PER I VACCINI OCCORRE UNA VERA RIVOLUZIONE
CULTURALE
“Non è
più rinviabile una rivoluzione culturale per tradurre i dati della ricerca
scientifica in messaggi chiari per il pubblico, in particolare per quanto
riguarda le vaccinazioni, oggetto di vere e proprie campagne di
disinformzazione. E' inaudito, per esempio, che ancora si associ il vaccino
trivalente all’autismo, dopo anni che l’unico studio che prospettava questo
legame è stato smentito e ritirato” dice il presidente della FOFI
Senatore Andrea Mandelli. “E’ un po’ come se si desse credito a coloro che
pensano di avere visto i dischi volanti nei cieli delle nostre città. Invece è
evidente che ogni qual volta la copertura vaccinale scende, aumentano i casi di
malattia, come registrato per il morbillo. Come qualsiasi farmaco o presidio i
vaccini devono essere sottoposti a uno scrupoloso sistema di farmacovigilanza,
ma questo non significa revocarne in dubbio la validit&ag rave;”. Va detto
che nelle società industrializzate le condizioni oggettive rendono più facile
sottovalutare i benefici delle immunizzazioni: “Ancora negli anni sessanta era
possibile incontrare persone che portavano su di sé i segni di malattie
devastanti ma prevenibili con i vaccini come la poliomielite, oggi non è più
così e questo semplifica il gioco di chi disinforma” prosegue Mandelli.
“Dobbiamo mettere a punto una strategia di comunicazione univoca, che coinvolga
tutti i professionisti della salute, a cominciare da quelli a più diretto
contatto con il pubblico, come i farmacisti. Deve essere chiaro che chi
presenta un messaggio differente, chi insinua sospetti o nega evidenze si pone
fuori dalla comunità scientifica. La stessa che ha fatto sì che dagli anni del
dopoguerra non si muoia più per una polmonite nel 50% dei casi, che ha fatto sì
che il vaiolo sparisse e che per un&rs quo;ulcera gastrica non sia più
necessario ricorrere sempre al bisturi. Quali successi possono vantare i
negatori del metodo scientifico? Non sarà un compito semplice ma è di
importanza vitale”.
|