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QUEI MIGRANTI SONO UNA RISORSA PER LA “CASA COMUNE”: IL MONDO

FLUSSI LA MOBILITÀ UMANA È UN DATO STRUTTURALE, INARRESTABILE E ARRICCHENTE

·         Il Fatto Quotidiano

·         30 Sep 2023

·         LEOLUCA ORLANDO

 

Le regole di Dublino, risalenti al 1990 e modificate anche nel 2013, sono preistoria e la Bossi-fini del 2002 va cambiata. Sono parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Gianfranco Fini, al cui nome di proponente quella legge è legata. La mobilità umana è un dato strutturale, globale, inarrestabile e la interculturalità una condizione già esistente e diffusa: come non accettare la contaminazione positiva delle persone in un mondo che da tale contaminazione positiva è caratterizzato nel commercio, nella finanza, nell’arte? È tempo per l’europa di promuovere vera sicurezza costruendo reti di città e condizioni di convivenza pacifica e sviluppo economico in alternativa a blocchi navali e macabre passerelle intorno alle bare dei migranti. Abbiamo bisogno dei migranti, non soltanto come lavoratori. Abbiamo bisogno delle loro sensibilità e professionalità, della loro vitalità e capacità di competere: dobbiamo pensare norme adeguate e ristrutturare i modelli di servizio, sviluppo economico e convivenza. A Palermo abbiamo realizzato reti di città e ong, promosso centri sociali e nuove attività lavorative, così come in tante altre città del Sud viviamo esperienze di rigenerazione urbana inclusiva e accogliente. È disumano delirio e squallida propaganda elettorale pretendere di fermare la migrazione con accordi scellerati e infruttuosi con regimi autoritari e sanzionare le attività di salvataggio in mare delle Ong, ipotizzando blocchi navali. Il governo italiano con i suoi slogan si sta rendendo complice di un genocidio del quale saremo tutti chiamati a rispondere. Ecco alcune proposte immediate e concrete:

– L’istituzione di un Recs (Rescue European Civil Service) potrebbe fornire un quadro europeo di garanzia del salvataggio in mare, come peraltro in passato praticato dall’operazione Mare Nostrum, promossa per un periodo troppo breve e in solitudine e poi sostituita dalle fallimentari logiche securitarie di Frontex.

– Va contrastata con forza la scelta di moltiplicare le prigioni denominate Cpr, destinate a trattenere per ben 18 mesi migliaia di esseri umani. Un progetto ancor più insopportabile per la previsione di una cauzione di 5.000 euro in alternativa alla detenzione. Le motivazioni securitarie si rivelano un pretesto se basta pagare per girare liberamente per l’italia. È poi cinica follia chiedere una somma così rilevante a disperati che fuggono dalla fame. L’italia con questo governo, che proclama guerra agli scafisti, diviene in un sol colpo uno “Stato scafista”.

– La modifica delle regole di Dublino è necessaria per consentire almeno agli aventi diritto all’asilo di raggiungere il suolo europeo. Senza dover ricorrere a criminali, trafficanti e scafisti è necessario attivare subito i corridori umanitari.

– Va esteso lo spirito della legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati anche agli adulti, prevedendo corsi di formazione professionale e di apprendimento della lingua italiana oltre a reti di servizi sociali e sanitari.

I cosiddetti migranti appartengono all’unica razza umana e sono una risorsa, uno stimolo per la “casa comune” che è il mondo, come indicato da Papa Francesco, che per diverso intende “fratello”. Ma la sua voce, nell’attuale panorama politico italiano ed europeo, cade inascoltata in un deserto di disumanità ed egoismi. Per migranti intendo non solo i richiedenti asilo ma anche chi migra per motivi economici: sono esseri umani e hanno diritto alla vita.

Nel nostro Paese c’è chi non si rassegna e continua a credere che sia doveroso non mortificare, con complicità e silenzi, i valori di umanità e i principi costituzionali chiaramente espressi – proprio con riferimento allo straniero – nell’articolo 10 della nostra Carta repubblicana.