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5000 anni di storia

Nasce La Thuile Museo a Cielo Aperto

Un coinvolgente viaggio alle origini della montagna primordiale

che abbraccia oltre 5000 anni di preziosa storia,

un affascinante percorso attraverso otto epoche distinte,

ognuna della quali ha lasciato un segno indelebile nel paesaggio di La Thuile.

Immerso nella straordinaria bellezza di una natura selvaggia, il lato wild del Monte Bianco è un territorio da esplorare immergendosi nelle profondità del suo passato millenario, a piedi o in bicicletta.


La Thuile, 8 luglio 2024 – La Thuile vanta una storia ricca e lunga con un territorio abitato fin dalle epoche più remote, come testimoniano le numerose tracce archeologiche qui presenti. Così nasce La Thuile Museo a Cielo Aperto, un sistema che riunisce in un vero e proprio percorso i reperti storici di oltre 5.000 anni fa, coniugando il benessere della natura wild con il benessere culturale.

 

Il Colle del Piccolo San Bernardo: alle origini della montagna primordiale

Fin da epoche remote, il Colle del Piccolo San Bernardo fu un’antica via di transito, uno dei più importanti percorsi di attraversamento del settore occidentale delle Alpi, oggi testimone di numerose vestigia di un tempo lontano che ha visto susseguirsi CeltiSalassi e Romani. Ed è proprio qui, a 2.188 metri nella zona di confine tra Italia e Francia, che la storia di La Thuile affonda le sue radici, mostrando testimonianze di antiche civiltà che hanno abitato nei secoli il lato wild del Monte Bianco.

Per abbracciare e comprendere a fondo la montagna primordiale, con i suoi 5000 anni di storia, dobbiamo iniziare dal suo passato più remoto, simboleggiato dal monumento megalitico – il Cromlech – a segnalare la presenza di uomini (Ceutroni e Salassi) già in epoca preceltica (3.000 a.C.). Composto da 43 pietre disposte in cerchio, situato sopra il Lago di Verney, questo sito archeologico è uno dei più rari in Italia e pare fosse punto di incontro e comunicazione per queste popolazioni, oltre che via di transito proprio a cavallo del limite di frontiera.

Successivamente, furono i Romani a costruire una strada che collegava la capitale imperiale (Milano) con la capitale delle Gallie (Lione), una via che divenne un capolavoro di architettura romana in Valle d’Aosta. A simboleggiare la presenza romana sul Colle del Piccolo San Bernardo, la Colonna di Giove, alta quattro metri e visibile anche a grande distanza, sulla quale è stata eretta la statua di San Bernardo di Mentone, arcidiacono di Aosta, e le rovine di due “Mansiones” che garantivano ristoro e pernottamento ai viaggiatori e agli animali già nel I secolo a.C., antenate dell’Ospizio fatto erigere da San Bernardo stesso intorno al 1.100 d.C., rimasto attivo come casa ospitaliera fino alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi la struttura ospita l’Ufficio Internazionale di Informazioni Turistiche e il Museo della Storia del Colle, della Valdigne e della Savoia.

Di epoca successiva, è il Giardino Botanico di Chanousia, fondato nel 1897 dall’abate Pierre Chanoux, rettore dell’ospizio e sacerdote con la passione per l’alpinismo e la botanica, che progettò questo giardino con l’obiettivo di far conoscere la bellezza e le piante a rischio di estinzione e di rare specie alpine. Su una superficie di circa 1 ettaro di proprietà italiana, ma in territorio francese, il giardino più alto d’Europa ospita oggi più di 1000 piante alpine da ammirare tra luglio e settembre.

Un’esperienza sensoriale che permette di ritrovare il rapporto originario con la natura, un museo naturalistico a cielo aperto.

 

I resti delle fortificazioni, che si possono facilmente vedere percorrendo in estate i numerosi sentieri che dal paese portano in quota (che si vada verso il Colle del Piccolo San Bernardo oppure verso il Colle San Carlo), dimostrano che – in epoca sabauda – La Thuile fu un importante baluardo contro le invasioni che arrivavano dalla Francia. Parliamo del Forte di Santa Barbara e del Forte di Traversette, mentre i numerosi bunker dispersi nel territorio sono lì a ricordare le cruente battaglie della Seconda Guerra Mondiale.

 

Lungo i percorsi immersi nella natura del lato wild del Monte Bianco, lasciatevi avvolgere da questa montagna primordiale e dalla sua natura ancestrale e diventate esploratori di questo territorio che, con i suoi spazi infiniti, vi racconta di un passato ancora vivo attraverso otto epoche distinte, ognuna delle quali ha lasciato un segno indelebile nel paesaggio.

Che sia a piedi o in bicicletta, vi attendono 15 sentieri trekking e 3 percorsi e-bike, in un contesto in cui ritrovare il proprio lato wild, per sentirsi liberi di esprimersi e di lasciarsi coinvolgere in un viaggio nel tempo. Esplorando un sorprendente museo a cielo aperto, capace di svelare un’intensa narrazione del passato di La Thuile.

 

Dal ‘Sentiero della Memoria’, facile itinerario circolare per un concentrato di storia e natura di alta montagna, al Colle del Piccolo San Bernardo, che permette di scoprire testimonianze lasciateci dai popoli che vi hanno vissuto oltre 2000 anni fa, al ‘Sentiero transfrontaliero storico’, un percorso escursionistico per esperti che unisce Francia e Italia, percorrendo strade antiche come la via romana e il Cammino di San Martino che culminano al Colle del Piccolo San Bernardo, luogo ricco di storia e natura.

 

Se siete amanti della bicicletta, lasciatevi guidare in uno dei percorsi ciclabili transfrontalieri fra La Thuile e La Rosière che si sviluppano su belle poderali e sentieri, attraversano boschi e praterie alpine e regalano preziosi punti panoramici; una pedalata energizzante nella natura che stimola anche la mente e che richiede un po’ di allenamento se affrontato con una bicicletta muscolare. Adatto ai più in e-bike.

 

Nelle radici della terra: l’attività mineraria

partire dal XIV secolo, scavando nelle profondità della storia, La Thuile divenne un centro di estrazione mineraria, con miniere di piombo argentifero e di antracite per la produzione di carbone. Alcuni documenti testimoniano che l’estrazione mineraria iniziò già nel Cinquecento, mentre nell’Ottocento nacquero le prime miniere di carbone a sfruttamento artigianale per favorire l’economia locale.

Una serie di sentieri nei boschi, alcuni fattibili anche con i bambini, portano a vecchi edifici, sfiati di gallerie, resti di infrastrutture tecniche, testimoni del racconto minerario di La Thuile. Uno dei percorsi più affascinanti è quello che conduce alla miniera Granier dove è possibile vedere l’argano originario di inizio Novecento che veniva utilizzato per issare lungo un piano inclinato il carbone estratto nei livelli sottostanti e indirizzarlo verso la stazione di partenza dei convogli per Arpy. Da qui, mediante teleferica, il minerale raggiungeva Morgex per subire le prime lavorazioni, prima di essere inviato alla fabbrica siderurgica Cogne di Aosta. Nella zona antistante alla galleria Granier si possono osservare ancora i binari della ferrovia e i carrellini usati dai minatori per movimentare il minerale. Vicino alla miniera, un tavolo con panche in legno invita ad una meritata sosta per un piccolo spuntino e per contemplare il panorama sul massiccio del Monte Bianco, che si staglia proprio di fronte.

 

Ancora storia, ma anche educazione alla montagna e riconnessione con la natura

Le antiche cappelle costruite tra il XVII e il XIX secolo, testimonianza di una fede che si è espressa nei secoli anche attraverso il linguaggio dell’arte, costellano e impreziosiscono le strade di La Thuile integrandosi armonicamente con il paesaggio circostante. Un itinerario da non perdere porta alla scoperta delle piccole frazioni del paese.

Infine, segnaliamo Maison Musée Berton, casa museo inaugurata nel 2015 e allestita all’interno di una villa privata, nata per volontà degli stessi proprietari, i fratelli Louis e Robert Berton, che hanno deciso di donare la loro abitazione e il relativo contenuto al Comune di La Thuile affinché la trasformasse in un vero e proprio spazio della Memoria e del Ricordo.

Circa 200 pezzi originali tra manufatti artigianali, elementi di arredo tipicamente valdostani, elementi architettonici, stampe d’arte, disegni e oggetti d’arte sacra collezionati negli anni, si aggiungono a circa 4200 libri, di cui 800 riguardanti la letteratura valdostana (ndr. Maison Berton fa parte dei progetti europei “La culture du geste” e “Parcours culturel des portes du Petit-Saint-Bernard”). Un piccolo gioiello nascosto tra le montagne del lato wild del Monte Bianco, che aiuta a compiere un viaggio nel passato, con mostre d’arte temporanee ed eventi tematizzati e animati, anche per le famiglie con bambini. Vi attendo laboratori creativi di educazione alla montagna e di riconnessione con la natura per comprendere le origini del territorio montano di La Thuile e della Valle d’Aosta (per informazioni: https://www.maisonberton.it/).

 

Una storia in continua evoluzione: la tecnologia che potenzia e rende accessibile l’esperienza wild

Grazie alla partnership con komootper tutti i percorsi del Museo a Cielo Aperto di La Thuile sono disponibili mappe (2D e 3D), tracce GPS e navigazione per tutti i device (smartphone e smartwatch), con percorsi pronti all’uso o programmabili secondo le proprie esigenze, potenziando l’esperienza nel lato wild del Monte Bianco con la migliore tecnologia esistente.

Anche l’app gratuita Espace San Bernardo offre un insieme completo di funzionalità, dai sentieri in GPS, alle bike, oltre a dare disporre di informazioni sui servizi a disposizione in Paese, e permette anche di condividere la propria esperienza nel lato wild del Monte Bianco. Scaricando e registrandosi, è possibile anche creare il proprio profilo e individuare la traccia della tua giornata con la mtb con il tracker GPS e scoprire tutto sulla propria performance.

 

Inoltre, Funivie Piccolo San Bernardo mette a disposizione gli impianti di risalita per tutta l’estate con tariffe adatte ad ogni esigenza, per consentire di raggiungere anche l’area del Piccolo San Bernardo attraverso un percorso particolarmente panoramico.,. Sono anche disponibili navette per agevolare gli spostamenti senza auto; sono infatti previsti due collegamenti tra il Colle San Carlo, il centro, La Joux e il Colle del Piccolo San Bernardo.