La prima visita ginecologica: i 10 falsi miti di figlie e
genitori Una tappa obbligata, quella della visita ginecologica,
che non può mancare in una famiglia con figlie femmine. La prima a
preoccuparsene, solitamente, è la mamma che di solito azzarda qualche aneddoto
personale o accenna a voler essere accompagnata alla sua visita di routine o
che manda l’invitation come se dovessero andare dal parrucchiere. Il papà,
spesso, teme di essere inopportuno e ignora il tema, o ci scherza su. Tentativi
non sempre felici che posso anche indebolire il legame tra genitori e figlia. Per affrontare meglio l’argomento con spunti
interessanti di conversazione, INTIMINA, il brand della salute intima femminile
ha sviluppato il “Manuale delle Ragazze Meravigliose” anche la versione
ascoltabile dell’audio-book. Per fare chiarezza anche su alcuni vero o falso che
possono confondere l’approccio a un evento naturale come la prima visita
ginecologica INTIMINA ha chiesto il supporto delle esperte (Manuela FARRIS, ginecologa, Alessandra BITELLI, Woman Empowering
Coach e Roberta ROSSI, sessuologa). E’ vero che la prima
visita ginecologica… … deve coincidere con
le prime mestruazioni? Nè vero nè falso. M. Farris: “Non necessariamente, ma se il ciclo è molto abbondante
sin dalla prima mestruazione è bene consultare il ginecologo. Nel caso in cui
non ci siano problemi associati alle mestruazioni (dolori forti, ciclo molto
abbondante) si può rinviare la visita”. … è meglio farla con
la mamma? Falso. A.Bitelli: “Se è vero che la prima
educazione sul tema avviene in famiglia, non è per forza vero che sia la mamma
a dover accompagnare la figlia. Spesso la ragazza ha pudore e preferisce
andarci da sola o accompagnata da un’amica. In ogni caso la relazione che si
stabilisce tra ginecologo e paziente è intima e di fiducia come con qualsiasi
altro professionista della salute per questo motivo la presenza di una terza
persona potrebbe disturbarne la trasparenza”. … va fatta solo se ci
sono problemi ginecologici? Falso. M.Farris: “Potrebbe essere necessario rivolgersi prima al
ginecologo anche se non ci sono altri problemi ginecologici. La consulenza, e
non la visita, potrebbe essere indicata per parlare di contraccezione e di
malattie sessualmente trasmissibili”. … è preferibile venga
fatta da una ginecologa femmina? Falso. A.Bitelli: “È sempre meglio che
il ginecologo sia un professionista serio ed empatico, uomo o donna, non è
importante. Soprattutto, è essenziale, per la prima visita ginecologica,
che il medico sappia parlare alle ragazze con semplicità e in modo da essere
compreso, che sappia rispondere alle domande senza dare nulla per scontato, che
comprenda e accolga le possibili ansie e pudori. Se questa figura sia meglio
rappresentata da un uomo o una donna nessuno può dirlo. L’unica vera
discriminante è che una ginecologa donna ha già vissuto il momento della prima
visita in prima persona e questo, forse, la rende maggiormente empatica ma non
è una garanzia”. … non è così
imbarazzante? Vero. A.Bitelli: “L’imbarazzo è un’emozione che si apprende
culturalmente nel contesto in cui si vive soprattutto in ambito familiare. Su
questo punto saranno gli adulti di riferimento a preparare la giovane a
comprendere che non c’è nulla da temere, che il medico che si occupa della
salute intima della donna è un alleato e non un nemico, che non sarà giudicata
e che sarà sempre consigliarla per il suo meglio allora l’imbarazzo non avrà
spazio per emergere. Perché questo accada, è dunque necessario presentare
la visita ginecologica come qualsiasi altra visita medica”. …è dolorosa? Falso. M.Farris: “In genere non è
necessario fare una visita con lo speculum la prima volta ma può bastare
un’ecografia pelvica, quindi per nulla dolorosa. Nel caso in cui fosse
necessaria la visita si può definire fastidiosa, ma non dolorosa”. … non deve essere
anticipata da troppi dettagli? Né vero né falso. M.Farris: “Alcune ragazze
vogliono sapere prima in cosa consista la visita altre no. Purtroppo molto
spesso hanno letto o sentito parlare di esperienze traumatizzanti e vengono
molto intimorite rispetto a cosa aspettarsi durante la visita. Non credo che
sia giusto spaventare nessuno ma sensibilizzare le ragazze sulla necessità di
regolari controlli” . … è presto per parlare
dei dolori mestruali? Falso. M.Farris: “I primi disturbi
ginecologici si possono manifestare sin dalle prime mestruazioni. Le
irregolarità mestruali devono essere analizzate dopo 3 anni dalla prima
mestruazione perché facilmente i cicli diventano regolari in questo lasso di
tempo. È importante che il ginecologo faccia la domande corrette mettendo a
proprio agio la paziente, invitandola a segnalare eventuali dolori (piccoli o
grandi) o abbondanza del flusso” . … non è il momento
migliore per parlare di contraccezione? Falso. R.Rossi: “E’ importante iniziare
a parlare di contraccezione da prima che le ragazze inizino ad avere rapporti
sessuali. Nel corso del colloquio è possibile anche informare rispetto alle
opzioni contraccettive. Può essere di aiuto spiegare come alcuni metodi (vedi
la pillola in particolare) venga utilizzata per alcune irregolarità legate al
ciclo mestruale che possono essere affrontare in età adolescenziale, senza
trascinare sintomi e problemi per tanto tempo”. … si possono fare
anche domande sulla sessualità? Vero. R.Rossi: “E’ importante accogliere qualsiasi domanda e offrire
risposte chiare che aiutino a dare sicurezza alla paziente soprattutto se
parliamo di sessualità. Può essere utile, ad esempio, spiegare che l’utilizzo
della contraccezione consente un maggiore rilassamento e possibilità di
coinvolgimento nel rapporto non dovendo preoccuparsi di “stare attenti”. Oppure
anche ricordare che l’eiaculazione esterna, anche se con basse probabilità
potrebbe portare a una gravidanza indesiderata oppure come anche alcuni metodi
contraccettivi proteggono dalle infezioni sessualmente trasmissibili. Questi
sono esempi di informazioni utili per la ragazza che si avvia verso l’inizio
della propria vita sessuale” |