"Controversies in Genitourinary Tumors”: a Milano le ultime novità nella lotta ai tumori
genitourinari Oggi esperti da tutto il mondo si riuniscono per discutere
diagnosi, prevenzione e nuove terapie per i tumori alla prostata, vescica e
rene Al via oggi presso la Fondazione IRCCS
Istituto Nazionale dei Tumori di Milano il congresso internazionale
“Controversies in Genitourinary Tumors”. L’evento rappresenta un’occasione di
confronto tra esperti oncologi, urologi e ricercatori di fama internazionale
per discutere i progressi più recenti nella diagnosi e nel trattamento dei
tumori genitourinari come il tumore alla prostata, alla vescica e al rene. LE NOVITÀ PRESENTATE AL CONGRESSO Il congresso offre una panoramica delle
principali innovazioni scientifiche e cliniche. Tra i temi principali: 1.
nuovi test diagnostici basati
su sangue nelle urine, un protocollo innovativo per la prevenzione Tra le principali innovazioni presentate
al congresso spicca il protocollo di prevenzione avviato presso la Fondazione
IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano. Il progetto punta a una
diagnosi precoce dei tumori genitourinari, in particolare del tumore della
vescica e delle vie urinarie, grazie a test non invasivi che analizzano il
sangue presente nelle urine come potenziale indicatore di neoplasie. Accanto a questa analisi, vengono
studiati anche specifici biomarcatori tumorali, con l’obiettivo di: • identificare la malattia nelle sue
fasi iniziali, quando è più trattabile • ridurre esami non necessari,
migliorando la precisione diagnostica • monitorare i pazienti a rischio con
strumenti pratici e accessibili Questo approccio innovativo riduce
l’invasività degli esami, facilita l’individuazione dei pazienti che
necessitano di approfondimenti e apre la strada a una prevenzione sempre più
personalizzata ed efficace. 2.
Il “gene Jolie”: un
collegamento tra tumori femminili e maschili I risultati più recenti sulla mutazione
BRCA, ribattezzata “gene Jolie” in riferimento all’attrice Angelina Jolie,
evidenziano il legame tra i tumori femminili (seno e ovaie) e maschili, in
particolare il tumore alla prostata. Come spiega il Professor Giuseppe
Procopio, Direttore del Programma Prostata e dell’Oncologia Medica
Genitourinaria presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori: “Gli
uomini dovrebbero verificare se nella loro famiglia ci sono stati casi di
cancro al seno, perché potrebbero essere portatori della mutazione BRCA e
quindi a rischio di sviluppare un tumore alla prostata”. Il test genetico per identificare la
mutazione BRCA è fondamentale nei pazienti con carcinoma prostatico
metastatico, poiché consente di indirizzare il trattamento verso terapie
mirate. I PARP inibitori, farmaci innovativi per i pazienti con questa
mutazione, migliorano la sopravvivenza, rallentano la progressione della
malattia e garantiscono una migliore qualità di vita. Studi in corso valutano
l’utilizzo di questi farmaci in stadi più precoci della malattia e in
combinazione con altri trattamenti, ampliando i benefici anche a pazienti privi
della mutazione BRCA. 3.
Rimborsabilità di olaparib per
il carcinoma prostatico metastatico L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha
appena approvato la rimborsabilità di olaparib, in associazione con abiraterone
e prednisone, come trattamento di prima linea nei pazienti con carcinoma
prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) e mutazioni BRCA
1/2. I dati dello studio PROpel dimostrano
che questa combinazione riduce il rischio di morte del 71% e aumenta la
sopravvivenza globale a 42,1 mesi rispetto ai 34,7 mesi con il solo
abiraterone. Procopio sottolinea come questa approvazione rappresenti un passo
avanti per migliorare la qualità di vita dei pazienti e ottimizzare il
controllo dei sintomi. Il test genetico per le mutazioni BRCA
diventa quindi essenziale non solo per la scelta terapeutica, ma anche per
avviare consulenze oncogenetiche ai familiari dei pazienti. NUMERI E TARGET DEI TUMORI GENITOURINARI I tumori genitourinari – prostata,
vescica e rene – rappresentano una sfida importante per l’oncologia moderna. In
Italia si registrano ogni anno: ·
oltre 40.000 nuovi casi di tumore alla
prostata, il tumore più frequente tra gli uomini ·
29.000 diagnosi di tumore alla vescica,
con una maggiore incidenza tra i fumatori ·
13.500 casi di tumore del rene e delle
vie urinarie, in costante aumento Sebbene questi tumori colpiscano
prevalentemente uomini sopra i 50 anni, l’età media di insorgenza si sta
abbassando, sottolineando la necessità di diagnosi precoci e terapie
innovative. “Oggi presentiamo progressi che
trasformano la nostra capacità di diagnosticare e trattare i tumori
genitourinari – spiega la Dottoressa Elena Verzoni,
Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori – Il nostro obiettivo è
offrire percorsi di cura sempre più personalizzati, basati sul profilo genetico
del tumore, e migliorare l’accesso dei pazienti a farmaci innovativi. Guardiamo
al futuro con ottimismo: oggi la sopravvivenza per molti di questi tumori è
notevolmente aumentata, e in alcuni casi è possibile arrivare alla guarigione.
Questo dimostra quanto la ricerca e le nuove terapie stiano facendo la
differenza nella vita dei pazienti”. |