Comunicato-stampa, 19 giugno 2014
A Parma, dal 4 all’11 ottobre, durante la settimana dedicata a
“alimentazione, salute e cultura del cibo”, si discute del sovrappeso
nell’infanzia. Un
esercito di cicciottelli ha invaso l’Italia, secondo la stima del
Progetto Nazionale OKkio alla SALUTE, coordinato dall’ISS-Istituto
Superiore della Sanità: il 22,2% dei nostri bambini è in sovrappeso e
il 10,6% obeso. Del fenomeno e delle possibili soluzioni si occuperà
Obesity Week (www.obesityweek.info), la VII Settimana per la
Prevenzione dell’Obesità e per un corretto Stile di Vita, che si
svolgerà a Parma da sabato 4 ottobre a sabato 11, organizzata dal
professor Leone Arsenio (medico nutrizionista e docente presso
l’Università di Parma) e dal dottor Federico Cioni (responsabile della
Casa Editrice Scientifica Mattioli 1885 di Fidenza).
Come
in precedenti rilevazioni, l’analisi dell’ISS conferma l’errata
percezione dello stato ponderale dei ragazzi da parte dei genitori, ma
non solo… «Padre e madre spesso considerano il sovrappeso del figlio un
problema estetico o addirittura un segno di buona salute», riferisce il
professor Sergio Bernasconi, direttore della Clinica Pediatrica
dell’Università di Parma, tra i relatori a Obesity Week, «Per
monitorare e seguire il peso infantile, è indispensabile lo
specialista. Inoltre gli adolescenti sono “terra di nessuno” in quanto,
non essendo più in età da pediatra, vengono affidati al medico di base
che non sempre possiede una preparazione in materia. Per questo motivo,
sul territorio abbiamo in programma l’allargamento della rete di
prevenzione, con piani di intervento e la partecipazione dei pediatri
di famiglia che sanno chi è a rischio per educarlo a stili di vita
corretti. Fondamentali anche le “tecniche motivazionali” che,
coinvolgendo tutta la famiglia, permettono maggiori risultati».
Gli
esperti segnalano la grande diffusione tra i bambini di abitudini
alimentari scorrette che possono favorire l’aumento di peso: il 9% dei
piccoli salta la prima colazione e il 31% non la fa in maniera adeguata
(perché sbilanciata in termini di carboidrati e proteine); il 65%
consuma una merenda di metà mattina abbondante, mentre il 22% dei
genitori dichiara che i propri figli non mangiano quotidianamente
frutta e/o verdura e il 44% assume abitualmente bevande zuccherate e/o
gassate. «Il 60-70% dei bambini obesi resta tale da adulto, con
maggiori probabilità di sviluppare patologie come il diabete e le
malattie cardiovascolari», commenta il professore, «Perciò è importante
prevenire, correggendo la dieta errata dei bambini e istruendoli a
comportamenti più sani, ma senza atti proibitivi o punizioni.
Nell’alimentazione dei piccoli è bene non introdurre troppi grassi,
zuccheri e carne, che andrebbe consumata due o tre volte alla
settimana, mentre sono da preferire frutta e verdura».
Dai
dati di OKkio alla SALUTE, anche i valori dell’inattività fisica e
della sedentarietà dei piccoli italiani risultano elevati: il 18% dei
bambini pratica sport per non più di un’ora a settimana, il 17% non ha
svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine, il 44% ha la TV
in camera, il 36% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi per più di 2
ore al giorno e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in
bicicletta; a proposito, sottolinea il pediatra: «La sedentarietà
infantile è un fattore principale del sovrappeso, visto l’accumulo
giornaliero di calorie a causa dello sbilancio energetico tra entrate e
uscite. Il meccanismo è reversibile se il bambino pigro viene convinto
a fare esercizio fisico costante. Anche in fascia pediatrica, quando il
peso non ritorna normale, si possono manifestare ipertensione e diabete
di tipo 2, che in passato non si presentavano in età infantile.
Comunque un piccolo obeso può incorrere in altre conseguenze: ormonali
(ad esempio, uno sviluppo puberale precoce), articolari (con disturbi
alle articolazioni per l’eccesso di peso) e respiratorie (con asma)».
L’avanzata
dei grassottelli è a livello mondiale, anche in Nazioni insospettabili,
come evidenzia il professor Sergio Bernasconi: «Per la prima volta in
India il numero di obesi supera quello dei denutriti! Ma la cattiva
alimentazione, che è in rapporto con problemi di qualità e quantità dei
cibi e provoca ripercussioni sull’organismo soprattutto dei più
piccoli, è in aumento anche nei Paesi sviluppati, come il nostro,
probabilmente a causa della crisi economica». Occorre arginare
l’inondazione di bambini “extra large”, studiando rimedi efficaci, come
si propone di fare Obesity Week, la VII Settimana per la Prevenzione
dell’Obesità e per un corretto Stile di Vita, dal 4 all’11 ottobre, a
Parma.
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