Sport e alimentazione: il
segreto nella biochimica degli alimenti per ottenere il massimo dell’energia da
quello che mangiamo C’è chi suggerisce di fare il pieno di proteine per aumentare la massa
muscolare, chi reputa i carboidrati la miglior fonte di energia, chi punta
tutto su integratori e superfood. Ecco la soluzione del Metodo Bianchini basato
sulla reazione chimica degli alimenti e sulla risposta ormonale che ne consegue Pronti a riprendere allenamenti e palestra al rientro
delle vacanze? Per fare incetta di energia, non dobbiamo trascurare
l’alimentazione, un fattore essenziale che sommato ad allenamento e riposo, è
in grado di influenzare in maniera determinante qualità e livello della
prestazione. Per orientarci meglio nella scelta della dieta da seguire, Paolo
BIANCHINI, consulente nutrizionale e nutraceutico e autore del metodo
omonimo, offre molte spiegazioni e suggerimenti. “Gli alimenti, proprio come i farmaci,
sono composti chimici caratterizzati da una biodisponibilità e quindi sono in
grado di influenzare la fisiologia dell’organismo. Conoscendo le proprietà
biochimiche del cibo si può comprendere quali sono gli alimenti che ci fanno
dimagrire, ingrassare, mantenere il peso forma o addirittura migliorare
nettamente la performance atletica. Nella nostra alimentazione – interviene BIANCHINI - gli acidi grassi di lipidi vegetali e
animali, giocano un ruolo fondamentale con funzione strutturale ed energetica
soprattutto per chi pratica sport, a qualsiasi livello. Il carburante ideale
dei muscoli non sono i carboidrati ma appunto gli acidi grassi (sia quelli saturi,
come il burro, che quelli insaturi come gli oli), che forniscono entrambi 9
Kcal ogni grammo mentre i carboidrati forniscono solo 4 per ogni grammo”. COSA MANGIARE PER FARE SCORTA DI ACIDI
GRASSI Gli alimenti più indicati per far scorta di acidi
grassi sono il pesce azzurro, la frutta secca e gli olii. “L’ossidazione di questi nutrienti porta
alla sintesi di un elemento molto importante: l’adenosina trifosfato (ATP) che
è la nostra chiave per produrre energia. Questa molecola intrappola energia per
poi trasferirla durante lo svolgimento delle varie funzioni cellulari. Le
‘centrali energetiche’ del nostro organismo, quelle che svolgono questo tipo di
funzione sono i mitocondri. Questi organuli cellulari – spiega BIANCHINI - sono molto sensibili ai danni derivanti dai
carboidrati sfavorevoli perché creano uno scompenso ormonale che infiamma tutto
l’organismo. I carboidrati responsabili di questi danni sono principalmente
pasta, pane, riso, prodotti da forno in genere, ma nel produrre infiammazione
giocano un ruolo importante anche le tossine prodotte da alcuni integratori per
sportivi ricchi di zuccheri. La soluzione è optare per altri tipi di zuccheri,
come quelli contenuti nelle verdure o nella frutta, anche se è importante non
esagerare con quest’ultima: due porzioni al giorno sono sufficienti”. IL NUTRIENTE CHE STIMOLA ENERGIA Come si chiama e dove si trova? “E’ la carnitina che troviamo in
abbondanza in tutti i tipi di carne (bianca, rossa, pollame e selvaggina) e
anche nel pesce. Questo non significa che dobbiamo mangiarla ogni giorno, ma
deve comunque avere un ruolo importante nella dieta di uno sportivo. La
carnitina non agisce direttamente come una fonte di energia, ma gioca un ruolo
chiave nel trasporto degli acidi grassi a lunga catena nei mitocondri delle
cellule. Gli alimenti da evitare invece – prosegue BIANCHINI -
sono quelli ricchi di acidi grassi transgenici come ad esempio margarine,
brioche, snack dolci, salatini, patate fritte surgelate, krapfen, burro e dadi
da brodo. A questa lista vanno aggiunti anche i preparati per minestre,
alimenti da fast-food, pesce surgelato in panatura, popcorn in busta e così
via”. QUANTO INCIDE LA RISPOSTA ORMONALE NELLO
SPORTIVO “Quando un atleta adotta
un’alimentazione biochimica suggerita dal mio Metodo, la risposta ormonale
corretta fa si che crescano le dimensioni e il numero dei mitocondri. Di
conseguenza – prosegue BIANCHINI - migliora
la mobilizzazione degli acidi grassi nel tessuto adiposo, aumenta la densità
nei muscoli e il numero dei capillari. Tutto ciò si traduce in miglioramento
della prestazione e miglior recupero: tutti tasselli fondamentali per uno
sportivo. I cibi che forniscono energia sono i grassi come l’olio, il burro, le
olive, l’avocado e la frutta secca, anche se non esiste una dieta tipo uguale
per tutti”. PER OGNI SPORT UN APPROCCIO DIVERSO
ANCHE A TAVOLA Il metodo Bianchini prevede un approccio diverso in
base allo sport praticato. “In generale per gli sport di endurance,
come ciclismo o maratona in cui il peso stesso dell’atleta incide molto sulla
performance, è previsto un maggior consumo di grassi per fornire la maggior
quantità possibile di energia concentrata in pochissimo peso di cibo. In questi
casi è indicata un’alimentazione composta dal 50 % di grassi, 30 % di proteine,
20% di carboidrati. Gli atleti di volley, basket e, in generale, di tutte le attività
che necessitano di una maggiore massa muscolare, possono assumente meno grassi
e quindi avere un rapporto tra i vari nutrienti di questo tipo: 30% grassi, 40
% di proteine, 30% di carboidrati. Volendo fare un esempio di una routine
alimentare di un atleta – aggiunge BIANCHINI - la
colazione prevede uova intere, frutta fresca, frutta secca, seguito poi a
pranzo/cena un frutto prima del pasto, carne o pesce con abbondante verdura.
Sono previsti spuntini a base di frutta secca oppure olive, qualche fetta di
affettato a piacere, frutta/cioccolato, frutta secca. Il Metodo ma me ideato,
non prevede l’uso della bilancia, non si contano le calorie, non si assumono
farmaci, non si acquistano prodotti particolari La mia passione per la
biochimica del cibo nasce fin da giovane quando ho iniziato applicando su me
stesso gli stessi principi di quello che sarebbe divenuto il
“MetodoBianchini®”. ATTENZIONE AGLI EFFETTI DI ALLENAMENTI
TROPPO INTENSI Non basta prestare attenzione solo all’alimentazione,
perché è importante considerare anche altri fattori legati allo stile di vita. “Essere continuamente sottoposti a
stress, non essere mai sereni, o svolgere un’attività su turni giorno/notte
intaccano i ritmi circadiani e quindi l’equilibrio sonno/veglia. La stessa cosa
accade quando ci sottoponiamo ad allenamenti troppo intensi. Nel momento in cui
nel nostro organismo è sottoposto a un eccesso di stress, magari proprio perché
ci stiamo allenando in modo scorretto – conclude BIANCHINI
- si verifica uno squilibrio ormonale che aumenta l’infiammazione cellulare
e di conseguenza i mitocondri producono meno energia, di conseguenza riduciamo
la nostra prestazione atletica”. |