Sole d’autunno. Il capolavoro
ritrovato Arco
(Tn), Galleria Civica G. Segantini 15
novembre 2024 – 26 gennaio 2025 A cura di Niccolò D’Agati In occasione della recente acquisizione
dell’opera Sole d’autunno, la Galleria
Civica Giovanni Segantini di Arco intende presentare al pubblico il capolavoro segantini
ano nella cornice di un nuovo allestimento che ne valorizzi la centralità nel
percorso della ricerca pittorica del pittore arcense, e il ruolo fondamentale
di passaggio nell’evoluzione della sperimentazione segantiniana tra gli anni
briantei e l’aprirsi della fase più intensa della sua attività dopo il
trasferimento nei Grigioni, quando un rinnovato senso del colore, e della luce,
si impone quale nucleo fondante di una nuova concezione estetica. Si tratta di
un dipinto
di eccezionale importanza, e dalla prestigiosa storia collezionistica
acquistato presso la Galleria Bottegantica di Milano. Non più esposta dal 1954, anno della rassegna Pittori Lombardi del Secondo Ottocento (Como,
Villa Comunale dell’Olmo), l’opera riemerge finalmente agli occhi del pubblico
dopo settant’anni. Nel contesto italiano, la musealizzazione di Sole
d’autunno da parte del Comune di Arco per una cifra di 3
milioni di euro, costituisce uno dei più grandi acquisti pubblici mai avvenuti di
un’opera del nostro Ottocento e in particolare la maggiore
acquisizione segantiniana a partire dal 1927. Un capolavoro della cultura
artistica nazionale entra oggi a far parte del patrimonio pubblico, favorendo
non solo gli studi su Giovanni Segantini, ma su tutta la pittura dell’Ottocento
Italiano. In questa cornice, e
nell’occasione del centoventicinquesimo dell’anniversario della scomparsa
di Segantini, la Galleria dedica un focus sull’ininterrotto legame che
la città di Arco da sempre mantenne vivo con la memoria del pittore, a partire
dalla commissione del monumento a Leonardo Bistolfi e che si
rinnova, oggi, con l’acquisto di un’opera finalmente restituita alla
collettività e visibile dopo settant’anni dall’ultima esposizione. Il dipinto, in rapporto alle sue
specificità iconografiche, tecniche e pittoriche, rappresenta uno dei capisaldi
della pittura di Segantini, configurandosi come uno dei suoi più importanti
lavori, oggi noti, del 1887. La tela, da leggere in continuità
con i risultati raggiunti con l’opera Alla Stanga, 1885-1886 (Roma,
Galleria Nazionale d’Arte Moderna), viene elaborata dal pittore nel momento in
cui, complice la riflessione stimolata da Vittore Grubicy, sperimenta nell’Ave Maria a
Trasbordo, 1886 (St. Mortiz, Segantini Museum) una prima
istintuale – e non sistematica – applicazione della stesura divisionista. L’uso
dell’impasto a colori puri è più libero, la pennellata articola in modo
complesso la superficie, facendosi ora più corposa, ora più allungata; le
sottili variazioni cromatiche, svincolate dalla convenzionalità crepuscolare
degli anni briantei, restituiscono meticolosamente i valori
cromatico-luministici studiati dal vero. La centralità di Sole d’autunno è
connessa altresì al soggetto rappresentato, icona di primaria importanza del
naturalismo segantiniano,
collegato ad altri due capolavori della sua produzione quali Allo
sciogliersi delle nevi, 1888 (St. Moritz, Segantini Museum) e Vacche
aggiogate, 1888 (Basilea, Kunstmuseum). Sotto il profilo tematico, il
dipinto costituisce inoltre un vero e proprio momento di frattura rispetto alle
opere dei primi anni Ottanta del XIX secolo. La tela supera infatti l’impasse
letteraria dell’idillio tragico ed elegiaco, al fine di celebrare una più
diretta esaltazione della natura nei suoi valori essenziali, svincolandola così
da una rilettura sentimentale per avvicinarla, invece, ad una concezione panica
e universale, entro ciò che il pittore definisce «simbolismo naturalistico». La straordinarietà di
quest’acquisizione risiede anche nella storia collezionistica della stessa,
passata dalla collezione di Alberto Grubicy (1887) a quella dell’importante
famiglia Dall’Acqua (1894), transitando poi nella collezione Rossello (ante
1926), una delle più consistenti e importanti collezioni di tutto il Novecento
italiano. L'apertura al pubblico è prevista
da venerdì 15 novembre 2024 alle ore 11.30 La mostra sarà aperta al pubblico
in generale fino al 26 gennaio 2025; dal 28 gennaio e fino al 31 marzo
2025, il percorso sarà disponibile SU PRENOTAZIONE per le scuole e i gruppi
organizzati, con visite guidate, anche in tedesco ed inglese. GALLERIA CIVICA G. SEGANTINI -
ARCO Arco, Palazzo dei Panni | Via
Segantini 9-17 Galleria: 0464 583653 Direzione: 0464 583608 |