AEREI.

STIAMO ENTRANDO IN UN GIRONE INFERNALE CON LA TRASMISSIONE DEL VIRUS COVID DALL’ANIMALE ALL’UOMO ALL’ANIMALE (DI QUESTI GIORNI LA NOTIZIA DI MILIONI DI VISONI INFETTATI DALL’UOMO: ANIMALI TENUTI IN CATTIVITA’ PER FARNE PELLICCE O PROFUMI.

AZIONI ESECRABILI: CHI MAI INDOSSA ANCORA UNA PELLICCIA DI ANIMALE SELVATICO?

 

            Ancora i primi del Novecento la vita media, anche nei paesi avanzati come l’Italia, arrivava appena a 50 anni. Oggi si vive in media fino a circa 80 anni (numerosi sono i centenari), un’età che può essere ancora felice se si raggiunge in autonomia.

            Questo è indubbiamente merito dei progressi della medicina e soprattutto della prevenzione e della diagnosi precoce delle malattie. Patologie che nel passato decimavano le popolazioni, come il vaiolo e la tubercolosi, oggi sono solo un ricordo almeno nei paesi industrializzati e purtroppo ancora una realtà nei paesi che non hanno ancora raggiunto un equilibrio politico-economico. La guardia, comunque, dicono gli esperti dell’Istituto Nazionale  per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dell’Istituto Pasteur di Parigi e dell’Istituto Bernard-Nocht per la medicina tropicale di Amburgo non deve mai essere abbassata: la facilità di comunicazioni e le immigrazioni in Europa in un mondo sempre più globale - quasi due miliardi di spostamenti aerei registrati ogni anno in tutto il mondo – stanno riportando ed hanno riportato in Europa malattie che sembravano ormai passate alla storia.Per esempio, la tubercolosi scomparsa in Europa dagli anni Settanta si è riaffacciata e richiede quindi la ripresa di controlli sulla popolazione.

            A parte queste malattie legate a situazioni che si risolvono grazie ai progressi della diagnostica, della terapia e dei vaccini, la grande sfida è rappresentata dalle malattie croniche, causate paradossalmente dal benessere cui godono i paesi occidentali. Il 9 per cento circa della popolazione è afflitto da obesità, un terzo in sovrappeso, e dal fumo oltre il 20 per cento nonostante le campagne contro questa abitudine, per non parlare dell’alcolismo. Si tratta di fattori di rischio per svariate patologie, fattori che però possono essere facilmente corretti adottando stili di vita e diete alimentari più salutari. Vi sono invece malattie per le quali questi accorgimenti non sono sufficienti e richiedono invece indagini di massa ed eventuali diagnosi precoci con strumenti di nuova generazione. Possiamo citare alcuni esempi in cui diagnosi e terapia si sono alleate per portare alla guarigione completa. L’ulcera gastrica è stata praticamente sconfitta grazie alla Pcr che individua l’Helicobacter pilori, l’agente responsabile dell’infiammazione della mucosa. Questa diagnosi consente di avviare una terapia antibiotica specifica che si rivela risolutiva.

            L’ipertensione e il colesterolo, noti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e per il diabete, sono oggi facilmente diagnosticabili e controllabili attraverso controlli periodici, una dieta povera di grassi e farmaci appropriati.

            Per quanto riguarda i tumori, molti progressi sono stati fatti anche grazie la ricerca a livello molecolare: si sa infatti che non esiste un solo tipo di tumore ma moltissime forme legate alla genesi dei tessuti. Tuttavia alcuni accorgimenti e stili di vita sono alla base della prevenzione dei tumori sottoforma di misure d’igiene.E’ da decenni che si osservano in laboratorio le cellule cancerogene HeLa, asportate nel 1951 da Henriette Lacks, distribuite per lo studio in numerosi laboratori, godono a tutt’oggi ottima salute, e non abbiamo ancora capito perché sono sempre più vitali e che cosa trasforma un tessuto sano in canceroso. Una risposta sta avendo con la genetica molecolare. Al Max Planck Institute di Berlino ed all’Università di Gottingen si sono confrontati 112 diversi tipi di cancro alle reni con 35 campioni di tessuti renali normali. Dove i ricercatori hanno visto un singolo tipo di cancro, basandosi sulle normali classificazioni tissutali – con le analisi genetiche hanno invece trovato sottotipi distinti. Si arriverà un giorno ad essere immunizzati? Tuttavia, alcuni accorgimenti e stili di vita sono alla base della prevenzione dei tumori in generale. Gli esperti hanno ormai stabilito che vanno evitate le infiammazioni croniche, vanno abolite le cattive abitudini alimentari, il fumo, droghe, alcool, gli ambienti di lavoro malsani e i comportamenti sessuali a rischio. Insomma, bisogna essere più ascetici. E’, per esempio, ben documentato il legame fra infezioni ai genitali ed alcuni tipi di cancro che colpiscono l’apparato riproduttore femminile e maschile. Il vaccino contro il papilloma virus, messo a punto da alcuni anni, potrà diventare un importante fattore di prevenzione per il tumore della cervice.

            Il fattore fondamentale per vincere i tumori rimane comunque la diagnosi precoce che per alcuni tumori può essere fatta con lo screening di massa su alcuni segmenti della popolazione, considerata a rischio anche per familiarità. E’ ciò che avviene con la mammografia per il tumore al seno, il pap test per il tumore del collo dell’utero, la ricerca del angue occulto nelle feci per i tumore del colo, la Psa per il tumore della prostata.

            Come abbiamo visto con l’attuale pandemia Covid 2019, le aziende farmaceutiche di tutto il mondo sono scatenate a cercare il vaccino adatto per bloccare l’espansione della medesima ed assicurarci una vita sicura di relazioni sociali e commerci che sostengono l’economia. Così avviene nella ricerca delle molecole antitumorali setacciando anche le foreste equatoriali del quaternario, dal Borneo al Brasile passando per il Madagascar. Trovarle in natura per poi riprodurle per sintesi. Ma quanto si impiega a provare che una nuova molecola sia veramente efficace e poterne fruire sottoforma di farmaco? Circa dieci anni in media. Così mi disse Erika Garutti, fisica e ricercatrice al laboratorio di Biologia Molecolare di Amburgo (EMBL) dove con le radiazioni di sincrotrone prodotte dal DESY, progetto Petra, si studiavano le nuove molecole. Con queste nuove tecniche d’indagine cristallografica  si accorcia di un buon dieci per cento il tempo di validazione del farmaco, anche se la maggior parte del tempo, 8-9 anni, vengono impiegati per i test clinici. La strada di certo non è breve in quanto per trovare un farmaco inibitore bisogna prima scoprire quali sono i geni che esprimono la malattia e quelli che si sviluppano nel periodo dell’infezione. Questa “caccia” viene fatta in Europa con un consorzio di sei istituto EMBL, dei quai uno è in Italia a Monterotondo.

            Nel mio viaggio in Germania con l’Ugis (unione giornalisti scientifici), incontrai un’altra ricercatrice, Rita Reifergerste dell’Evotec di Amburgo che con il suo piccolo zoo di Drosophila Melanogaster (il piccolo insetto – moscerino – con i 400 geni tutti sequenziati, il 70 per cento dei quali è uguale a quelli dell’uomo) sta cercando a livello molecolare i responsabili di due malattie sempre più invasive, il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. Sembra che una delle cause siano gli insetticidi che colpiscono anche i neurotrasmettitoriumani.

            Da questi brevi cenni risulta evidente che alla base della prevenzione, oltre ai progressi della medicina, dell’industria farmaceutica e delle biotecnologie, restano comunque l’impegno individuale e un buon rapporto con il medico di famiglia.

            Fino a quando non avremo il vaccino anti Covid 2019, giunto a noi dalla non più lontana Cina, mettetevi una appropriata mascherina e non assembratevi, se lo fate, socializzate mantenendo almeno due metri di distanza.

Per saperne di più sul virus che ha sconvolto la nostra vita dal gennaio 2019  - il SARS-CoV-2 che da Wuhan si sparse rapidamente in 200 paesi,  consiglio un libro della ricercatrice medico veterinario ILARIA CAPUA “Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale” Il dopo. Mondadori editore, 17 eu.

 

Pia Bassi