Società Geologica Italiana
Siccità: resistono le risorse idriche sotterranee,
duramente colpite quelle superficiali.
Rodolfo Carosi (Presidente
Nazionale Società Geologica Italiana): “Bisogna puntare sulle falde. Solo una
conoscenza di dettaglio delle montagne e del sottosuolo delle pianure da parte
dei geologi può consentire studi approfonditi sulle risorse idriche sotterranee
per limitare per quanto possibile, gli effetti negativi dei cambiamenti
climatici sull’approvvigionamento idrico”.
Maurizio Polemio (Coordionatore
Idrogeologia della Società Geologica Italiana, Ricercatore del CNR – IRPI di
Bari ): “. In Puglia, Basilicata e Sicilia i valori di riempimento degli invasi
artificiali, per la scarsità delle piogge, sono molto inferiori alla metà delle
capacità di invaso. Le mappe dell’umidità del suolo segnalano forti anomalie
negative per la gran parte del territorio delle medesime regioni, con la
massima criticità registrata per la porzione centrale della Sicilia”.
Daniela Ducci (Docente di
Geologia dell’ Università Federico II di Napoli e Consigliera del Direttivo
Nazionale della Società Geologica Italiana): “Fortunatamente, le acque
sotterranee, stanno risentendo della diminuzione delle piogge e della crescente
evapotraspirazione dovuta alle elevate temperature in modo molto attenuato
rispetto alle risorse idriche superficiali. Gli acquiferi costituiscono infatti
un serbatoio naturale per “immagazzinare” le acque di pioggia che si
infiltrano, garantendone inoltre un’ottima qualità”.
“Negli ultimi anni l’Italia ha
dovuto affrontare varie emergenze idriche dovute a periodi di siccità, sia a
livello nazionale, come nel 2017, che più localizzate, come quella del nord
Italia nel 2022 e ora nel 2024 nel sud Italia. Tali periodi sono
caratterizzati, oltre che da precipitazioni nettamente sotto la media, da
temperature con anomalie positive sempre più marcate. La siccità in corso sta
colpendo tutta l’Europa meridionale. In Puglia, Basilicata e Sicilia i valori
di riempimento degli invasi artificiali, per la scarsità delle piogge,
enfatizzata dall’elevata evaporazione, favorita dalle crescenti temperature,
sono molto inferiori alla metà delle capacità di invaso. Le mappe dell’umidità
del suolo segnalano forti anomalie negative per la gran parte del territorio delle
medesime regioni, con la massima criticità registrata per la porzione centrale
della Sicilia . Si sta registrando, quindi sia una scarsa disponibilità di
risorse idriche superficiali che una forte domanda irrigua”. Lo ha affermato
Maurizio Polemio, Coordinatore della sezione di Idrogeologia della Società
Geologica Italiana e Ricercatore del CNR – IRPI di Bari, esperto in idraulica e
difesa suolo, alla vigilia dell’importante Congresso Nazionale di Bari
2024, che dal 2 al 6 Settembre, vedrà gli scienziati confrontarsi su tali temi
e non solo.
Resistono le acque sotterranee.
“Fortunatamente, le acque
sotterranee, la più strategica e rilevante risorsa idrica italiana che,
garantisce l’84% del fabbisogno idropotabile, oltre a una parte significativa
delle esigenze agricole e industriali, stanno risentendo della diminuzione
delle piogge e della crescente evapotraspirazione dovuta alle elevate
temperature in modo molto attenuato rispetto alle risorse idriche superficiali.
Gli acquiferi costituiscono infatti un serbatoio naturale per “immagazzinare”
le acque di pioggia che si infiltrano, garantendone inoltre un’ottima qualità –
ha dichiarato Daniela Ducci, docente di Geologia dell’Università Federico II di
Napoli, Consigliere del Direttivo Nazionale della Società Geologica Italiana - in
quanto ben protette dalle rocce che le contengono. Alla risorsa che ogni anno
si rinnova, si aggiungono cospicue riserve profonde di acqua non completamente
rinnovabili, ma che potrebbero essere utilizzate nei periodi “critici”, come
fonti di emergenza, da reintegrare nei periodi più piovosi. Tutte queste
operazioni: l’individuazione delle rocce serbatoio, la redazione di bilanci
idrogeologici, la sostenibilità dei prelievi e la valutazione della qualità
delle acque, sono compiti specifici dell’Idrogeologia in particolare, ma più in
generale della Geologia”.
Necessari studi approfonditi,
puntare sulle falde.
“Bisogna puntare sulle falde. Solo
una conoscenza di dettaglio delle montagne e del sottosuolo delle pianure da
parte dei geologi può consentire studi approfonditi sulle risorse idriche
sotterranee per limitare – ha concluso Rodolfo Carosi, Presidente Nazionale
della Società Geologica Italiana - per quanto possibile, gli effetti
negativi dei cambiamenti climatici sull’approvvigionamento idrico.
Proprio su tali argomenti,
nell’ambito dell’imminente Convegno annuale della Società Geologica Italiana
“Geology for a sustainable management of our Planet”, che si terrà dal 3 al 5
settembre a Bari, sono previste specifiche sessioni Si segnala, in particolare,
la sessione “Groundwater resources innovation and sustainability: from
characterisation to management of saturated and unsaturated zone” con
importanti interventi di scienziati nazionali”.
Per interviste
Daniela Ducci (Docente Geologia
Università Federico II di Napoli e Consigliere del Direttivo Nazionale della
Società Geologica Italiana)
Tel 347 – 714 8309.
Maurizio Polemio (Coordinatore
Sezione Idrogeologia della Società Geologica Italiana e ricercatore del CNR –
IRPI di Bari )
Tel 388 – 114 5349.
Rodolfo Carosi - Presidente
Nazionale della Società Geologica Italiana Tel – 347 315 1107.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa
del Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana – Tel 392 5967459.