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“Noi stiamo facendo la storia, dobbiamo esserne tutti consapevoli. E

questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire

errori e passi falsi”

Con queste parole la Presidente del Consiglio ha aperto il suo discorso alla Camera dei Deputati per annunciare una svolta rivoluzionaria nell’azione governativa per risolvere in modo definitivo il “problema”dei migranti”.

Ed ha continuato citando testualmente gli articoli 13, 14 e 15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che noi orgogliosamente riportiamo di seguito:

Articolo 13

  1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
  2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14
  1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
  2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15

  1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
  2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

La Presidente ha continuato citando l’articolo 10 della nostra Costituzione:

  • L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
  • La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
  • Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
  • Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

e l’articolo 26:

  • L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.
  • Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.

Apprezzamenti sono arrivati dai banchi dell’opposizione quando la Presidente

del Consiglio è passata ad elencare i risparmi che verranno attuati quando le

leggi dello Stato semplificheranno le procedure di regolarizzazione di questi

individui in fuga dai loro paesi per i più diversi motivi.

In poco tempo (se vogliono) possono acquisire la cittadinanza italiana (ed

europea) e, in possesso di una Cie (Carta d’Identità Elettronica), cercare

un’abitazione ed un lavoro regolare che consenta loro di vivere dignitosamente.

L’Italia per l’ennesima volta sarà di esempio per le altre nazioni europee e

questo per merito della prima donna diventata Presidente del Consiglio dei

Ministri della nostra repubblica.