NEL GIORNO DELLA FESTA PER
LA CAPITALE DELLA CULTURA DOMENICA 22 GENNAIO INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEZIONE DEL MUSEO DI SANTA GIULIA Un nuovo allestimento con un innovativo percorso museale, improntato
ai più moderni standard di accessibilità e installazioni artistiche
multimediali. È il definitivo traguardo di un percorso intrapreso nel 2019
connesso al nuovo Capitolium e alla Vittoria Alata per consentire una fruizione completa e
integrata della Brescia antica, dal Museo di Santa Giulia a Brixia. Parco archeologico di Brescia
romana. Le grandi novità nella bigliettazione e le gratuità su tutti i musei per i cittadini bresciani. Da domenica 22
gennaio 2022, il Museo di Santa Giulia apre la nuova sezione dell’età romana,
con un innovativo percorso espositivo, improntato ai più moderni standard di
accessibilità. Il progetto, promosso da Fondazione Brescia
Musei, Comune di Brescia, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio
per le province di Bergamo e Brescia, con il supporto di Regione Lombardia,
Fondazione CAB e Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Lions Brescia
Vittoria Alata e la sponsorizzazione tecnica di Agliardi e a2a, propone ai
visitatori un’immagine della città antica aggiornata sulla base dei più recenti
studi e, soprattutto, dei risultati emersi da indagini archeologiche urbane. Il nuovo percorso completa significativamente un
piano intrapreso ancora nel 2019, quando si decise di restaurare la statua
della Vittoria Alata e di collocarla – con un nuovo importante allestimento a
cura dell’architetto Juan Navarro Baldeweg – all’interno del tempio capitolino,
restituendo così all’opera una nuova iconicità nel luogo del suo ritrovamento.
Un’azione di importanza strategica, che ha determinato l’esigenza di definire
un nuovo allestimento per la sezione dell’età romana, di cui la statua
costituiva il baricentro. Grazie a approfondimenti scientifici degli
specialisti dell’area collezioni di Brescia Musei, supportata dal Comitato
Scientifico della Fondazione, oggi si presenta quindi il completamento, da un
punto di vista concettuale ed espositivo, della musealizzazione anche dell’area
del Capitolium, nella quale sono stati rinvenuti importanti reperti
ora parte della nuova sezione dell’età romana, e il ricongiungimento
concettuale del patrimonio della Brescia romana in un unico dominio museale. Questa unificazione è la ragione profonda che ha
spinto Fondazione Brescia Musei a dar vita ad una dimensione unita dei due siti
museali, il Museo di Santa Giulia e Brixia. Parco archeologico di
Brescia romana, anche da un punto di vista di una nuova politica
di bigliettazione, per poter offrire al visitatore l’opportunità di
vedere tutti i reperti utili a comprendere la storia di Brixia legati
ai loro contesti di provenienza. Nel processo di rinnovamento degli spazi del
Museo Santa Giulia, è emersa infine l’esigenza di intervenire
sull’illuminazione dell’Auditorium, dotato di riflettori alogeni ormai
datati e poco sostenibili. Fondazione Brescia Musei, con la sponsorizzazione
tecnica di ERCO, azienda di riferimento nel campo dell’illuminazione
architetturale a LED di alta gamma, ha così sviluppato per l’Auditorium un
sistema basato su proiettori, che attraverso un sistema di controllo Bluetooth
consente la gestione di differenti scenari, attivabili e modulabili a seconda
delle esigenze di utilizzo della sala, massimizzando l’utilità e il comfort
visivo sia del pubblico, sia degli eventuali relatori. L’età romana. Le città. Le epigrafi Brixia romana
è una città paradigmatica per il grado di conservazione degli edifici, la
tradizione degli studi e le continue indagini in corso che portano
quotidianamente all’arricchimento del patrimonio. A 200 anni dall’inizio della
felice campagna di indagini archeologiche che portò alla scoperta del Capitolium,
del deposito dei bronzi e all’apertura nel 1830 del Museo Patrio,
viene ora aggiornata, per l’anno di Capitale italiana della cultura di Brescia,
la sezione che più di altre registra questo flusso dinamico e virtuoso tra
ricerca e valorizzazione. La documentazione ottocentesca prodotta in
occasione di quella che fu la più incredibile avventura archeologica vissuta
dalla città, quando venne messa in luce la sequenza dei templi e il deposito
dei bronzi, nonché venne creato il primo dei musei cittadini, è ingrandita in
monumentali scenografie all’interno delle sale; a questa vengono affiancate
installazioni artistiche multimediali dal lessico contemporaneo, che
interpretano e restituiscono i temi della sezione museale, evocando luoghi ed
eventi storici con modalità creative non convenzionali, testando nuove forme di
narrazione per lo storytelling dell’archeologia. Il riallestimento della sezione nel Museo di
Santa Giulia è stato seguito dal punto di vista della progettazione
museografica, anche per ragioni di continuità e coerenza con il resto del
museo, dallo studio Tortelli Frassoni Architetti Associati, responsabile
dell’allestimento museale 25 anni fa, mentre per quanto riguarda
l’ingegnerizzazione e la direzione dei lavori integrativi dall’architetto
Antonio Maio. La sezione, grazie a supporti per l’esplorazione
tattile – realizzati con la sponsorizzazione del Lions Club Vittoria
Alata Brescia – grazie all’iconografia storica e a brani
architettonici di pregio, presenta quei contesti monumentali bresciani quali il
Santuario repubblicano, il Tempio Capitolino, il Teatro che sono visitabili nel
vicino Parco Archeologico. Anche la sezione epigrafica, allestita nel grande
chiostro rinascimentale, è stata aggiornata nei contenuti e negli apparati
didascalici, valorizzando ulteriormente questo esteso e ricco patrimonio che
poche città romane possono vantare. Un approfondimento di grande importanza è
dedicato al periodo tardo antico (IV-V secolo d. C.), quando vennero
abbandonati i luoghi di culto pagano a favore di quelli di culto cristiano; a
Brescia, in particolare, nell’area del Capitolium, sono stati
ritrovati due depositi di oggetti e di opere legati alla vita del tempio che
hanno restituito reperti e informazioni di enorme valore e interesse. Nel primo, scoperto nel 1826, oltre alla Vittoria
Alata, statua d’epoca romana di eccezionale valore recentemente
restaurata e allestita nell’aula orientale del Capitolium, venne
rinvenuta una serie di teste che è presentata con un nuovo layout
che ne valorizza la fattura e le preziose decorazioni. Realizzati in
bronzo con la tecnica della fusione a cera persa e doratura solo su quelle
maschili, i ritratti dovevano essere inseriti in statue in pietra o in marmo,
come indica l’accurata rifinitura dei lembi del collo. Con grande probabilità
erano esposti in uno spazio pubblico della città e potevano rappresentare
imperatori o membri della famiglia imperiale. Le caratteristiche dei volti e
della capigliatura hanno permesso di identificare i personaggi con membri della
dinastia dei Flavi e con imperatori del II e del III secolo d.C. Particolarmente suggestiva è quella che ritrae
una figura femminile caratterizzata da un’acconciatura a toupet frontale
formato da riccioli a chiocciola con foro centrale, tipica delle donne della
dinastia dei Flavi a cui la città di Brescia voleva confermare la sua
benevolenza, ben nota a partire dal supporto che la città garantì a Vespasiano
nella lotta per la conquista dell’impero durante la guerra civile che si aprì
nel 69 d.C. con la morte di Nerone. L’altro deposito, pressoché inedito e mai
mostrato nella sua interezza, valorizzato dal nuovo allestimento, include una
considerevole quantità di oggetti votivi offerti nelle aule del tempio dai fedeli
nel corso della vita di questo luogo di culto; tra questi, rari vetri
incisi, come la bottiglia con la riproduzione di vedute di città dell’area
flegrea, gioielli, oggetti rituali, tra cui il prezioso coltello con manico in
corno di capriolo, lucerne semplici e figurate, anfore, grandi piatti per le
offerte rituali, ceramiche decorate a stampo, e molto altro ancora. Brani lapidei, oggetto di recenti studi,
provenienti dai principali monumenti pubblici consentono di avere un’idea della
magniloquenza delle architetture e della pregevolezza delle decorazioni, oltre
che della varietà dei materiali impiegati, dal locale calcare bianco ai marmi
policromi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Tra essi anche una mensola inedita,
pertinente al Foro di Brescia, oggi depositata in museo da una generosa
famiglia bresciana. Il manufatto, in pietra locale di Botticino,
rappresenta il Fauno, divinità della natura correlata al culto
dionisiaco, e doveva con grande probabilità decorare uno degli ingressi del foro
di Brixia. La sua importanza, oltre che nelle notevoli dimensioni e
nella bellezza dell’ornato, risiede nel fatto che si tratta di una recente
scoperta emersa grazie a studi specialisti. Tra altri reperti di particolare valore e
interesse, si segnala il pettorale da cavallo in bronzo (balteo),
esemplare unico in tutto l’impero, appartenente probabilmente a una statua
equestre esposta in uno degli spazi pubblici dell’antica Brixia, sulla
cui superficie sono state applicate numerose figure in bronzo che riproducono
soldati Romani, con elmo e corazza, e barbari, con capelli lunghi, calzoni e
corta mantella, impegnati in un accesso combattimento e al centro si staglia la
figura dell'imperatore a cavallo che irrompe tra i soldati. O la Statua
di Silvano, divinità legata al mondo dei boschi e degli animali, che
si caratterizza per la presenza di una pelle con testa di caprino sul lato
sinistro e di frutti che trattiene nella piega del mantello, che alludono alla
fertilità e all’abbondanza: una statua che fa parte di un piccolo nucleo di
opere archeologiche donate all’inizio dell’Ottocento al Museo da Luigi
Basiletti, lo straordinario erudito e artista che, con i colleghi membri
dell’Ateneo di Scienze lettere e Arti di Brescia, avviò nel 1823 l’inizio degli
scavi archeologici in città. Il nuovo intervento museale è impreziosito
inoltre dall’inserimento di tre installazioni artistiche immersive
multimediali, ideate e realizzate dallo studio artistico
interdisciplinare italiano incentrato sulle relazioni tra uomo e macchina, NONE
Collective. Il collettivo è leader nella progettazione di esperienze
immersive, installazioni multimediali, opere d'arte digitali che esplorano
l'espansione dei confini della percezione umana attraverso l'uso della
tecnologia, indagando le relazioni tra abitudini, pratiche sociali e l'emergere
di nuovi strumenti nella cultura digitale, promuovendo inoltre una riflessione
sul contemporaneo e stimolando il pensiero critico e pratiche attiviste. Lavori
a loro firma sono esposti in musei, gallerie e festival internazionali, tra
questi Somerset House - Londra, Farol Santander -
San Paolo, Fukuoka Science Museum - Giappone, Palazzo
delle Esposizioni e Museo Nazionale Romano - Roma, Milan
Design Week – Milano. Il progetto multimediale consente al visitatore
di addentrarsi negli spazi museali e vivere un’esperienza immersiva grazie alla
sincronizzazione di audio, video e luci, attraverso dispositivi tecnologici e
scenografie. Nella prima sala, Forme e luoghi della
memoria, mediante grafiche e immagini storiche, volti e voci di
eruditi, cittadini illuminati e luoghi particolarmente significativi, viene
evocato il percorso di tutela e valorizzazione dell’eredità antica della città
a opera della comunità bresciana. Come una sorta di scatola della memoria,
affiorano progressivamente strati lasciati nei secoli e vengono messe in luce
le radici profonde di una sensibilità civile non comune. L’installazione multimediale La Vittoria
Alata. Viaggio di un mito racconta la storia di questa statua,
illustrando aspetti relativi alle sue origini, all’iconografia, agli attributi,
alla scoperta durante gli scavi nell’area del Capitolium del 1826 fino
ad arrivare agli ultimi dati scientifici acquisiti durante l’intervento di
restauro. Il percorso si conclude con Architettura,
Uomo e Natura, un'installazione che evoca i luoghi e le architetture
in cui va in scena la vita dell’uomo: la strada, le mura, la piazza, i porticati,
le colonne, le abitazioni, gli edifici. Gli spazi, assi, geometrie e forme si
affiancano allo scorrere del tempo, alla ciclicità della natura e hanno come
filo conduttore la presenza dell’uomo. In questa sala sono presenti tre sculture
frammentarie di età romana che, con la tecnica del videomapping e
l’illuminazione dinamica, diventano parte della narrazione. La nuova sezione dell’età romana offrirà
un percorso di accessibilità per la fruizione di persone disabili. Oltre alle mappe tattili di orientamento, presenti
all’ingresso del percorso, tutti i reperti in pietra e una copia della dama
Flavia saranno esplorabili tattilmente da ciechi e ipovedenti. Inoltre, due
modellini dedicati a santuario repubblicano e Capitolium e agli
edifici pubblici di Brixia in età romana, caratterizzati da texture
specifiche, saranno a disposizione per esplorazioni tattili. Una guida multimediale gratuita del
museo, scaricabile tramite QR code
sul proprio dispositivo elettronico, con tracce audio dedicate a non vedenti e
ipovedenti permetterà l’esplorazione tattile guidata delle opere più
significative di ogni sala. La nuova bigliettazione Nella situazione museale di Brescia, con
l’apertura del parco archeologico, si è venuto a delineare un equilibrio
espositivo con tratti distintivi ma complementari tra i due nuclei del sito
UNESCO bresciano: in Santa Giulia viene presentata la storia diacronica della
città, attraverso alcuni monumenti parte integrante del complesso stesso (domus
dell’Ortaglia, basilica altomedievale di San Salvatore, …), con un ordinamento
didattico didascalico che propone i reperti mobili, distribuiti nelle sezioni,
secondo una sequenza cronologico-tematica; nel Parco archeologico invece
prevalgono i contesti monumentali, nei quali sono ricollocati i reperti più
significativi relativi agli edifici, richiamati comunque anche in Santa Giulia
(ad esempio quelli del santuario repubblicano o del teatro), visitabili secondo
gli antichi percorsi di fruizione. Tutti i progetti portati avanti in questi
anni sono stati improntati a considerare i due nuclei come parte integrante di
un insieme unico, così come anche messo in evidenza dal riconoscimento UNESCO
del 2011. Già operativo in via sperimentale in occasione
delle esposizioni Francesco Vezzoli, Palcoscenici archeologici e Isgrò
cancella Brixia, che prevedevano opere in entrambe le sedi museali, dal 24
gennaio entrerà quindi in vigore il nuovo biglietto cosiddetto UNESCO
portando così a compimento la creazione dell’intera area archeologico
monumentale, all’interno di un unico museo, preludio di quanto avverrà
ulteriormente nel prossimo mese di marzo con il completamento del progetto
infrastrutturale Corridoio Unesco. La revisione della bigliettazione del Museo di
Santa Giulia e di Brixia. Parco archeologico di Brescia romana è stata
per Fondazione Brescia Musei occasione per rivedere tutte le politiche
di accesso alle sedi museali in sua gestione, in un’ottica di
integrazione dei siti museali e di costituzione di reti tra di essi, secondo le
linee più moderne della museografia contemporanea e dell’accessibilità. La prossima inaugurazione e apertura al pubblico
del nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, il 29 gennaio,
completa l’offerta museale all’interno del Falcone d’Italia, dove è già
operativo il Museo delle Armi “Luigi Marzoli”. Poiché entrambi i musei sono
connessi alla storia del luogo e la loro vista è parte essenziale della visita
al castello, Fondazione Brescia Musei ha dunque deciso, concordemente con il
Comune di Brescia, di istituire un nuovo biglietto anche in questo caso unico, musei
del castello, e che include ad entrambi. È con l’inaugurazione ufficiale dell’anno in cui
Brescia sarà Capitale italiana della Cultura tuttavia che Fondazione Brescia
Musei annuncia la grande novità che riguarderà tutti i cittadini
bresciani, residenti in città, a cui sarà riconosciuta l’opportunità
di accedere gratuitamente alle collezioni della città illimitatamente, senza
limiti di orario o di giornate. Si tratta di una misura che risponde pienamente
e che intercetta le considerazioni più aggiornate sulla politica di accesso ai
luoghi della cultura ovvero quella di considerare il patrimonio museale di un
territorio come parte di un bagaglio culturale identitario delle comunità che
ci abitano, ovvero i cittadini, un’impostazione che discende dalla Convenzione
di Faro e ratificata dall’Italia nel settembre 2020 e che considera il capitale
culturale una componente essenziale nella composizione dell’identità dei
cittadini. Un’operazione di natura sperimentale, che vuole
essere una risposta alle linee programmatiche stabilite dalla politica museale
internazionale, in linea pienamente con la direzione – la liberazione dai
vincoli di fruizione aperta e partecipata al museo – che Fondazione Brescia
Musei ha già inaugurato affrontando questi argomenti nel ciclo di talk Open
doors: una rivoluzione nelle più virtuose operazioni di valorizzazione del
patrimonio, fruibile dal pubblico senza costrizione alcuna. Una politica che Fondazione Brescia Musei può
sostenere grazie al sostegno fondamentale delle aziende che aderiscono al programma
di corporate membership Alleanza Cultura,
che aiuta a sostenere le attività museali e a restituire il grande valore
dell’accessibilità alla cultura: un programma di welfare culturale ancora più
significativo per i principali stakeholder dei Musei, alla luce del contributo
che Fondazione Brescia Musei riceve dal Comune. Fondazione Brescia Musei è una fondazione di partecipazione pubblico–privata
presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano
Karadjov. Fanno parte di Fondazione Brescia Musei Brixia.
Parco archeologico di Brescia romana, Museo di Santa Giulia,
Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi
Marzoli, Museo del Risorgimento Leonessa
d’Italia, Castello di Brescia Falcone d’Italia
e Cinema Nuovo Eden. Fondazione Brescia Musei è con
Pinacoteca Tosio Martinengo, ente capofila della Rete dell’800 Lombardo.
I Musei Civici di Brescia sono inclusi nell’offerta di Associazione
Abbonamento Musei. LA NUOVA SEZIONE DELL’ETÀ
ROMANA Brescia, Museo di Santa Giulia (via
Musei 81/b) Orari: martedì – domenica, 10.00 – 18.00 Ufficio stampa Fondazione
Brescia Musei Francesca Raimondi, T. +39 331 8039611, raimondi@bresciamusei.com |