Radioterapia: la precisione del trattamento può
incidere sugli effetti collaterali I risultati di
un’indagine e la premiazione di uno studio, riportano l’attenzione agli effetti
collaterali, uno degli aspetti a cui la radioterapia viene erroneamente
associata Milano, 18 luglio 2024 – Quando si parla di radioterapia è frequente
il riferimento alla tossicità e agli effetti collaterali, pur trattandosi di
false credenze sulle quali l’Associazione Italiana di Radioterapia Italiana
(AIRO) vuole fare chiarezza. I risultati emersi dall’indagine AIRO-Astra
Ricerche, mostrano che l’84,3% di chi conosce la radioterapia indica almeno un
effetto collaterale: prima fra tutte la stanchezza (indicata dal 63,8%),
seguita da reazioni cutanee (arrossamenti, irritazioni) (50,0%), da caduta di
capelli, peli nelle zone trattate (37,5%) e da pelle secca (29,5%). Un
aspetto relativo alla mitigazione degli effetti collaterali è stato oggetto
dello studio premiato nel corso del 34°Congresso
Nazionale dell'Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO) appena
concluso, in cui è stata indagata la correlazione tra la dose di radiazioni e
la tossicità cardiaca nei trattamenti di radioterapia per il carcinoma del
polmone. “Numerose le tematiche presentate nel corso del 24°
Congresso AIRO e tutte legate da un “fil rouge” comune: quello della
“radiocurabilità”. Si intende la capacità della radioterapia di essere curativa
e di interagire in modo sinergico con le terapie sistemiche nella loro
evoluzione e con la chirurgia. La radioterapia – spiega Pierluigi
Bonomo, responsabile Commissione scientifica AIRO -
costituisce uno dei pilastri fondamentali nella cura del cancro, insieme alla
chirurgia, alla chemioterapia e, da alcuni anni, all’immunoterapia. I risultati
emersi dallo studio premiato potrebbero rivelarsi fondamentali per lo sviluppo
di nuovi limiti di dose da utilizzare nella pianificazione dei trattamenti
futuri. L'obiettivo è aumentare ulteriormente la precisione della radioterapia,
minimizzando gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita dei
pazienti”. GIOCARE DI ANTICIPO CON LE TERAPIE PERSONALIZZATE Per
alcune patologie è stato evidenziato il ruolo della radioterapia rispetto
all’insorgenza di un danno cardiaco. In particolare, nella patologia polmonare,
numerosi studi si stanno concentrando sulla valutazione della disfunzione cardiaca
dopo irradiazione toracica con l’obiettivo di cercare di effettuare una
diagnosi precoce di danno cardiaco. “Il nostro lavoro è stato condotto con l’obiettivo di
individuare fattori predittivi clinici che possano essere coinvolti nel danno
cardiaco nei pazienti affetti da neoplasia polmonare sottoposti a trattamento
radio chemioterapico. Nello studio è stato effettuato un confronto tra chi
aveva presentato un evento cardiovascolare e chi no. I risultati hanno mostrato
che nessun paziente – precisa Marianna Miele, Specialista in
Radioterapia del team coordinato da Sara Ramella che ha condotto lo studio c/o
Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio Medico - è deceduto
per evento cardiaco e che gli eventi cardiovascolari presentati erano prevalentemente
a carico del ritmo cardiaco (aritmie). Nell’analisi dosimetrica sono stati
evidenziati dei parametri risultati essere predittivi di aumento del rischio
cardiovascolare. Rilevare precocemente il rischio di danni cardiaci avversi e
identificare eventuali fattori predittivi avrebbe un notevole impatto sulla
nostra pratica clinica, permettendoci di selezionare pazienti che possono
beneficiare di terapie personalizzate”. LA DOSE GIUSTA SELEZIONATA PER CIASCUN PAZIENTE “La moderna radioterapia utilizza oggi un approccio sempre
più personalizzato basandosi sulle conoscenze radiobiologiche del tumore in
modo da effettuare trattamenti più precisi ed efficaci e ridurre gli effetti
collaterali, migliorando la qualità di vita dei pazienti. Selettività,
precisione e accuratezza sono le parole chiave per una moderna radioterapia
sempre più orientata a selezionare la dose giusta per il corretto paziente.
Negli ultimi decenni l'evoluzione delle tecniche radioterapiche – spiega Marta
Scorsetti, presidente AIRB (Associazione Italiana di
RadioBiologia) - ha portato a significativi miglioramenti nei risultati
oncologici. In questo contesto, l’aumento della precisione del trattamento
riveste un ruolo cruciale per ridurre gli effetti collaterali”. |