Tumore della prostata: ‘’La collaborazione tra il team
multidisciplinare di specialisti è garanzia di un percorso terapeutico adeguato
per il paziente” 27 maggio 2024 - Confrontare le
esperienze vissute nella pratica clinica da un gruppo di specialisti, sulle
principali patologie urologiche ed uro-oncologiche del maschio, con focus
sull’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), sulla Terapia Androgeno Deprivativa
(ADT) e la Disfunzione Erettile. Questo
l’obiettivo del Progetto ‘HIM: la qualità della vita dell’Uomo non ha età’,
realizzato da OVER Group, grazie alla sponsorizzazione non condizionante di
RECORDATI. L’età dell’insorgenza della patologia e le nuove cure chirurgiche e
farmacologiche fanno sì che il paziente possa sviluppare durante il percorso di
cura, comorbilità di vario tipo. Diventa così molto importante che il paziente
con carcinoma prostatico sia seguito da un team multidisciplinare che tenga sotto
controllo tutti i fattori di rischio e predisponga un percorso terapeutico
assistenziale adeguato. “L’Iperplasia Benigna della Prostata può
essere considerata, insieme alle patologie cardiovascolari, fra i problemi di
salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la
diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita. Questo
perché di pari passo con il vivere di più, resta il nodo del vivere meglio.
Oggi abbiamo la possibilità di proporre una gestione ottimale al paziente con
IPB, arrivando ad una vera personalizzazione della cura. Le soluzioni
farmacologiche sono numerose e adattabili alle caratteristiche del paziente,
come terapie singole o di combinazione nei pazienti più complessi. E laddove la
terapia farmacologica non sia più in grado di controllare i sintomi, si può
passare alla terapia chirurgica, anche questa personalizzabile caso per caso,
grazie ad un ventaglio molto ampio di tecniche e di indicazioni”, ha detto Paolo Verze, Professore Associato di Urologia
presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia ‘Scuola Medica Salernitana’
dell’Università degli Studi di Salerno e Responsabile della U.O.C. Clinica
Urologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi
D’Aragona di Salerno "Il legame tra la salute
prostatica e la sessualità maschile è sempre più al centro delle ricerche
mediche, particolarmente per quanto riguarda l'impatto della prostata sulla
funzione erettile. Gli studi evidenziano come condizioni prostatiche come
l'iperplasia prostatica benigna e la prostatite possano influenzare
direttamente la capacità erettile, sottolineando la complessità di questa
relazione e la necessità di un approccio integrato nella cura del paziente. Le
terapie avanzate ora disponibili offrono soluzioni promettenti, combinando
trattamenti farmacologici e approcci non invasivi per gestire efficacemente sia
la salute prostatica sia la funzione sessuale. Questi progressi rappresentano
una svolta per la qualità di vita degli uomini, ribadendo che prostata e
sessualità possono essere più amiche che nemiche se gestite con attenzione e
competenza”, ha spiegato Andrea Cocci, Urologo,
Andrologo e Medico Chirurgo “Il tumore della prostata ha quale
driver principale il recettore degli androgeni nella gran parte delle fasi di
malattia, dalle più precoci fino agli stadi più avanzati. Per questa ragione la
prima vera ‘target therapy’ per queste neoplasie è stata ed è tuttora
costituita da farmaci che bloccano la produzione di testosterone. Il
testosterone ha un ruolo sia nell’induzione sia nella progressione del
carcinoma prostatico e pertanto la sua inibizione riveste un ruolo cruciale. I
farmaci ormonali quali LhRh analoghi hanno una comprovata efficacia in tal
senso; importante compito del medico prescrittore e’ avere cura della
prevenzione dei possibili eventi avversi, soprattutto quelli a lungo termine”, ha sostenuto Elena Verzoni, Dirigente S.S. Oncologia Medica Genitourinaria Fondazione IRCCS Istituto Tumori di Milano |