TORNA A SPLENDERE NELLA CHIESA ARCIDIACONALE DI
PIEVE DI CADORE LA PALA RESTAURATA DI TIZIANO, ORA ATTRIBUITA INTERAMENTE AL
SOLO GRANDE ARTISTA Restaurata grazie alla Fondazione Centro Studi
Tiziano e Cadore per il suo ventennale, la preziosa pala “Madonna col Bambino
tra i Santi Tiziano e Andrea”, a Pieve di Cadore, rivela le cromie originali e
risulta un’opera autografa di Tiziano, senza il coinvolgimento della bottega. L’intervento, le indagini diagnostiche e
d’archivio consentiranno di ricostruire la genesi e le vicende degli ultimi 5
secoli, inclusi i furti tentati o parzialmente riusciti che ha subito
quest’opera. Il capolavoro di forte valenza privata –
con l’autoritratto del Maestro e il volto del fratello Francesco, donato da
Tiziano al suo paese natale – è stato restaurato anche grazie alla ditta
Galvalux e gode ora di un nuovo allestimento e di un nuovo sistema di
illuminazione realizzato e donato da Linea Light Group. Importanti ed entusiasmanti gli esiti
del restauro promosso e sostenuto dal Centro Studi Tiziano e Cadore in
occasione del ventennale di attività - con il fondamentale sostegno
della ditta Galvalux per volontà della famiglia De Polo e di tutti i soci -
che in questi mesi ha interessato la preziosa pala di Tiziano, a Pieve di
Cadore, ora nuovamente collocata nella Chiesa Arcidiaconale del paese natale
del Maestro, Santa Maria Nascente, dotata di una nuova, perfetta
illuminazione a led progettata e donata da Linea Light Group: “Madonna col
Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea”, olio su tela di 138,5 x 104 cm,
databile 1560–ante 1568. L’intervento, realizzato da Francesca
Faleschini e accompagnato da analisi diagnostiche sull’opera, ha
rivelato infatti non solo la qualità del dipinto e i colori ritrovati, ma
anche la piena autografia di Tiziano, laddove si riteneva che la tela
fosse invece frutto della collaborazione con la bottega o aiuti. Un risultato di rilievo per la biografia
dell’autore, considerando anche la valenza quasi “privata” della piccola
pala realizzata per la cappella dei Vecellio nella Chiesa dedicata a Maria -
qui dolcemente raffigurata nell’atto di allattare Gesù – e donata da Tiziano
alla città. In quel sacro contesto inoltre, il pittore
cadorino si raffigura, umilmente, nel fedele a sinistra che regge il
bastone pastorale del suo santo omonimo, titolare della cappella della
famiglia; mentre nel volto di sant’Andrea, secondo una fonte attendibile del
1622, Tiziano avrebbe raffigurato il fratello Francesco, scomparso nel
1560. Una sorta di ritratto di famiglia. Già nella Visita Pastorale del 1604 il
dipinto - citato da Vasari nell’edizione delle Vite del 1568 (data ante
quem per la sua datazione) - veniva definito “bellissimo” e di mano del
Tiziano. Gli interventi conservativi, effettuati
presso alcuni ambienti della Fondazione a Pieve di Cadore, attrezzati allo
scopo, hanno permesso di mostrare al pubblico i toni cromatici occultati
e di raccontare la storia delle “cicatrici” che questo dipinto porta con sé,
come i segni dei tagli eseguiti nel tentato furto settecentesco (precedente
al 1729) che circoscrivono la figura della Madonna con Bambino. Lo studio della materia costitutiva ha svelato
e chiarito alcuni quesiti e aiuterà a meglio definire nei prossimi mesi
le curiose vicende subite dal dipinto durante questi ultimi 5 secoli –
compresi restauri e scempi, come il furto subito dall’opera in epoca moderna - valendosi
anche delle analisi diagnostiche fisiche e chimiche effettuate e dello studio
analitico delle fonti storiche e d’archivio. Anche perché il restauro è stato occasione
per unire competenze, conoscenze da parte di più professionisti, attraverso
confronti costanti tra storici dell’arte, tecnici scientifici, fotografi,
ricercatori e studiosi. Tutte informazioni e considerazioni che
confluiranno nel volume che la Fondazione pubblicherà in autunno, a cura
di Stefania Mason Presidente del Comitato Scientifico della stessa, con
saggi di Don Paolo Barbisan, Elisa Buonaiuti, Davide Bussolari, Alessandra
Cusinato, Enrico Maria Dal Pozzolo, Francesca Faleschini, Nicole de Manincor. Fin d’ora si può dire che la radiografia
RX, la riflettografica IR e i micro prelievi stratigrafici hanno
ad ogni modo convalidato il disegno preparatorio, la tecnica esecutiva,
i pigmenti utilizzati dal Tiziano e gli interventi successivi. La linea del disegno è un tratto
espressivo, sul piano tecnico conoscitivo ed emotivo, e rappresenta
l’impronta inconfondibile di chi ne è l’esecutore. Proprio “rapportando
la tecnica di questo dipinto con alcuni esempi di opere recentemente analizzate
e restaurate, come l’Annunziata di Treviso e l’Assunta dei
Frari si è potuta confermare l’oggettività della mano esecutrice di
Tiziano”. Lo stato conservativo estetico superficiale
non consentiva la lettura oggettiva delle effettive cromie perché occultate
dai vari strati di vernici ossidate e da campiture pittoriche pertinenti
a interventi successivi. Un esempio è il tendaggio verde alle spalle
della scena: sono stati rilevati sette strati sovrapposti. I più
superficiali, velature e pennellate utilizzate nel tentativo di ravvivare la
luminosità del dipinto, risultavano alterati e anneriti. La rimozione degli
strati alterati ha riportato così alla luce le pieghe e la luminosità al
tendaggio. La puntuale osservazione dei materiali
costitutivi e della tecnica esecutiva utilizzata dal Tiziano ha permesso di
comprendere ancora una volta la grande conoscenza e l’estro di questo Maestro
della pittura, ma anche i vari pentimenti/ripensamenti in fase di
esecuzione, come nel caso dell’autoritratto. In radiografia si evince chiaramente il
cambiamento della posizione del volto, inizialmente posto di tre quarti,
verso l’osservatore, e poi rimodulato con lo sguardo rivolto alla scena centrale
della Madonna lattante. “È motivo di grande soddisfazione per
tutti i componenti della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore – dichiara la presidente
Giovanna Maria Coletti - festeggiare questi primi intensi vent’anni
d’attività, con un intervento di arricchimento permanente, per la
conoscenza dell’arte del grande cadorino, grazie anche ai partner privati,
valorizzando un’opera di Tiziano che testimonia il profondo legame dell’artista
con le sue terre e che sarà imperdibile per quanti amano il Rinascimento
veneziano e vogliono conoscere il Maestro nel suo contesto più intimo.
Ovviamente tutto questo non sarebbe stato possibile senza la piena
collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per
l’area metropolitana di Venezia e le province di Βelluno, Padova e Treviso e
dell’Arcidiaconato del Cadore, con Monsignor Diego Soravia.” Un progetto di alto profilo che segna
anche il pieno avvio della rassegna estiva promossa ormai dal 2005 dalla
Fondazione, con tanti Enti pubblici e partner al suo fianco. “L’Estate Tizianesca 2023”, fino al 19 settembre,
propone incontri con esperti e storici dell’arte, laboratori, esposizioni,
concerti, visite guidate per respirare a pieni polmoni l’arte e la cultura
ad alta quota, il tutto guardando al grande Tiziano, immersi nei paesaggi
delle Dolomiti: da Pieve di Cadore a Belluno e in tutto il Cadore fino a
Cortina d’Ampezzo, con eventi anche a Vittorio Veneto e Treviso. In totale 17 conferenze con studiosi di
fama internazionale su Tiziano, il suo tempo e su importanti artisti del
Rinascimento: Bernard Aikema, Roberta Battaglia, Melissa Conn, Enrico Maria
dal Pozzolo, Sarah Ferrari, Sebastiano Giordano, Michel Hochmann, Peter
Lüdemann, Charles Hope, Stefania Mason, Gabriele Matino, Antonio Mazzotta,
Claudio Salsi; 8 appuntamenti con laboratori musicali per adulti e
bambini, ma anche masterclass ed escursioni che intrecciano
l’esperienza sonora con il meraviglioso paesaggio montano 1 fiera
dell’editoria, che ogni anno invade festosamente Pieve di Cadore dedicata
alla piccola e media editoria - “Boschi di carta”- giunta alla sua
settima edizione; 9 concerti nelle antiche chiese cadorine; 1 nuovo progetto
biennale di laboratori in residenza per la Rigenerazione Culturale e
Artistica di Monte Ricco – RI.CA.MO - che, finanziato dalla
Fondazione Cariverona, ruoterà attorno al concetto di Land Art e Arte
Rigenerativa coinvolgendo Forte Monte Ricco; 1 mostra “Tiziano, Valentin
Lefèvre e il paesaggio” organizzata in collaborazione con la Magnifica
Comunità di Cadore presso la Casa Natale di Tiziano a Pieve di Cadore (dal 30
luglio al 10 settembre), dedicata alla valorizzazione dell’immenso
patrimonio di stampe tizianesche raccolto e implementato dalla Fondazione
in questi anni; 1 premio dedicato ai giovani studiosi italiani e stranieri
intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo. Studio, ricerca, recupero e conservazione,
valorizzazione, senso della comunità, genius loci sono del resto le
parole d’ordine che muovono da sempre la Fondazione Centro Studi Tiziano e
Cadore che, istituita vent’anni fa nella suggestiva località ai piedi delle
Dolomiti bellunesi, è diventata un punto di riferimento e un motore imprescindibile
nello studio di Tiziano . Intanto la paletta di Tiziano, con il
volto dell’artista, splende ora nella sua nicchia d’altare nella Chiesa di
Santa Maria Nascente, visibile nel pieno splendore dei suoi colori ritrovati. |