Fumo (non solo)
negli occhi: la SIMI lancia l’allarme e-cig e prodotti a tabacco riscaldato tra
i più giovani ·
Una revisione della
letteratura scientifica sui danni delle alternative al fumo di sigarette
(sigarette elettroniche o e-cig e prodotti a tabacco riscaldato), effettuata da
un panel di esperti della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) lancia
l’allarme sulla salute dei polmoni dei giovani e degli adolescenti ·
E-cig e prodotti a tabacco
riscaldato, immessi sul mercato con la promessa di essere un valido strumento
per aiutare i fumatori inveterati a smettere, stanno diventando una seria
minaccia per la salute dei giovanissimi non fumatori, che si accostano sempre
più numerosi al fumo del terzo millennio ·
Design accattivante e
fashion, insieme agli aromi amati dai giovani sono le ‘esche’ del marketing per
fare proseliti tra adolescenti e giovanissimi: il rischio a breve è quello di
un aumento dei casi di asma e bronchite cronica ·
Ma nel ‘fumo’ di e-cig e
prodotti a tabacco riscaldato ci sono anche sostanze che danneggiano il DNA e
che potrebbero portare a distanza di anni allo sviluppo dei tumori: è
necessario mettere in campo interventi per tenere lontani i giovani dalle
sigarette elettroniche e tenere alta l’attenzione Roma,
27 giugno 2024. Sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato sono
sempre più popolari. Soprattutto in mano ai giovanissimi. Introdotti sul
mercato con l’auspicio che avrebbero sostituito il fumo di sigaretta nella
strada verso la disassuefazione, troppo spesso sono invece un rito di
iniziazione dei giovani al fumo (anche di sigaretta tradizionale). Presto per
pronunciarsi in maniera conclusiva sulla loro sicurezza per la salute (sono sul
mercato da una decina d’anni, ma le patologie oncologiche, respiratorie e
cardiologiche correlate al fumo si sviluppano nell’arco di 20-30 anni), ma
cominciano ad esserci tanti studi ‘contro’. E un gruppo di esperti della
Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) (Paola Andreozzi, Gualberto
Gussoni, Giorgio Sesti, Nicola Montano, Antonello Pietrangelo), ha fatto una
revisione di tutta la letteratura scientifica, pubblicata su ‘Internal and Emergency
Medicine’, sull’impatto delle e-cig e dei prodotti a
tabacco riscaldato sulle patologie respiratorie (asma e bronchite cronica
ostruttiva o BPCO), le prime patologie che emergono con l’uso di e-cig e
prodotti a tabacco riscaldato. “Come
internisti – afferma il primo autore della review,
la dottoressa Paola Andreozzi,
componente del Consiglio Direttivo della SIMI – molto di frequente ci troviamo
ad assistere pazienti con malattie correlate al fumo. Per questo è necessario
fare chiarezza tra i medici e con il pubblico su cosa dobbiamo attenderci, in
termini di pericoli per la salute, dal fumo del terzo millennio, che spesso tra
l’altro, continua ad associarsi alle sigarette tradizionali, in un tandem
pericolosissimo”. “Gli internisti – afferma il professor Nicola Montano, presidente eletto della SIMI – devono essere ben
informati delle tendenze emergenti rispetto alle patologie, in particolare
respiratorie (asma e BPCO), indotte da queste alternative al fumo di sigaretta.
E un imperativo fondamentale è quello di prevenire che le persone si accostino
al fumo in qualunque forma”. “Purtroppo – sottolinea il professore Antonello
Pietrangelo, past-president della SIMI – l’uso di e-cig e prodotti a
tabacco riscaldato sta aumentando in maniera preoccupante tra i giovani e gli
adolescenti, che rischiano di sviluppare una dipendenza dalla nicotina e di
avvicinarsi in seguito al fumo tradizionale. Il loro uso nei giovanissimi deve
insomma essere ristretto con tutti i mezzi”. “Smettere di fumare non è impresa
facile – ammette il professor Giorgio
Sesti, presidente della SIMI – ma l’esame di tutta la letteratura
scientifica disponibile dimostra che e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sono
alternative tutt’altro che prive di rischi. Il loro uso comporta un aumentato
rischio di ammalarsi di asma e/o BPCO e di danneggiare la funzionalità dei
polmoni, rispetto ai non fumatori. Solo nel caso di un forte fumatore di
sigarette tradizionali che non riesca proprio a smettere di fumare, l’impiego
di questi prodotti alternativi può trovare una giustificazione, nel tentativo
di mitigare il rischio”. Cosa succede ai polmoni. E-cig e prodotti a
tabacco riscaldato possono infiammare le vie aeree e aumentare la
suscettibilità alle infezioni virali. Inoltre, anche se in modo diverso
rispetto alle sigarette tradizionali, contengono sostanze chimiche in grado di
alterare il DNA e questo potrebbe favorire la comparsa di tumori, a distanza di
anni. Gli utilizzatori di e-cig hanno una maggior incidenza di asma/BPCO e
sintomi peggiori, rispetto ai non fumatori; un dato che allarma soprattutto nei
più giovani. Sono in particolare i liquidi aromatizzati (quelli destinati al
mercato di giovani e giovanissimi) ad avere la maggior azione irritante sulle
vie aeree. E-cig e prodotti a tabacco riscaldato dunque non sono affatto
innocui, anche se meno pericolosi delle sigarette tradizionali. In letteratura,
inoltre, non ci sono neppure prove conclusive sul fatto che e-cig o prodotti a
tabacco riscaldato siano effettivamente efficaci nel consentire ai fumatori (di
sigarette) di smettere di fumare. L’impresa di smettere di fumare. Il 70% dei fumatori vorrebbe smettere, ma non
è facile. In media servono 6 tentativi prima di riuscire nell’impresa. Aiutano
i cerotti o altre terapie sostitutive a base di nicotina e il supporto
comportamentale. E se l’avvento di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato era
stato accolto favorevolmente come strumento per la cessazione del fumo, adesso
quell’entusiasmo si è raffreddato e ci si comincia a preoccupare del fatto che
paradossalmente questi prodotti possano addirittura contribuire ad accrescere
l’esercito dei fumatori. E ci si domanda anche, a che prezzo? Una risposta
intanto viene dai numeri. In Italia, secondo Euromonitor International,
nel 2020 questi nuovi prodotti rappresentavano il 7% di tutto il mercato del
fumo nel nostro Paese; parallelamente, c’è stato un aumento del numero dei
fumatori di e-cig (nel 2019 erano 900 mila). Non sono numeri trascurabili e
sono in crescita. È bene dunque domandarsi cosa tutto ciò potrebbe comportare
nei prossimi anni per il nostro Ssn. Asma e BPCO: due facce dello stesso problema. Sono le più comuni
malattie respiratorie nel mondo, una sfida di salute pubblica e un’importante
causa di morbilità e mortalità. Secondo lo studio BOLD (Burden of Obstructive Lung Diseases) la
prevalenza mondiale della BPCO è del 10,3%, con un trend in salita.
L’ISTAT attribuisce all’Italia una prevalenza del 5,6% (probabilmente
sottostimata). Anche per l’asma, la prevalenza mondiale si attesta sul 10% tra
bambini e adolescenti, per scendere al 6-7% tra gli adulti (in Italia è del
6,1% sopra i 15 anni, con tendenza in aumento). Nei fumatori e nei pentiti
della sigaretta queste due condizioni, asma e BPCO, possono coesistere, e non a
caso. Il fumo è un importante fattore di rischio per BPCO e un trigger
per l’asma. A fumare purtroppo è ancora un italiano su 4 (quasi uno su 3 nella
fascia d’età 18-34 anni) e il numero stenta a ridursi ulteriormente. Il 35-45%
dei pazienti COPD fuma (solo 1 su 5 non ha mai fumato). Metà delle persone che
soffrono d’asma è fumatore attivo o un pentito della sigaretta. Cosa si nasconde in una nuvola di fumo di
sigaretta… Il fumo di
sigaretta è un complesso aerosol dove trovano posto 700 sostanze chimiche
diverse (tra le più note, nicotina, monossido di carbonio e anidride carbonica,
metalli pesanti come nichel, cadmio, cromo, arsenico, formaldeide, acreoleina,
acetone, idrocarburi policiclici aromatici, catrame, ecc) molte delle quali con
proprietà tossiche e cancerogene. Il fumo inoltre è ricco di ROS (radicali liberi
dell’ossigeno) dannosi per tutte le strutture dell’organismo, comprese le vie
aeree. … in una nuvola di ‘svapo’… Rispetto al fumo di sigaretta i liquidi delle
e-cig contengono un minor numero di sostanze: glicerolo vegetale, propilen
glicole, nicotina e acqua, ai quali si aggiungono aromi artificiali, estratti
naturali o una combinazione dei due. Le e-cig non producono fumo, ma vapore.
L’inalazione del loro aerosol riscaldato può scatenare un’infiammazione delle
vie aeree (anche se con minor violenza rispetto al fumo di sigaretta). I vapori
delle e-cig sono inoltre tossici per le cellule (soprattutto nei liquidi molto
aromatizzati), ne influenzano la proliferazione e ne alterano la morfologia, in
modo simile alla nicotina delle sigarette. Possono inoltre stimolare la
produzione di ROS, che danneggiano il DNA e riducono la vitalità delle cellule.
Le e-cig inoltre aumentano la suscettibilità alle infezioni respiratorie e
possono esacerbare i sintomi di asma e BPCO. …e in quella dei prodotti HnB del tabacco. Contengono sostanze chimiche dannose come la
nicotina, particolato, benzene, acroleina e nitrosamine, in quantità inferiore
a quella del fumo di sigaretta tradizionale, ma sempre pericolosa. Il loro uso
prolungato si associa ad alterazioni dell’endotelio (il rivestimento interno
dei vasi), a danno ossidativo e ad attivazione delle piastrine; aumentano
l’infiammazione delle vie aeree e il rischio di infezioni a questo livello.
Insomma, sono tutt’altro che innocue. Ufficio stampa SIMI Maria Rita Montebelli 335 318642 Andrea Sermonti 334 1181140
|