Dicembre,
mese della Reumatologia Pediatrica e dell'età evolutiva all'Istituto Gaetano
Pini Non
trascurare i primi segnali di gonfiore delle articolazioni, rivolgersi ai
pediatri e successivamente alle strutture specializzate per intervenire in
tempo sulla malattia. Ecco tutti i consigli della dottoressa Irene Pontikaki e
del dottor Maurizio Gattinara, gli esperti dell’Istituto Ortopedico disponibili
per tutto il mese a ricevere richieste di informazione preliminari
all’indirizzo reuma.infantile@gpini.it. Milano,
3 dicembre 2015
– Quando si parla di reumatismi, il luogo comune ci porta ad associare questi
disturbi ad acciacchi, dolori e gonfiori alle articolazioni accusati dai nostri
nonni. In realtà le malattie reumatiche non riguardano soltanto adulti e
anziani, ma interessano un numero elevato di adolescenti e di bambini. I
genitori devono porre le dovute attenzioni ai primi campanelli d’allarme già
nel primo anno del bambino, soprattutto se i sintomi si presentano dopo
un’influenza con febbre alta, dopo un’infezione o una vaccinazione. Quando a
questi segnali si associano dolore e gonfiore delle articolazioni, sarà il
pediatra ad indirizzarli verso visite specialistiche nelle strutture dedicate,
come l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, dove il bambino può essere
seguito per tutto l’iter di cura, dalla prima infanzia all’adolescenza, fino
all’età adulta da un team di lavoro dedicato. La dottoressa Irene Pontikaki
e il dottor Maurizio Gattinara, dirigenti medici dell’ospedale milanese,
lavorano a diretto contatto con bambini e ragazzi e per tutto il mese di
dicembre saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno scrivere per
ricevere informazioni e consigli, all’indirizzo mail reuma.infantile@gpini.it. “La
patologia di cui ci occupiamo maggiormente è l’artrite idiopatica giovanile,
una patologia cronica, di origine infiammatoria, che esordisce prima dei 16
anni. La malattia reumatica non è ereditaria ma può esserci una predisposizione
su base immunogenetica associata a un fattore scatenante, spesso
sconosciuto. A volte da un’infezione batterica o virale può scatenarsi
un’artrite che può durare settimane: è questo il momento di fare degli
accertamenti”, precisa la dottoressa Pontikaki. Tra
i primi sintomi dell’artrite giovanile c’è il gonfiore degli arti,
associato a dolore: “Dolori o gonfiori articolari possono essere confusi
con quelli dell’arto rotto e spesso i genitori si rivolgono prima
all’ortopedico che al reumatologo", sottolinea Pontikaki. Se
per gli adolescenti la consapevolezza del proprio corpo è più chiara, per i
bambini sono i genitori a dover stare all'erta: “Quando una o più articolazioni
si gonfiano – aggiunge il dottor Gattinara - il bambino, che magari ancora non
sa parlare, trascina una gamba o non usa un arto per lungo tempo in caso di
dolore”. Ecco perché sono i genitori a dover comprendere che è il momento di
intervenire con una visita specialistica: “Intervenire per tempo è fondamentale
per evitare ulteriori complicazioni come l’uveite, una malattia spesso
asintomatica che colpisce gli occhi soprattutto nelle bambine intorno agli 8
anni”. L’artrite
idiopatica giovanile viene ulteriormente distinta in quattro sottotipi: li illustra il
dottor Gattinara. “La
forma sistemica interessa le articolazioni e l’infiammazione delle membrane
sierose, come la zona pleurica o il pericardio ed è associata a febbri elevate.
Queste forme hanno un esordio precoce e, secondo gli ultimi riscontri, si
tratterebbe di manifestazioni auto-infiammatorie di tipo genetico che si
possono diagnosticare con indagini genetiche. La forma poliarticolare si
verifica invece quando sono interessate più di quattro articolazioni: in tal
caso si è in presenza di una poliartrite e le complicanze possono essere
soprattutto a danno dell’occhio (uveite). Più lievi e curabili le forme
siero-negative, mentre quelle con un fattore reumatoide positivo (meno del 10%)
sono più rare ma più pericolose e invalidanti. Le forme oligoarticolari
sono le più diffuse e hanno una prognosi migliore, riguardano poche
articolazioni. Anche queste possono portare a problemi oculari (uveiti) per cui
è necessario l’intervento di un oculista. Un’altra forma di artrite idiopatica
giovanile molto diffusa e facilmente diagnosticabile, che colpisce soprattutto
maschi adolescenti, è quella legata al gene HLAB27: questo dà origine a
uveite acuta e interessa soprattutto le anche, i piedi, le inserzioni tendinee
della fascia plantare e il tendine d’Achille”. Per
quanto riguarda il trattamento della malattia, la dottoressa Pontikaki precisa:
“All’inizio si parte con terapie anti-infiammatorie: esiste un particolare
farmaco immunosoppressore somministrabile anche in tenera età. Successivamente
il paziente viene trattato con le terapie biologiche che agiscono sul
meccanismo patogenetico dell’artrite: questi farmaci vengono somministrati in
regime ospedaliero o ritirati nella farmacia dell’ospedale. Il medico
prescrittore avrà un quadro clinico ben preciso del paziente e monitorerà il
successo della terapia o eventuali eventi avversi ogni due/quattro mesi”. Nei
reparti di Reumatologia Pediatrica e dell’Età Evolutiva dell’Istituto
Ortopedico Gaetano Pini, altamente specializzato per tutte queste forme di
artrite giovanile, vengono effettuate oltre 4mila visita all’anno e seguiti
circa 2mila pazienti. |