Siccità la situazione di fiumi e laghi! Lago Albano in sofferenza, ma anche alcuni
fiumi in Umbria e Marche. Endro Martini
(geologo – Referente
Contratti di Fiume per la Società Italiana Geologia Ambientale SIGEA):
“Abbiamo, 1.242 fiumi ma tutti i nostri corsi d’acqua oggi sono in secca,
perché i nostri fiumi hanno un carattere torrentizio, non fluviale come i
grandi fiumi europei. Vi sono oltre 350 laghi tra naturali (in grave crisi e
sofferenza come quello di Albano) o dovuti a invasi: le dighe. Oggi queste
dighe sono piene di sedimenti e non vengono svuotate, quindi i volumi
disponibili sono ridotti. Riduzione dei
volumi disponibili nelle dighe, riduzione delle portate delle sorgenti,
riduzione delle piogge nei fiumi: tirare le somme! Non ci sono più investimenti
negli schemi idrici dagli anni 60 del Novecento”. Nel link i video del geologo
Endro Martini girato sul Burano e del geologo Paolo Sassone sul Po https://wetransfer.com/ “Il Lago Albano
ha fatto registrare ben 3 milioni di metri cubi in meno in un anno. Domani
abbiamo un’importante riunione a Nemi per il contratto di Lago ed anche il Lago
di Nemi è già calato di livello. L’emergenza siccità di questi giorni fa
emergere drammaticamente la crisi esistenziale e la siccità della “politica
italiana” che parla di gestione, di prevenzione, di cura e di manutenzione
senza mai passare dalle enunciazioni delle parole ai fatti. Eppure le
crisi idriche si stanno ripetendo da anni e la quantità di acqua
che cade sull’Italia spesso ha valori superiori a quella che cade in alcuni
paesi del nord Europa: dunque l’acqua ci sarebbe ma non la sappiamo ne
utilizzare ne gestire: noi italiani quelli che hanno dato i natali a
Leonardo da Vinci e a Francesco di Assisi . Abbiamo, 1.242
fiumi ma tutti i nostri corsi d’acqua oggi sono in secca, perché i nostri fiumi
hanno un carattere torrentizio, non fluviale come i grandi fiumi europei.
Questa mattina mi sono recato sul fiume Burano, a valle della confluenza con il
Bosso Si tratta di un fiume che arriva dall’Appennino Umbro – Marchigiano,
ricco di sorgenti, di ambienti carbonatici ma era in una situazione davvero
seria. Ho visto le formazioni algali. In Italia se c’è
pioggia hanno acqua, se non c’è vanno in secca subito perché anche le nevicate
non sono più come prima e quindi le sorgenti (specialmente in Appennino ) che
alimentano i fiumi si riducono e così finiamo per avere un minino vitale
garantito solo dagli scarichi dei depuratori”. Lo ha affermato Endro
Martini, geologo, Referente Contratti di Fiume per La Società Italiana di
Geologia Ambientale (SIGEA). Poi la troppa
acqua non trattenuta! “E poi abbiamo
alluvioni improvvise e dannose a causa del cambiamento climatico: questa troppa
acqua quando arriva va trattenuta – ha proseguito Martini - derivata,
conservata per riaverla quando non c’è. Vi sono oltre 350 laghi tra naturali
(in grave crisi e sofferenza come quello di Albano) o dovuti a invasi: le
dighe. Oggi queste dighe sono piene di sedimenti e non vengono svuotate, quindi
i volumi disponibili sono ridotti. Riduzione dei
volumi disponibili nelle dighe, riduzione delle portate delle sorgenti,
riduzione delle piogge nei fiumi: tirare le somme! Non ci sono più investimenti
negli schemi idrici dagli anni 60 del Novecento. Pochissimi i fondi pubblici e
per l’idropotabile tutto alle risorse della tariffa: dopo il Vajont non sono
state più costruite né dighe né invasi". Oggi immagazziniamo circa l’11,%
dell’acqua piovana in questi contenitori. Cinquant’anni fa se ne immagazzinava
circa il 15%". E poi i tubi che perdono e Piani Regolatori degli
Acquedotti rigidi senza interconnessioni, sempre chiusi in un confine regionale
se non provinciale. E l’acqua è la
fonte di energia rinnovabile maggiore che abbiamo nel Paese. Infine anzi per
prima cosa il risparmio dell’acqua!. C’è un problema
culturale di Fondo che volevano rappresentare con la candidatura Italiana al
Forum Mondiale dell’ Acqua e con lo slogan: AFFRONTARE un Cambiamento Globale
nella realizzazione di un RINASCIMENTO dell’ Acqua”. Per
Interviste: Antonello
Fiore - Presidente Nazionale della SIGEA - Tel 336 – 354145. Endro Martini
– geologo – Referente Contratti Fiume per la SIGEA Tel 347 – 447 5536. Paolo Sassone
– Presidente sezione Piemonte – Società Italiana Geologia Ambientale – Tel 335
– 615 1798. Massimiliano
Fazzini - Coordinatore nazionale SIGEA-APS Area tematica Rischio Climatico -
tel 338 1334319. Gianluca
Lattanzi – Presidente sezione Lombardia della SIGEA tel 346 235 4363. Ilaria
Falconi – Consigliere SIGEA Lazio – Tel 327 791 8232. Giuseppe Ragosta
– Addetto Stampa Nazionale della SIGEA – Tel 392 5967459. |