Spedizione alle Svalbard per preservare la
memoria glaciale dell'Artico minacciata dai cambiamenti climatici Al via la spedizione del progetto
Sentinel sul ghiacciaio Holtedahlfonna, con la partecipazione della Fondazione
Ice Memory Un gruppo internazionale
di scienziati ha raggiunto il 1° aprile 2023 il ghiacciaio Holtedahlfonna,
nell'arcipelago delle Svalbard, iniziando la preparazione di un campo remoto a
1.100 metri di quota nell'Artico (latitudine 79,15 Nord). La spedizione è
guidata dall'Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche
(Cnr-Isp) e coinvolge scienziati del Centro nazionale francese per la ricerca
scientifica (Cnrs), dell'Istituto polare norvegese, dell'Università Ca'
Foscari Venezia e dell'Università̀ degli Studi di Perugia. L'obiettivo
scientifico è raccogliere due carote di ghiaccio di 125 metri ciascuna per
comprendere meglio il fenomeno della ‘amplificazione artica’ ovvero del
fenomeno dovuto alla riduzione della copertura del ghiaccio marino che ha tra
le sue conseguenze il riscaldamento dell’oceano. Questi effetti a catena hanno
un impatto sul riscaldamento dell’Artico, anomalo rispetto alle medie globali. Grazie alla
collaborazione con la Ice Memory Foundation, una carota di ghiaccio sarà
conservata per i secoli a venire nell'apposito “Ice Memory Sanctuary” in
Antartide. Le future generazioni di scienziati avranno così accesso a una
carota di ghiaccio di alta qualità per studiare il clima passato del nostro
pianeta e anticipare i cambiamenti futuri, anche molto tempo dopo
la scomparsa dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale. L'arcipelago
delle Svalbard, la terra più̀ settentrionale d'Europa, ha subito alcuni dei
più̀ gravi aumenti di temperatura degli ultimi decenni. Secondo studi recenti, la
temperatura è aumentata di 4-5°C negli ultimi 40-50 anni. Il gruppo
internazionale di scienziati che studia le complesse dinamiche di questa “amplificazione
artica” è al lavoro sull’Holtedahlfonna, sull’isola di Spitsbergen. Il team sta
installando il campo base e domani inizierà la perforazione con l’obiettivo di
estrarre due carote di ghiaccio: una per la scienza di oggi, l’altra per le
generazioni future. I dati contenuti nei ghiacciai delle Svalbard sono infatti
seriamente minacciati dal cambiamento climatico. L’obiettivo è aumentare la
comprensione scientifica della ‘amplificazione artica’. “Miriamo a
determinare il ruolo del ghiaccio marino nell’amplificazione artica e il suo
impatto sull’atmosfera, in particolare sui processi chimici del bromo e del
mercurio. I dati ottenuti saranno confrontati con i dati satellitari sull’estensione
del ghiaccio marino e con le misure di accumulo della neve. Inoltre, i modelli
di trasporto atmosferico saranno utilizzati per stabilire le possibili aree di
provenienza delle due specie chimiche”, spiega Andrea Spolaor, glaciologo e
geochimico dell’Istituto di scienze polari del Cnr e capo spedizione alle
Svalbard. Gli
scienziati di questa spedizione hanno unito le forze con la Ice Memory
Foundation per raccogliere una carota di ghiaccio che sarà conservata, insieme
a molte altre provenienti da ghiacciai a rischio in tutto il mondo, per i
secoli a venire in un apposito santuario della memoria del ghiaccio in
Antartide. Le future generazioni di scienziati dotate di nuove tecnologie e
nuove idee di ricerca potranno così continuare a studiare gli archivi di
informazioni sul clima e l’ambiente contenute nelle carote di ghiaccio. Le
precedenti carote di ghiaccio estratte nello stesso sito hanno fornito
registrazioni dettagliate delle condizioni climatiche del passato, tra cui
temperatura, precipitazioni e composizione atmosferica. Tuttavia, gli
scienziati stanno attualmente indagando se e come la recente accelerazione
degli aumenti di temperatura abbia già avuto un impatto sulla qualità dei
segnali climatici e ambientali. I risultati preliminari suggeriscono l'urgenza
di raccogliere una carota di ghiaccio da preservare. "I ghiacciai
alle alte latitudini, come quelli dell'Artico, hanno iniziato a fondersi ad un
ritmo elevato. Vogliamo recuperare e preservare, per le future generazioni di
scienziati, questi straordinari archivi del clima del nostro Pianeta prima che
tutte le informazioni che contengono vadano completamente perdute", spiega
Carlo Barbante, paleoclimatologo, direttore dell'Istituto di scienze polari del
Cnr, professore all'Università Ca' Foscari Venezia e vicepresidente della Ice
Memory Foundation. Gli
scienziati opereranno per circa 20 giorni a un'altitudine di 1.100 metri,
affrontando temperature che possono raggiungere i -25 gradi. Il sito di
perforazione di Holtedahlfonna si trova su un “ice field”, ovvero
un’interconnessione di più ghiacciai, relativamente accessibile
nell'arcipelago, grazie alla sua vicinanza a Ny-Ålesund, la stazione di
ricerca più settentrionale del mondo, attiva tutto l'anno. Gli scienziati
intendono raggiungere una profondità di circa 125 metri nel ghiacciaio e
ricostruire i segnali climatici degli ultimi 300 anni. È previsto
che una delle carote di ghiaccio di Holtedahlfonna venga conservata in una
grotta di neve dedicata presso la Stazione franco-italiana Concordia in
Antartide entro il 2024-2025. Gestito congiuntamente dall'Istituto polare francese
e dal Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), tale archivio consentirà
di conservare naturalmente le carote di ghiaccio a -50°C. Garantirà la
conservazione a lungo termine, proteggendo così i preziosi campioni dai rischi
di interruzione della refrigerazione che potrebbero accadere se venissero
stoccati nei congelatori commerciali in Europa (ad esempio, problemi tecnici,
crisi economica ed energetica, conflitti, ecc.). Le carote di
ghiaccio del patrimonio Ice Memory saranno conservate per un periodo di tempo
indefinito, nel pieno rispetto del Protocollo di Madrid per la protezione
ambientale dell'Antartide. Grazie al “santuario dei ghiacci” della Fondazione
Ice Memory, le prossime generazioni di scienziati avranno accesso a carote di
ghiaccio di alta qualità per portare avanti ricerche sull'ambiente e sul clima
globale. "Il bello dell'iniziativa Ice Memory non è produrre un valore
aggiunto in termini di conoscenza odierna, ma creare le condizioni che
permetteranno a chi verrà dopo di noi di produrlo", sottolinea Jérôme
Chappellaz, scienziato del clima e presidente della Fondazione Ice Memory. Il
patrimonio della Memoria dei Ghiacci - estratto da circa 20 ghiacciai in 20
anni - è destinato a diventare un bene comune dell'umanità e sarà conservato
in futuro sotto una governance internazionale. La
spedizione è supportata dagli sponsor tecnici Karpos, Aku e Polibox. La Ice
Memory Foundation è stata fondata da sette istituzioni scientifiche:
Università Grenoble Alpes, CNRS, Istituto Nazionale di Ricerca Francese per lo
Sviluppo Sostenibile - IRD, Istituto Polare Francese in Francia, Università
Ca' Foscari Venezia, CNR in Italia, Istituto Paul Scherrer in Svizzera ed è gestita
dalla Fondazione Università Grenoble Alpes. ice-memory.org Video
di presentazione della spedizione Svalbard 2023: https://youtu.be/SNQRGcBBEGY Press Kit: https://bit.ly/3nEqQlN Foto: https://fuga-media-stock.univ-grenoble-alpes.fr/press-room/2023-svalbard/press-kit/#top Social media: seguite la spedizione #IceMemory su LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/ice-memory-foundation I TW: @IceMemory_ I FB: https://www.facebook.com/ProtectingIceMemory Contatti con la stampa Università Ca' Foscari Venezia Enrico Costa: enrico.costa@unive.it +39 337 1050858 (Whatsapp: +39 347 8728096) Fondazione Ice
Memory Elodie Bernollin:
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CNRS Priscilla Dacher: presse@cnrs.fr +33 144 96 46 06 Ufficio stampa Cnr: Alessandro Frandi, alessandro.frandi@cnr.it; Responsabile: Emanuele Guerrini, emanuele.guerrini@cnr.it, cell. 339.2108895; Segreteria: ufficiostampa@cnr.it, tel. 06.4993.3383 - P.le Aldo Moro 7, Roma Roma, 3 aprile 2023 La scheda Chi: Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle
ricerche (Cnr) con Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs),
Istituto polare norvegese, Università Ca' Foscari Venezia, Università̀ di
Perugia e in collaborazione con Fondazione Ice Memory Che
cosa: Spedizione alle Svalbard per carotaggio su
ghiacciaio per la ricerca del progetto Sentinel (finanziato dal Ministero
dell’Università e della Ricerca) e per preservare un campione per le future
generazioni Per
informazioni scientifiche: (recapiti
per uso professionale da non pubblicare): Carlo Barbante, direttore
dell'Istituto di scienze polari del Cnr, professore all'Università Ca' Foscari
Venezia e vicepresidente della Ice Memory Foundation: email barbante@unive.it, tel 333 437 3372 |