IL 16
GIUGNO E’ LA GIORNATA MONDIALE DELLE TAPAS
Un
momento per festeggiare in tutto il mondo il tipico stuzzichino spagnolo e un
riconoscimento ufficiale della cultura gastronomica iberica
Il
terzo giovedì di giugno è la data scelta dall’Ente Spagnolo del Turismo con
l’associazione turistico-gastronomica Saborea España per celebrare uno dei
prodotti più tipici del Paese: le tapas.
Nate
nelle taverne d’Andalusia come piccole porzioni di cibo (olive, salamini o
pezzetti di carne) da accompagnare al vino, si diffusero nel resto del Paese,
diversificandosi regione per regione e città per città in base ai prodotti
locali. Secondo il Basque Culinary Center, che ne ha studiato le origini
storiche, la tradizione di accompagnare il consumo di vino con qualche piatto
semplice è presente nelle taverne spagnole da tempo immemorabile, eredità delle
culture greca e romana; d’altra parte, nelle taverne il consumo di tapas era un
pretesto per far venire sete al cliente, che così consumava più vino. Lo studio
scopre formalmente le tapas alla soglia del XX secolo, e la stessa parola “tapa”,
nella sua accezione culinaria, appare in un dizionario del 1918.
Dopo essersi diffuse in tutto
il Paese come particolare modo di mangiare, le tapas si trasformano in un’arte culinaria raffinata e
gourmet, riconoscibile in tutto il mondo. “Il concetto di tapa
è il concetto gastronomico più esportabile che abbiamo”, ha commentato nel 2009
il pluripremiato chef Ferrán
Adriá; per tutti “tapear”
è un modo di mangiare unico e inconfondibile. Nel design di queste piccole
porzioni di cibo, che il più delle volte sfiora l’alta cucina, c’è tutta la
voglia degli spagnoli di mangiare socializzando, di “compartir” la loro
vita con amici e parenti; e nel loro modo di consumare le tapas – in piedi e in
gruppo – c’è tutta la volontà di comunicare i valori positivi di convivenza,
divertimento e stile di vita spagnolo. Nonostante l’internazionalità,
l’esperienza di mangiare tapas in Spagna resta unica per l’autenticità delle
materie prime e delle ricette, per la qualità
degli alimenti, per il sapore
e l’ambiente
dove vengono servite.
Il 16 giugno, in
occasione della Giornata
Mondiale delle Tapas, L’Ente Spagnolo presenta sui social
alcuni video dove si celebra “El día mundial de las tapas” brindando con il
vino locale e assaporando una delle meraviglie gastronomiche tipiche del posto.
E’ un invito a conoscere le diverse tapas con nomi, formati e sapori diversi, e
le loro corrispondenti destinazioni.
Ecco alcune delle tapas più
apprezzate, in Spagna e nel mondo. La regina è sicuramente la tortilla: uova,
patate e olio d’oliva nella ricetta tradizionale, ma molti aggiungono la
cipolla. Non è una comune frittata, le patate devono bollire nell’olio e non
friggere, poi si versano nelle uova che verranno cotte in una padella dal bordo
alto, dolcemente, in modo da lasciare un cuore morbido. Le patatas bravas sono
fritte e ricoperte da una gustosa salsa piccante o nella versione “aioli”,
salsa a base di olio d’oliva e aglio. Alle Canarie sono comuni le papas arrugadas, patate
novelle cotte con molto sale e tutta la buccia e accompagnate dal “mojo”, una
salsa locale dal sapore intenso. Il jamón
iberico è sempre presente sulle tavole, accompagnato da “picos”
e “colines”, piccole porzioni di pane croccante; le denominazioni bellota e
patanegra celebrano maiali che, nelle razze più pregiate, vivono liberi e
mangiano particolari ghiande.
Che mangiate alla “barra” o
alla “mesa”, al bancone o al tavolo, non mancheranno mai le olive, spesso prese
sbrigativamente da un grande contenitore o addirittura dal barile dove riposano
in salamoia; le “aceitunas”
sono anche ripiene, con acciughe o peperoni. Il formaggio è un altro ingrediente
principe tra le tapas; i più famosi sono il queso Manchego, tipico della
Castiglia e della Mancia; l’Idiazabal dei Paesi Baschi; il Roncal della
Navarra; il Mahon delle Baleari e il Majorero delle Canarie. Un piatto a se
stante tra le tapas è quello delle croquetas,
fatte con la besciamella e un ripieno vario: formaggio normale o forte come il
Cabrales, prosciutto, funghi, granchio, calamaro, gambero o baccalà.
Non mancano tra le tapas
pesce e frutti di mare: calamari
impanati e fritti, serviti in anelli caldi; cozze al vapore con
limone o piccanti con pomodoro, cipolla e peperoncino; seppie alla piastra
con maionese e salsa aioli; calamaretti
fritti, noti in Andalusia come “Puntillitas”; il Pulpo a Feira, noto
anche come polpo alla Galiziana, servito cotto e a tocchetti su un tagliere di
legno e condito con sale, olio e peperoncino o paprika; ma a volte anche a
sottili rondelle alternate a fette di patate; e il pesce fritto impanato,
tipico dell’Andalusia, servito in coni di carta e con una gustosa marinatura.
Altri formati includono “cazuelas”,
piccoli piatti di argilla molto popolari a Siviglia, usati per servire una
piccola porzione di stufato accanto a un pezzo di pane croccante da intingere.
Il capoluogo andaluso è conosciuto anche per i suoi “montaditos”, che
sono mini panini in stile baguette. In Catalogna c’è il pan tumaca: caldo,
morbido e croccante con pomodoro, olio, aglio e sale, e con aggiunta di
prosciutto, salumi, tortilla o formaggio; per averlo a colazione in Andalusia
basta chiedere un pitufo, che più del contenuto ne specifica la dimensione.
Se la tapa è un modo di
mangiare condividendo, il pintxo
- tipico dei Paesi Baschi e della Navarra - è destinato al
consumo individuale e corrisponde a un singolo boccone di sapori perfettamente
equilibrati. Nel Nord tipica è la “gilda”
con lo stecchino che tiene fermi acciuga, oliva e perperoncino in salamoia
mentre le “tostas”
sono fette di pane tostato di diverse forme e dimensioni, servite calde o
fredde.