A Venezia, affacciata sul Canal Grande, la nuova opera
monumentale dell'artista italo-americano Lorenzo Quinn BABY 3.0 a cura di Amira Gad Venezia, Palazzo Corner della Ca' Granda - San
Marco fino al 31 ottobre 2022 L'opera è visibile dal Canal Grande. Ingresso libero nel giardino di Ca' Corner: giovedì, venerdì e sabato 10.00-13.00 /
15.00-20.00 (vaporetto
linea 1, fermata Santa Maria del Giglio) "Baby 3.0" - simbolo di rinascita, tributo verso il mistero della vita che accomuna ogni essere umano e dà speranza per il futuro – è la nuova creazione monumentale di Lorenzo Quinn da poco inaugurata a Venezia, a cura di Amira Gad. Collocata nel giardino di Palazzo Corner della Ca' Granda a San Marco, splendido e imponente edificio progettato da Jacopo Sansovino, sede storica della Città metropolitana di Venezia e sede della Prefettura, "Baby 3.0" è una scultura sorprendente e iconica che si staglia sul Canal Grande intessendo con le sue acque magici riflessi.
Oltre ad essere visibile
dall'acqua, sarà possibile per il pubblico entrare liberamente nel giardino di
Ca' Corner per vedere da vicino l'opera giovedì,
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00. In rete
d'acciaio inossidabile e fusione di alluminio, alta 7 metri e larga quasi 9,
l'opera rappresenta un
bimbo nel grembo materno, mònito a ridare valore alla vita e ai cambiamenti necessari per un
domani migliore per l'Umanità e l'ambiente. Un lavoro di grande
poesia che, ammantato
di luce, di notte assume ulteriore forza evocativa e pienezza
della composizione “Di giorno quasi
sparisce", spiega Quinn, "mentre di notte prende vita, acquistando una
maggiore forza come
se la notte fosse il momento del concepimento dell’opera e della vita umana”. Lorenzo Quinn, arista figurativo ormai di fama internazionale, avvia con Baby 3.0 una nuova fase del suo percorso artistico: "Siamo in un momento storico molto importante: speriamo possa essere la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo più positivo, basato sull'amore, sull'empatia, sulla gentilezza e sul rispetto. Questa scultura vuole cercare un dialogo, una rinascita dell’umanità partendo, metaforicamente, dal ventre materno."
Dopo "Support" (2017) e
"Building
Bridges" (2019), Quinn
torna quindi nella città lagunare: "Venezia per me è molto importante sia dal punto
di vista personale che per la mia carriera artistica. Qui ho esposto le mie opere più
importanti e con "Baby 3.0" chiudo un ciclo e ne apro un altro: è una rinascita”. Amira Gad, curatrice e scrittrice scrive: "paradossalmente
per l'attività artistica di Lorenzo Quinn, questa scultura è a un tempo
monumentale per dimensioni ma intima nel sentimento che genera. Ci invita ad entrare in un
bozzolo...e ci mette di fronte all'immensità delle domande che ne sono al centro e che sono l'essenza di tutto ciò
che facciamo, della cultura, della scienza, della filosofia, dell'innovazione: Perché siamo nati? Perché siamo
qui? Qual è il nostro scopo nella vita? Con il titolo, l'artista
suggerisce una umanità migliore ed evoluta, una versione 3.0 di noi stessi alla
quale mirare." Ma i richiami e le
suggestioni, come tipico delle opere di Quinn, sono molteplici: come non
pensare per esempio a una connessione
tra il bacino della donna che fa da culla al "Baby
3.0" nell'opera dell'artista italiano e il bacino di San Marco della città
lagunare, che ha nel
Canal Grande il suo "cordone ombelicale", segno del rapporto vitale tra Venezia e
l'acqua, così com'è nell'acqua che nasce la vita? LORENZO QUINN Lorenzo Quinn è uno
scultore figurativo italo-americano di fama internazionale, nato a Roma nel
1966 dall'attore messicano-americano premio Oscar Anthony Quinn e dalla sua
seconda moglie, la costumista Jolanda Addolori. Durante gli anni di studio
all'American Academy of Fine Arts di New York, Quinn realizza che, tra tutte le
arti, il suo futuro sarebbe stato la scultura. Le sue opere monumentali di arte
pubblica, come anche i suoi pezzi più piccoli, trasmettono la sua passione per
i valori eterni e le emozioni autentiche. In particolare, molte delle sue opere
più famose rappresentano espressive ricostruzioni delle mani umane. Nel 1988
Quinn sposa Giovanna Cicutto e, dopo la nascita del primo figlio, decidono di
lasciare New York per trasferirsi in Spagna. Negli ultimi due
decenni, le opere di Lorenzo Quinn sono state esposte in tutto il mondo. Tra le
sue opere monumentali si ricordano "Support" (2017) esposta a
Venezia - le mani di un bambino che dall'acqua del Canal Grande sorreggono Ca'
Sagredo, in una denuncia contro l'inquinamento della città - e "Give" (2020) installata anche nel Giardino dei Boboli degli Uffizi a
Firenze; "Together" (2021), opera di land art
presentata prima a Cannes e poi nell'esposizione "Forever is Now" in Egitto, in occasione del primo evento di arte
contemporanea tenuto nel sito UNESCO delle Piramidi di Giza e "Force of nature" (2017), alta cinque metri installata sulla sommità del Museo di Arte
Moderna di Shanghai, per ricordare il grande potere della natura e ciò che
Quinn descrive come il nostro "falso senso di
sicurezza" nei suoi confronti. |