Verrà inaugurata l’8 maggio 2021 la
nuova sezione espositiva dedicata alla Collezione di vetri veneziani Carla
Nasci - Ferruccio Franzoia alla Galleria Rizzarda di Feltre.
Lo annuncia l’Assessore alla Cultura
Alessandro del Bianco: “In questi mesi di attesa di poter tagliare il nastro,
la mostra è continuata a crescere. Non è solo un riferimento al numero e alla
qualità artistica dei pezzi esposti. Quel che stiamo per inaugurare è davvero
un percorso nella bellezza capace di parlare a ciascuno e di caratterizzare
sempre di più la città di Feltre sul tema delle arti decorative.
Auspichiamo che l'inagurazione della
collezione possa coincidere con un periodo di ripresa, quantomeno parziale,
dopo questi lunghi mesi di pandemia. A corredo dell'inaugurazione saranno
presentate tutta una serie di iniziative di integrazione tra il museo e la
città che ci piacerebbe sviluppare proprio a partire dall'8 di maggio”
Lo stesso architetto Ferruccio
Franzoia ha curato l'allestimento permanente della sorprendente raccolta nel
suggestivo ultimo piano del palazzo, che conserva le opere in ferro battuto di
Carlo Rizzarda cui si deve questa splendida Galleria, tra i più importanti
musei europei di arti decorative del Novecento.
Si tratta di oltre 800 pezzi che
spaziano dal XVIII secolo alla contemporaneità, con uno speciale focus sulla
produzione muranese e, in particolare, sui grandi “creativi” del vetro.
“L’anima del collezionista non si
placa mai – osserva l’Assessore Del Bianco – e Franzoia, per nostra fortuna, ha
continuato a collezionare anche in questi mesi, aggiungendo delle novità al
nucleo originario”.
L’acquisizione di questa ambitissima
collezione è in perfetta continuità con il nucleo originario della Galleria.
Molte creazioni di Rizzarda sono completate da preziosi elementi vitrei di
manifatture muranesi. Rarissimi vetri di Carlo Scarpa si trovano inoltre nella
sua personale collezione.
Per esporre i manufatti vitrei
acquistati con la consorte Carla Nasci in oltre trent'anni di passione
collezionistica, Franzoia ha ideato un itinerario “capriccioso”, sulla falsariga
delle scelte qualitative e di gusto personale che hanno ispirato la genesi
della collezione, lasciandosi guidare da empatia, assonanze, emozioni e
ricordi.
La prima sala è dedicata
all'esposizione della produzione della ditta costituita nel 1921 da Giacomo
Cappellin e Paolo Venini, la Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C.
Figura centrale è quella di Vittorio Zecchin, primo direttore artistico della
ditta, che con i suoi elegantissimi soffiati trasparenti ispirati al
Rinascimento, impresse una svolta determinante nella produzione muranese coeva
caratterizzata da un eccesso di ornamentazione. I modelli da lui creati
continuarono ad essere prodotti dalle vetrerie nate dallo scioglimento del
sodalizio tra Cappellin e Venini.
La produzione delle due manifatture,
la Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. e la Vetri Soffiati Muranesi
Venini & C., è documentata nella seconda sala. Qui sono esposti oggetti
riferibili alla presenza a Murano di Carlo Scarpa, ideatore di forme e tessuti
vitrei innovativi di grande successo, che nel 1926 iniziò con Cappellin una
collaborazione durata fino al fallimento della ditta nel 1931. In seguito Carlo
Scarpa passò alla Venini dove rimase fino all'interruzione dell'attività per
cause belliche nel 1943 e per un breve periodo nel dopoguerra, fino al 1947.
Oltre alle opere di Scarpa la sala ospita esemplari della produzione Venini
degli anni tra il 1925 e gli anni '60 e una miscellanea di prodotti di altre
ditte attive in laguna e di altri autori significativi che testimoniano l'alta
qualità diffusa della produzione muranese. Vi si incontrano Napoleone
Martinuzzi, Tomaso Buzzi, Tyra Lundgren, Paolo Venini, Massimo Vignelli, Fulvio Bianconi, Toni Zuccheri, Alfredo Barbini, Archimede Seguso, Flavio Poli, Tapio Wirkkala, Guido Balsamo Stella, Giuseppe
Barovier e Guido
Bin, pseudonimo di Mario Deluigi. Non mancano contemporanei come i Santillana,
Sergio Asti e Luciano Gaspari. Il terzo e ultimo settore è
dedicato ai vetri da mensa, beni di consumo destinati ad un utilizzo
effimero e pertanto testimonianza particolarmente rara ed interessante. Gran
parte dei pezzi in collezione fanno riferimento ai modelli creati da Zecchin
negli anni '20. Sono documentati esempi di vetri veneziani di età precedente,
come un insieme di vetri Luigi XVI in cristallo sfaccettato con decorazioni in
oro ed una campionatura di bicchieri storicistici con decoro di smalti
policromi o incisi a ruota. Sono presenti anche cristalli da tavola di
produzione non muranese di gusto Belle Époqu e alcuni esempi di
cristalleria boema commercializzati a Venezia dalla Compagnia Venezia Murano.
Informazioni e prenotazioni:
Galleria d'arte moderna «Carlo
Rizzarda»
tel 0439/885234-242
museo@comune.feltre.bl.it
https://www.visitfeltre.info/
Ufficio Stampa del Comune di Feltre
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