Trapianti di fegato: l’Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano è il primo Centro in Italia per buon esito degli
interventi e per il corretto funzionamento degli organi impiantati Dati del Sistema Informativo Trapianti: all’Istituto Nazionale
dei Tumori tasso di sopravvivenza post trapianto per cancro attorno al 90%.
Dopo cinque anni, funziona correttamente l’80% dei ‘nuovi fegati’. Milano, 28 gennaio 2015– L’Istituto Nazionale dei Tumori,
unico ospedale oncologico autorizzato dal Ministero della Salute all’esecuzione
di trapianti epatici, è primo nella classifica dei Centri italiani che
effettuano questo intervento, sia in termini di percentuali di successo -
ovvero di sopravvivenza dei pazienti sottoposti all’intervento (95.4%
ad un anno di distanza e 84.4% a 5 anni di distanza dal trapianto) – sia dal
punto di vista del funzionamento dell’organo post trapianto (che
agli stessi intervalli di tempo è del 92.9% e dell’80%). I dati sono stati
diffusi in questi giorni dal Sistema Informativo Trapianti – organo del Ministero
della Salute, del Centro Nazionale Trapianti e della Rete Nazionale Trapianti –
e prendono in esame l’attività di trapianto di fegato eseguita in Italia
nell’arco di 13 anni, dal 2000 al 2012. L’Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano eccelle anche nella percentuale di
soddisfacimento delle lista di attesa, pari al 77.8%: un dato che spicca
rispetto alla media nazionale e che conferma l’estrema attenzione dell’Istituto
per l’utilizzo ottimale del patrimonio di organi donati e destinati ai pazienti
colpiti da tumore. Il
trattamento del cancro del fegato, all’Istituto Nazionale dei Tumori è
garantito dal team multidisciplinare di Epato-Oncologia, diretto dal
dottor Vincenzo Mazzaferro, che ricopre anche la carica di Capo
Dipartimento di Chirurgia. “Il nostro è l’unico Centro in cui una struttura ad
alta specializzazione in oncologia opera anche nel campo dei trapianti – afferma il dottor Mazzaferro –. I recenti dati
del Sistema Informativo Trapianti registrano le buone performance garantite da
questa sinergia e rappresentano per noi un ulteriore incentivo all’eccellenza,
considerato anche che attualmente, in Italia, la diagnosi di un tumore epatico
è presente nel 40% dei pazienti sottoposti al trapianto di fegato. Il trapianto
di fegato è infatti l’unico trapianto di un organo solido accettato nel mondo
come strumento definitivo di cura di un tumore. Lo sviluppo di
questa prospettiva di cura, in circa 20 anni ha fatto del tumore epatico la
ragione prevalente di trapianto in tutti i Centri del mondo. I risultati
ottenuti dal nostro Istituto, che per ciascuno degli ambiti presi in esame sono
superiori di circa il 7% rispetto alla media nazionale, confermano l’efficacia
del trapianto di fegato nella cura del tumore primitivo del fegato. Si tratta,
del resto, di un metodo – conclude il dottor Mazzaferro – che si è diffuso nel
mondo a partire da criteri di scelta, elaborati e per la prima volta applicati
nel nostro Istituto e per questo noti come ‘Criteri di Milano’”. I
risultati ottenuti attraverso i trapianti si aggiungono a quelli raggiunti
dall’Istituto Nazionale dei Tumori con le altre terapie contro i tumori
primitivi e secondari del fegato offerte da questa Istituzione di eccellenza
dell’Oncologia italiana, grazie all’utilizzo di nuovi farmaci, di nuovi
interventi e di nuove tecnologie integrate. Inoltre, l’introduzione sul mercato
dei nuovi farmaci contro l’epatite C potrà nel prossimo futuro ulteriormente
migliorare questi risultati, e molto probabilmente offrire maggiori opportunità
di trapianto e di resezione epatica ai pazienti con tumore. “I risultati di
eccellenza fatti registrare dall’Istituto Nazionale dei Tumori sono frutto di
una competenza tecnico-scientifica indiscussa, in grado di integrare tutti gli
approcci terapeutici disponibili per il trattamento delle diverse patologie
neoplastiche, incluso il trapianto. In questo campo, in particolare, un
riconoscimento importante deve essere tributato all’azione di programmazione e
organizzazione portata avanti dal Coordinamento Trapianti di Regione Lombardia
e dal Centro Inter-Regionale di Riferimento del Nord Italia Transplant”, sottolinea
il Presidente
dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Giuseppe de Leo. L’elevato
numero di trapianti effettuati da ciascun Centro in Regione Lombardia, la
distribuzione e la complessità della casistica, la composizione delle liste di
attesa e i criteri comuni di candidatura al trapianto, nonché di scelta del
ricevente al momento dell’offerta di un organo, costituiscono infatti i cardini
del risultato globale di eccellenza fatto registrare da tutti i Centri
lombardi, che complessivamente garantiscono oltre un quarto (il 27%) di tutti i
trapianti eseguiti in Italia.
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